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Recensione Darkestville Castle

di: Simone Cantini

L’abbandono delle scene da parte di LucasArts, datato 2013, ha sicuramente chiuso un’era, così come avrà senza ombra di dubbio lasciato in lacrime i fan delle avventure grafiche. Monkey Island, Day of the Tentacle, Sam & Max, difatti, sono solo la punta dell’iceberg di un catalogo quanto mai variegato, ma che ha nei punta e clicca uno dei suoi punti di massimo splendore. Fortunatamente, però, il genere non è affatto defunto, con numerosi studi che ne hanno raccolto il testimone, proponendoci spesso la propria visione, ma anche non negando di volersi avvicinare ai grandi maestri. È il caso dei ragazzi di Epic LLama, che con Darkestville Castle ci restituiscono un’avventura che sembra sprizzare LucasArts da tutti i pori, pur calando il tutto in un proprio ed intrigante contesto narrativo.

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Scherzetto o scherzetto?

 Protagonista della storia di Darkestville Castle è Cid, un demone approdato bambino nella città in questione e che, anno dopo anno, non ha saputo resistere alla tentazione di seminare il terrore tra gli inermi abitanti. Rintanato nel suo maniero, in compagnia dell’orsetto di pezza Mr. Buttons e del pesce Domingo, Cid passa le giornate ad escogitare i piani più bizzarri per minare la tranquillità della cittadina, riuscendo sempre a sfuggire ai tentativi di cattura di Dan Teapot, il cacciatore di demoni locale. La situazione cambia rapidamente quando quest’ultimo ingaggia un trio di esperti stranieri che, in seguito alla cattura di Domingo, scatenano l’ira di Cid: il nostro eroe (?) si lancerà quindi in cerca dell’amico, finendo però per liberare dei demoni ancora più fastidiosi di lui, che si impossesseranno del suo castello ed inizieranno a spadroneggiare per la città. La storia di Darkestville Castle parte da queste premesse per imbastire una sceneggiatura estremamente comica e divertente, in cui sono tantissimi i richiami alle citate avventure LucasArts. Cid, così come gli altri comprimari che appariranno sullo schermo, sono personaggi assolutamente sopra le righe, dotati di un umorismo graffiante che non potrà fare a meno di divertire gli amanti del genere. La comicità è inoltre corroborata in modo magistrale dall’eccellente doppiaggio in lingua inglese, quasi esclusivamente a carico dell’azzeccatissimo Stephanos Rex, che riesce ad accentuare ancor di più la follia insita in ogni linea di dialogo. Come non lodare, poi, la presenza della localizzazione testuale in italiano che, seppur non esente da qualche grossolano errore, rende l’avventura accessibile davvero a tutti.

Polli con carrucole nel mezzo

A livello puramente ludico, Darkestville Castle si presenta in linea con gli esponenti a cui non nega di ispirarsi: Cid potrà interagire con i vari elementi dello scenario tramite un puntatore, con il quale sarà possibile selezionare 3 distinte azioni (Prendi, Esamina, Parla). Gli enigmi alla base della produzione si basano esclusivamente, come esige la tradizione, sulla combinazione dei vari oggetti, i quali danno vita a puzzle mai troppo astrusi, ma che in alcuni casi richiedono una buona dose di pensiero laterale. Si tratta, comunque, nel complesso di un’avventura grafica non troppo proibitiva, che ai veterani richiederà circa 5 ore per essere portata a termine. A livello strutturale, pertanto, viene davvero difficile muovere qualche critica a Darkestville Castle che, pur non inventando nulla, riesce a portare a termine con correttezza l’obiettivo prefissato. Pregevole anche il lato artistico della produzione, che vanta uno stile cartoon che strizza l’occhio in maniera palese a Monkey Island 3, sia per quanto riguarda i personaggi che le varie ambientazioni, in cui le suggestioni della terza avventura di Guybrush sono assai marcate. Peccato che la stessa cura non si possa dire per le animazioni generali, ridotte veramente all’osso e prive di appositi set contestuali.

Decisamente fedele ai capisaldi storici del genere, Darkestville Castle ci regala un’avventura grafica di stampo classico, ma proprio per questo motivo assai centrata ed interessante. Sorretta da una serie di enigmi coerenti, ma che non mancheranno di richiedere anche un minimo di astrazione, la produzione Epic LLama mette sul piatto una sceneggiatura brillante e folle al punto giusto, a cui si aggiunge un cast di personaggi che, non nego, mi piacerebbe ritrovare ancora una volta sullo schermo. Forse non sarà troppo longeva per gli esperti, ma l’avventura proposta da Darkestville Castle dimostra pienamente di come il genere sappia ancora divertire, anche in assenza di voli pindarici talvolta inopportuni.