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Recensione Deadfall Adventures

Deadfall Adventures è uno di quei titoli che tenta di prendere ispirazione da altre produzioni creando un miscuglio non tanto omogeneo in cui ciò che si può salvare risiede nell’unica parte originale. Si potrebbe presentare così, in poche parole, la nuova produzione targata The Farm 51: parte Uncharted, parte Alan Wake e un pizzico di Tomb Raider.

di: Chris "matetrial" Calviello

Deadfall Adventures è uno di quei titoli che tenta di prendere ispirazione da altre produzioni creando un miscuglio non tanto omogeneo in cui ciò che si può salvare risiede nell’unica parte originale. Si potrebbe presentare così, in poche parole, la nuova produzione targata The Farm 51: parte Uncharted, parte Alan Wake e un pizzico di Tomb Raider.

Troppa carne al fuoco

Dalla produzione Sony, Deadfall Adventures riprende un po’ la vena avventurosa e la tipica caccia al leggendario tesoro di chissà quale epoca. Tuttavia la trama non regge assolutamente il confronto, con dialoghi che paiono una brutta copia e antagonisti anonimi quanto primi di originalità. Ci troveremo quindi catapultati negli anni ’30, in una missione in perfetto stile Indiana Jones (se proprio dobbiamo citare un altro parallelismo), passando per l’Egitto, foreste e ambienti antartici. A livello di varietà quindi non ci si può lamentare, tuttavia a livello narrativo il titolo non attira per nulla. Ciò ci porterà a concentrarci maggiormente nel gameplay, lato in cui Deadfall Adventures si risolleva leggermente. Se è vero che pecca notevolmente nell’IA, con nemici fin troppo stupidi, nella precisione dei colpi, con tiri che vanno casualmente a segno nelle teste dei nemici, e nella linearità dei percorsi, il titolo dà il “meglio” di sé nelle sezioni esplorative. In ogni sessione troveremo infatti diversi puzzle da risolvere per poter continuare con l’avventura. Danno sicuramente una netta ventata d’aria fresca al povero gameplay e gli conferiscono qualche punteggio in più. Inoltre, per gli amanti dei collezionabili, potremo scovare qua e là, nascosti nell’ambientazione, vari tesori utili per potenziare il nostro alter ego (migliorare le armi, aumentare la resistenza e la corsa e via dicendo). Non è nulla di assolutamente profondo da poter conferire al titolo un mezzo bollino da componente ruolistica, tuttavia aiuta a risollevare leggermente le sorti di un povero e smorto gameplay.

Meglio chiudere gli occhi

A livello tecnico ci attestiamo sui medesimi livelli del gameplay. La varietà delle ambientazioni, una delle poche cose buone della produzione, è sì cosa buona, ma si alterna tra percorsi a corridoio ad altri ben più ampi e dettagliati. Tuttavia quel qualcosa di buono va a farsi benedire per la qualità visiva di un titolo che di current gen ha davvero poco. Per non parlare del sonoro, con un doppiaggio solo in lingua originale che tuttavia poco importa data la poca attenzione che si presterà alla trama.

Da dimenticare

Insomma, Deadfall Adventures è un misto di varie produzioni ma la parte migliore è sicuramente quella più originale rappresentata dalla parte esplorativa ed enigmistica del gioco. Il resto è da dimenticare, dalla storia al comparto tecnico passando per il gameplay. Consigliato solo a chi riesce a chiudere un occhio sulla grafica e un altro sul gameplay.