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Recensione EA Sports F1 24

di: Luca Saati

Nuova stagione di Formula 1, nuovo videogioco. E come ogni anno vige la solita domanda prima di procedere all’eventuale acquisto del solito videogioco a cadenza annuale: vale la pena salire a bordo della nuova monoposto?

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Gameplay e grafica

EA Sports F1 24 non può che ripartire dalle solide basi del precedente capitolo con i ragazzi di Codemasters che si sono concentrati sul perfezionamento di una formula di gioco ormai consolidata negli anni che restituisce ottime sensazioni di guida sia a chi cerca un’esperienza più arcade che i giocatori più incalliti che cercano il realismo. EA Sports F1 24 insomma non si smentisce da questo punto di vista raggiungendo quel giusto compromesso tra accessibilità e simulazione risultando estremamente godibile sia col pad che col volante.

Andando più nel dettaglio, il team di Codemasters si è concentrato su alcune aree del sistema di guida: le sospensioni, gli pneumatici, l’aerodinamica e la power unit. Il nuovo sistema delle sospensioni dà alle monoposto una sensazione più realistica della distribuzione del peso dando al tempo stesso un’idea più precisa di come l’auto si comporta in curva. Questo va inoltre a impattare sulla configurazione dell’auto con la possibilità di scegliere il giusto compromesso per le sospensioni in base al tracciato e al proprio stile di guida personale.

Il sistema di usura degli pneumatici è rifatto da zero e adesso tiene conto di diversi fattori: stile di guida, condizioni ambientali e della pista. Ad esempio uno stile di guida più sporco e aggressivo tenderà a consumare più rapidamente gli pneumatici, mentre uno stile più pulito e attento tenderà a preservarli. Oppure, dopo la pioggia, quando la pista inizia ad asciugarsi conviene cercare le parti del circuito più bagnate per raffreddare gli pneumatici.

La simulazione dell’aerodinamica adesso può contare su maggiori informazioni grazie alla fluidodinamica computazionale. Un esempio di queste migliorie le possiamo vedere quando ci si mette nella scia di un altro pilota e si perde aderenza in curva, oppure quando nella configurazione si decide di inclinare l’ala posteriore così da sprigionare la velocità massima con il DRS aperto. Come per il sistema di sospensioni, anche le novità dell’aerodinamica offrono molte più opzioni in termini di configurazione dell’auto.

Infine la gestione della Power Unit ha assunto una maggiore importanza non solo in una gara, ma in generale nel corso dell’intero weekend. Innanzitutto è stata ripristinata la possibilità di passare da una modalità ERS all’altra al volo in ogni sessione di un weekend di gara. Questo significa che impostazioni come hotlap possono essere utilizzate in gara, e la modalità sorpasso attivabile con la pressione di un solo tasto è molto più aggressiva. In generale poi la gestione della batteria risulta molto più ottimizzata nel corso di una gara. Tutto ciò significa che, sebbene alcune impostazioni come il Sorpasso scarichino la batteria dell’ERS più velocemente rispetto ai giochi precedenti, ora sono disponibili molti più strumenti e tattiche per ricaricare rapidamente la batteria e essere più competitivi.

Come si traducono queste novità in termini di gameplay? Rispetto al passato l’auto è praticamente incollata al terreno e sbandare diventa quasi impossibile anche nelle condizioni più estreme. I puristi forse lamenteranno di questa eccessiva aderenza dell’auto e di un’uscita in curva così morbida, ma personalmente ho sempre avuto la sensazione di sapere cosa sto facendo in pista come un pilota esperto di Formula 1. L’intelligenza artificiale si comporta sempre bene ed è estremamente regolabile venendo incontro a tutti i tipi di giocatori.

Visivamente poi c’è ben poco da criticare con il motore EGO Engine di Codemasters che si conferma una sicurezza e molto più affidabile rispetto all’Unreal Engine 4 che lo studio ha utilizzato per il più recente EA Sports WRC che da un punto di vista visivo è stato piuttosto deludente. Senza ombra di dubbio EA Sports F1 24 è il videogioco della serie più bello da vedere con delle auto e circuiti ricreati in maniera certosina. Anche gli elementi di contorno risultano molto piacevoli come i volti dei piloti, la regia televisiva e l’atmosfera da paddock in generale. Merito anche di un comparto sonoro di ottimo livello per quanto riguarda gli effetti. Mentre risulta un po’ ripetitiva la parte di telecronaca e molto deludente la soundtrack nei menù.

Carriera e altre modalità

Manca una modalità storia in stile Braking Point di F1 21 e 23 (probabile che se ne parli l’anno prossimo), ma Codemasters ha rinnovato la carriera pilota introducendo la possibilità di utilizzare sia un rookie creato da zero per l’occasione che un pilota davvero esistente, se non addirittura leggende come Michael Schumacher, Ayrton Senna e così via. La scelta del pilota va a influenzare gli obiettivi poiché il sistema tiene conto del curriculum: ad esempio con Max Verstappen pone immediatamente obiettivi importanti come la conferma del titolo piloti, o di vincere l’ottavo titolo con Schumacher, o nei panni di un rookie iniziare a farsi un nome nel paddock partendo magari dalla Formula 2.

La struttura della carriera pilota ruota quindi attorno alla crescita del proprio avatar con una serie di obiettivi specifici per il singolo weekend di gara a cui si aggiungono obiettivi contrattuali e altri per tutta la stagione. Il completamento di questi obiettivi contribuiscono al riconoscimento del proprio pilota diventando sempre più popolare all’interno del paddock. Questo porta automaticamente una maggiore attenzione nei da parte delle altre scuderie che possono offrire contratti più ricchi. Le trattative con le altre squadre sono segrete, ma più si prolungano e più c’è il rischio che la squadra attuale lo scopra con alcune ripercussioni. Ad esempio la mia squadra ha scoperto che ho rifiuto l’offerta di un rivale, apprezzando la mia decisione di voler restare. La reputazione influisce inoltre sull’impegno della squadra nel voler proporre progetti per la costruzione di nuovi aggiornamenti sempre migliori.

Sono presenti anche degli obiettivi a metà gara che però non funzionano così bene, nonostante siano un’idea solida sulla carta. I compiti assegnati talvolta sono contestuali, altre volte no, ma in generale non tengono conto di informazioni cruciali. Ad esempio ha senso che l’ingegnere chieda di fare dei tempi sul giro più veloci se negli ultimi giri il ritmo è calato, ma non quando la causa del rallentamento è un rientro ai box o la safety car. Altre volte chiede di guidare in modo più efficiente per risparmiare carburante, ma perché farlo se l’interfaccia mi indica chiaramente che ne ho a sufficienza per completare la gara. E per fortuna che il gioco non punisce in particolar modo l’eventuale fallimento degli obiettivi, quasi a voler ammettere che il sistema non funzioni correttamente. L’idea era quella di tenere alta l’attenzione nei momenti morti di una gara, ma il tutto si riduce più a un fastidio piuttosto che un qualcosa di utile che arricchisce l’esperienza di gioco.

Per spezzettare un po’ il ritmo dalla Carriera Pilota c’è la Carriera Sfida che offre una versione tronca ed episodica della solita stagione di 24 gare. In questo caso, si gioca nei panni di un pilota prestabilito e si compete contro altri giocatori in modo asincrono per il posizionamento in classifica entro un determinato periodo di tempo. L’evento attuale, disponibile fino al 28 Giugno, è incentrato su Charles Leclerc della Ferrari. Si partecipa a una versione ridotta di un weekend di gara con un’intera sessione di prove libere in cui guadagnare i potenziamenti come nella carriera classica, si passa poi alle qualifiche one-shot e a chiudere una breve gara di cinque giri. Ogni episodio è rigiocabile così da ottenere un punteggio più alto, ma il sistema non è ben bilanciato in quanto premia eccessivamente i sorpassi piuttosto che la prestazione nel complesso.

Il resto dell’offerta ludica vede il ritorno della Carriera con il proprio team personalizzato che si presenta nel medesimo stato dello scorso anno. Invariato anche il multiplayer, ad eccezione delle gare classificate che sono state ridotte dal 25% di una gara completa a soli cinque giri. Ritorna anche F1 World con una serie di eventi stagionali che consentono di sbloccare una serie di elementi estetici che trovano un po’ il loro tempo dato che indossare una maglietta particolare in un gioco in cui si passa tutto il tempo a bordo di una monoposto non lo trovo particolarmente interessante.

La solita Formula 1

EA Sports F1 24 sembra quel classico capitolo di transizione in attesa di qualcosa decisamente più importante che mi auguro arrivi il prossimo anno. Il racing di Codemasters si presenta sulla griglia di partenza con un gameplay come sempre solido e divertente, e una modalità carriera rinnovata, ma con alcune idee sulla carta interessanti che non funzionano a dovere. A fronte di un’offerta ludica quasi invariata e un generale senso di deja vu che permea tutta l’opera, viene difficile consigliare EA Sports F1 24 a coloro che hanno consumato pneumatici e carburante del capitolo precedente, ma è molto probabile che quest’ultimi siano così appassionati per questo sport da riuscire a soprassedere su questi difetti e salire a prescindere da tutto sulla monoposto nuova di zecca.