Recensioni

Disney Infinity 3.0

Il mercato dei toys-to-life si espande anno dopo anno sempre di più. Tutto era iniziato nel 2011 con uno spin-off di Spyro, e adesso ci troviamo ben quattro competitor (Skylanders, Disney Infinity, LEGO Dimensions e gli Amiibo di Nintendo) a dividersi un mercato sempre più in crescita. Disney può vantare licenze invidiabili non solo per il loro numero ma soprattutto per la loro importanza. Il primo Disney Infinity si era concentrato in particolare sui mondi di Disney e Pixar, l'anno successivo è toccato all'universo Marvel fino ad arrivare alla terza edizione di quest'anno dedicata principalmente alla saga di Star Wars. In Disney Infinity 3.0 però non c'è solo spazio alla saga creata da George Lucas, ma ritroviamo anche gli altri universi citati poco sopra. Quindi Disney, Pixar, Marvel e Star Wars si uniscono sotto un'unica bandiera rendendo Disney Infinity 3.0 il progetto videoludico più grande della casa di Topolino.

di: Luca Saati

Il mercato dei toys-to-life si espande anno dopo anno sempre di più. Tutto era iniziato nel 2011 con uno spin-off di Spyro, e adesso ci troviamo ben quattro competitor (Skylanders, Disney Infinity, LEGO Dimensions e gli Amiibo di Nintendo) a dividersi un mercato sempre più in crescita. Disney può vantare licenze invidiabili non solo per il loro numero ma soprattutto per la loro importanza. Il primo Disney Infinity si era concentrato in particolare sui mondi di Disney e Pixar, l’anno successivo è toccato all’universo Marvel fino ad arrivare alla terza edizione di quest’anno dedicata principalmente alla saga di Star Wars. In Disney Infinity 3.0 però non c’è solo spazio alla saga creata da George Lucas, ma ritroviamo anche gli altri universi citati poco sopra. Quindi Disney, Pixar, Marvel e Star Wars si uniscono sotto un’unica bandiera rendendo Disney Infinity 3.0 il progetto videoludico più grande della casa di Topolino.

Starter Pack e altri Play Set

Prima di procedere con la recensione è bene precisare che l’articolo si incentra esclusivamente sui contenuti dello Starter Pack. Questo contiene Il gioco Disney infinity 3.0, una base che permette alle statuine di interagire con il gioco, un Play Set Star Wars: Twilight of the Republic (Il Crepuscolo della Repubblica in Italia) e i personaggi di Ahsoka Tano e Anakin Skywalker. Una piccola critica che ci sentiamo di fare nei confronti di Disney è nella scelta di inserire solo due personaggi nella confezione rispetto ai tre delle edizioni precedenti. A questo aggiungiamoci che a livello di gameplay i due personaggi inclusi sono molto simili tra loro, insomma sarebbe stato ideale avere un altro personaggio con una propensione per il combattimento dalla distanza così da avere una maggiore varietà.
Acquistabili separatamente troviamo altri Play Set. Due di questi sono dedicati al mondo di Star Wars: Insieme contro l’Impero (disponibile dal 30 Settembre) e Il Risveglio della Forza (in uscita entro la fine dell’anno), dedicati rispettivamente alla trilogia originale e all’episodio VII in uscita nel mese di Dicembre. A questi si aggiungono poi i mondi di Inside Out (già disponibile) e uno dedicato all’universo Marvel di cui al momento non si hanno molte informazioni se non l’uscita prevista per la prossima Primavera. Di questi ne parleremo in separata sede con degli articoli dedicati.

Toy Box

Prima di avventurarci nel Play Set incluso nello Starter Pack, il gioco ci offre un breve assaggio di quello che il prodotto può offrire catapultandoci prima in una breve sessione nel mondo di Star Wars, successivamente in quello di Inside Out per poi concludere il tutto con una gara nei panni di Topolino, il tutto è possibile anche se non possedete le rispettive statuine. Un piccolo assaggio insomma che magari potrebbe spingervi all’acquisto degli altri mondi in commercio.
Successivamente eccoci trovati nel nuovo hub del Toy Box (o Scatola dei Giochi). Si tratta di un’area divisa in sei parti che offre innanzitutto una serie di tutorial che spiegano come giocare, combattere, e personalizzare e creare nuovi mondi tramite l’editor. L’hub può garantire qualche ora di svago visto che al suo interno troviamo una serie di piccoli livelli a tema che si concentrano sulle sei aree che lo compongono (platform, combattimento, racing, editor, farming e INterni). L’hub raccoglie sotto lo stesso tetto tutte le serie incluse nel gioco, giusto per darvi un’idea sappiate che abbiamo combattuto contro i rinoceronti di Robin Hood utilizzando Anakin Skywalker.
Una delle novità della Scatola dei Giochi riguarda gli Amici, piccoli esserini evocabili e gestiti dalla CPU che riprendono l’aspetto dei numerosi personaggi del gioco come Zio Paperone, Sully di Monster & Co. e così via. Questi fungono da supporto in combattimento, o per costruire i livelli o gli INterni. Gli Amici possono essere personalizzati equipaggiandoli con uno strumento (un’arma nel caso del combattimento o una sorta di bacchetta magica per la costruzione) e un elmetto. Inoltre tramite la fattoria è possibile far crescere le piante per procurarsi il cibo e farli mangiare, operazione utile per vedere le loro statistiche aumentare e renderli così più efficienti.
L’editor di livelli è stato rinnovato con una serie di nuove funzionalità. Ad esempio è possibile creare dei pattern per i veicoli così da fornirgli percorsi prestabiliti, creare la musica o usare un dispenser che crea oggetti di personalizzazione casuali in base a quale casella viene premuta. A queste novità troviamo tanti nuovi oggetti da inserire nelle nostre creazioni come nuovi edifici, nemici veicoli e molto altro ancora. Questi possono essere sbloccati compiendo determinate azioni nel gioco o semplicemente acquistandoli con l’apposita moneta del gioco, le scintille blu ottenibili giocando.
Come lo scorso anno, l’editor di livelli è uno strumento molto potente ma non così semplice da gestire per i giocatori meno esperti. Giocatori, o meglio creatori, alle prime armi insomma siete avvisati, armatevi di tanta pazienza e permettete alla vostra fantasia di esprimervi liberamente. Una volta apprese tutte le sue potenzialità si possono ottenere risultati notevoli come testimoniano le varie creazioni, raccolte nel cinema El Capital raggiungibile tramite l’hub, che abbiamo avuto il piacere di giocare. Si possono creare dei veri e propri giochi appartenenti a generi diversi come un racing game in stile Mario Kart, un platform, un action/adventure, un’avventura a scorrimento laterale e così via. Insomma l’unico limite è la vostra fantasia.
In Disney Infinity 3.0 c’è spazio anche per il multiplayer cooperativo e competivo. Per quanto riguarda la co-op, questa supporta due giocatori a schermo condiviso esattamente come le scorse edizioni. Ovviamente la cooperativa può essere sfruttata non solo nel Toy Box ma anche nei Play Set. Passando all’aspetto competitivo troviamo nella sala giochi Flynns Arcade, sempre raggiungibile tramite l’hub, una serie di mini-giochi che supportano un massimo di quattro giocatori rintracciabili tramite un matchmaking. In uno di questi abbiamo affrontato e battuto un Boba Fett controllato da un altro giocatore utilizzando Topolino, giusto per farvi rendere conto delle perle che il gioco può regalare.

Il Crepuscolo della Repubblica

Sin dal suo debutto nel mercato, la serie Disney Infinity propone sempre due modi di giocare. Ad affiancare la Scatola dei Giochi troviamo infatti i Play Set, delle vere e propie avventure con tanto di storia ad accompagnare la progressione. Il Crepuscolo della Repubblica è ambientato tra l’episodio II e III durante l’era della Guerra dei Cloni. La storia vede protagonisti Anakin, Ahsoka, Obi-Wan e Yoda investigare sull’attivazione dei droni da battaglia sul pianeta Geonosis per scoprire chi è stato a farlo e perchè. Inizia quindi un viaggio, che non stupisce per colpi di scena, che passa attraverso quattro differenti pianeti nell’intento di combattere la forza dei Separatisti e salvare così la galassia.
L’introduzione del mondo di Star Wars in Disney Infinity ha visto delle importanti modifiche nel sistema di combattimento del gioco che per l’occasione è stato affidato alle mani esperte di Ninja Theory, team di sviluppo di Heavenly Sword, Enslaved: Odyssey to the West e DmC: Devil May Cry. Controllare uno jedi non è mai stato così piacevole anche se di base il sistema di controllo è rimasto lo stesso dello scorso anno. Le due levette analogiche è affidato il movimento del personaggio e la telecamera, il tasto X (su PS4) si occupa del salto, il tasto O della schivata e della parata, l’uso della forza è demandato al tasto quadrato e il triangolo ai fendenti con la spada laser. Infine il grilletto destro permette di effettuare l’attacco a distanza, nel caso dei jedi uno scatto della forza che permette di travolgere un nemico, e il dorsale destro per un attacco speciale diverso da personaggio a personaggio. A tal proposito segnaliamo che tutti i personaggi di Star Wars possono entrare a far parte dell’avventura, per farlo basta possedere l’apposita statuina e aver raccolto il rispettivo gettone multi-uso sparso nel mondo di gioco. Noi abbiamo affrontato il Play Set utilizzando Anakin, Ahsoka e Obi-Wan. Purtroppo le differenze tra i tre personaggi sono davvero minime e riguardano piccoli dettagli come ad esempio l’attacco speciale. Giocare con l’uno o con l’altro insomma non ha stravolto l’esperienza di gioco. Come dette poco sopra, sarebbe stato meglio inserire nel Play Set un personaggio dallo stile di combattimento completamente diverso per rendere l’esperienza di gioco decisamente più variegata.
Le migliorie introdotte nel combat system rendono le battaglie molto più fluide, dinamiche e veloci. Nei panni degli jedi si passa velocemente da una parte all’altra del campo di battaglia a sferrare colpi con la spada laser. All’inizio le opzioni messe a disposizione del giocatore non sono molte, ma progredendo nel gioco e acquisendo esperienza è possibile sbloccare potenziamenti per il proprio personaggio tramite un semplice, quanto funzionale, albero delle abilità in dotazione di ogni personaggio. Ecco quindi che in un attimo si sbloccano nuove combinazioni, ad esempio la pressione del tasto triangolo subito dopo lo scatto della forza da il via a una serie di attacchi con la spada e perchè no a chiudere la combo ci pensa un potente e letale attacco realizzato mediante l’uso della forza. Troviamo anche attacchi spezza difesa, altri che scaraventano gli avversari in aria permettendoci di realizzare una combo aerea da chiudere con una possente schiacciata.
Ad aiutare ci pensa anche la varietà dei nemici, si passa dai semplici e quasi innocui droidi da battaglia fino ad arrivare ad avversari decisamente più coriacei da affrontare con un minimo di cervello prima di avventarci su di loro. Il nostro consiglio comunque è di giocare almeno al livello di difficoltà difficile per rendere la sfida un minimo interessante visto che a livello normale bastano pochi colpi per mandare KO i nemici e loro necessitano di qualche colpo di troppo per eliminarci. I combattimenti insomma riescono a divertire sia un pubblico più giovane che magari cerca un’esperienza di gioco più accessibile, sia un adulto che magari è alla ricerca di un minimo di profondità.
Non si fanno mancare poi all’esperienza del Play Set delle sporadiche battaglie con i boss, sequenze platform, battaglie spaziali e corse. Le gare a bordo dei veicoli, curate da Sumo Digital (Sonic & All-Stars Racing Transformed e LittleBigPlanet 3), sono state migliorate di molto grazie a una fisica rivista e adesso risultano decisamente più piacevoli rispetto al passato anche se l’IA non brilla. Gli scontri con i boss invece sono piuttosto standard con gli avversari che seguono determinati pattern di attacco da evitare per poi procedere all’offensiva.
Altro fattore a non brillare particolarmente è la longevità. Per completare il Mondo di Gioco infatti ci abbiamo impiegato poco più di sei ore anche se il sistema di valutazione delle missioni potrebbe spingere i perfezionisti a rigiocarle più volte così da aumentare di qualche ora il tempo impiegato in questo Play Set. Le missioni principali e secondarie infatti possiedono uno strumento di valutazione basato su tre stelle. Una stella si ottiene semplicemente terminando la missione, le altre due svolgendo determinate azioni come completare il compito in due minuti, eliminare cinque nemici in aria e così via. L’unico problema è che spesso per ottenere la terza stella bisogna terminare la missione utilizzando un personaggio specifico da acquistare separatamente. Insomma in questo modo ottenere il perfect score in ogni missione non è determinato tanto dalle nostre abilità pad alla mano ma dalla capacità del nostro portafoglio.

May the graphic be with you

Complice la serie animata The Clone Wars, il mondo di Star Wars riesce ad adattarsi piuttosto bene allo stile grafico più cartoonesco della serie Disney Infinity. L’anonima New York del mondo Marvel lascia spazio ai pianeti dell’universo creato da George Lucas che sono stati ben riprodotti nel gioco. Buoni i modelli poligonali dei personaggi mentre la texturizzazione alterna alti e bassi. Bene invece l’effettistica che viene enfatizzata grazie allo slow-motion una volta eliminato l’ultimo nemico sullo schermo. Ottima anche la fluidità del gioco che resta ancorata ai 30 fotogrammi al secondo. Graficamente insomma non ci troviamo dinanzi al gioco che mostra i muscoli delle console di attuale generazione, ma l’aspetto è sicuramente piacevole all’occhio. 
Eccezionale invece è il comparto sonoro. La colonna sonora dei film di Star Wars la ritroviamo in Disney Infinity 3.0 è il risultato è assolutamente straordinario come ci si poteva aspettare. Ottimi anche gli effetti sonori, i suoni delle spade laser e della armi sono identiche a quelle dei film. Anche il doppiaggio, in italiano, si comporta bene con alla recitazione gli stessi attori delle opere cinematografiche.

Commento finale

Lo scorso anno chiedevamo a Disney Infinity una maggiore cura nei Play Set ed eccoci accontentati. Ciò che impedisce al Play Set di eccellere è solo il fattore longevità, ma malgrado questo difetto ci troviamo dinanzi a un bel passo in avanti per la serie grazie a un gameplay che mantiene la semplicità e il divertimento dei capitoli passati e la arricchisce con quel pizzico di profondità che non guasta mai. Il tutto è affiancato da una Scatola dei Giochi aggiornata che, pur mantenendo una complessità di fondo per i meno esperti e pazienti, offre tantissime ore di divertimento se padroneggiata a dovere. Disney, Pixar, Marvel e Star Wars adesso sono davvero riuniti sotto un unico tetto e il loro potenziale è un qualcosa di infinito. Che la forza sia con voi!

  • Il gameplay fa quel passo in avanti tanto atteso

  • Il Play Set ha ricevuto l’attenzione che merita

  • Comparto sonoro d’eccezione

  • Il potenziale della Scatola dei Giochi…

 

  • …Ma l’editor resta complesso da padroneggiare

  • Qualche ora in più nel Play Set non sarebbe guastata