Recensione Cities: Skylines
di: Luca SaatiOrmai abbiamo perso il conto delle volte in cui su questo sito citiamo generi videoludici nati e concepiti con in mente il PC arrivare su console. L’ultima volta forse deve essere toccato ad Halo Wars 2 che ha dimostrato come su console ci sia spazio per il genere degli strategici in tempo reale, ma qualche mese prima è stato il turno XCOM 2, altro strategico ma a turni e non in tempo reale. Complice anche l’architettura delle console di attuale generazione praticamente uguale a quelle del PC, realizzare dei porting deve essere un processo molto facile e probabilmente la fatica più grande per un team di sviluppo è quella di adattare il sistema di controllo tipico da mouse e tastiera alle capacità di un pad. Niente di impossibile come hanno dimostrato i giochi sopracitati e come dimostra oggi il protagonista di questa recensione. Quest’oggi spetta infatti a Cities: Skylines dimostrare che i city builder possono esistere su console. Il gioco sviluppato da Colossal Order e pubblicato da Paradox Interactive (in Italia della distribuzione se ne occupa Koch Media) arriva oggi su Xbox One grazie al porting realizzato da Tantalus Media. Abbiamo passato decine di ore a costruire le nostre città dei sogni, venendo letteralmente rapiti dalle loro strade e perdendoci nel grande numero di impianti e strutture da edificare.
accettare i cookie con finalità di marketing.
Strade, energia e acqua
Un menù minimale ci accoglie in Cities: Skylines con la sola possibilità di entrare subito in partita. Partiamo dalla brutta notizia che probabilmente scoraggerà i sindaci della Domenica: nel city builder di Colossal Order non è presente nessun tutorial ma solo una serie di suggerimenti mentre affrontate la vostra partita. Quest’ultimi risultano insufficienti nell’aiutare i giocatori, e anche noi che non viviamo di pane e city builder ci siamo trovati un attimo spiazzati sulle prime e abbiamo iniziato un paio di partite per fare pratica e solo in un secondo momento dedicarci al walkthrough vero e proprio.
Passati questi primi momenti di difficoltà, ogni partita inizia con la scelta del territorio dove costruire la propria città. Ogni territorio si differenzia per deformazione e per una serie di caratteristiche come la presenza di maggior terreno o acqua, oppure per la presenza di risorse, o ancora per il clima e così via. A prescindere dalla vostra scelta, inizialmente si ha disposizione un solo spazio (se ne possono poi acquistare di altri) dalle dimensioni limitate, ma comunque generose, con al suo interno giusto un’autostrada che collega quella zona al resto del mondo. Bisogna quindi iniziare con la costruzione delle strade, fondamentali per edificare ai lati le tre tipologie di edifici disponibili nelle prime ore: case, negozi e industrie. L’edificazione va sempre gestita con una certa attenzione ed equilibrio: più case costruirete e più ci sarà bisogno di posti di lavoro, più zone commerciali ci saranno e più merci dovranno produrre le industrie che a loro volta accoglieranno aitanti lavoratori al loro interno che guadagneranno soldi da spendere nei negozi. Si viene quindi a creare un sistema circolare semplice ma assolutamente efficace e funzionale nell’esperienza di gioco. Costruiti i primi edifici però vi renderete conto ben presto che ci sarà bisogno di acqua e energia. Nel primo caso vi basterà creare dei sistemi idrici vicino all’acqua con tanto di scarico fognario e collegarli con i tubi che dovranno arrivare fino alle case. Un sistema simile anche per l’energia elettrica, in un’area ventilata magari una buona idea sarà quella di affidarsi alle pale eoliche o in alternativa su una più inquinante centrale a carbone da piazzare magari nella zona industriale lontana dalle case e diffondere l’energia nel resto della città grazie ai tralicci.
Una città in crescita
Quanto descritto finora rappresenta solo l’inizio della vostra carriera di sindaco, pian piano vedrete la città crescere dinanzi ai vostri occhi raggiungendo nuovi obiettivi (determinati dal numero della popolazione) che vi consentiranno di sbloccare nuove strutture per favorire ulteriormente lo sviluppo. Ad esempio le strade cominceranno a farsi sempre più trafficate, per risolvere il problema può essere utile allargarle o magari costruire dei servizi di trasporto pubblici come i taxi, autobus e metropolitane. Nel caso di quest’ultimi due sarà addirittura possibile costruire in prima persona le linee.
La città avrà poi bisogno di edifici pubblici come scuole, stazioni di polizia, vigili del fuoco, ospedali e servizi per lo smaltimento dei rifiuti. C’è poi da tenere in considerazione lo svago dei propri cittadini costruendo parchi a tema, zone picnic, strade pedonali e molto altro ancora con il gioco che include anche il ciclo giorno-notte che vedrà gli abitanti andare alla ricerca di attività ricreative di sera dopo il lavoro. Si possono anche creare dei veri e propri quartieri per affidare loro una specializzazione, come ad esempio quella del turismo. Grazie alla creazione dei quartieri viene data addirittura la possibilità di gestire l’economia di ogni singolo distretto permettendovi ad esempio di aumentare o abbassare le tasse e applicare leggi ad hoc.
Come a casa propria
Tutto questo ben di dio è gestito tramite un’interfaccia adattata alla perfezione alle capacità del pad di Xbox One che affida l’uso delle levette analogiche all’indicatore e alla visuale, mentre le frecce, i tasti dorsali e quelli frontali per navigare nei menù. Forse in alcuni momenti si sente la precisione millimetrica di un mouse, ma niente di preoccupante visto che nessuno vi vieta di mettere il tempo in pausa e prendervi qualche attimo in più essere precisi.
Rispetto all’edizione PC, Cities: Skylines per Xbox One include il DLC After Dark che include le già citate attività notturne, mentre mancano inspiegabilmente Snowfall e Natural Disasters usciti lo scorso anno.
Tecnicamente il gioco si presenta piuttosto bene con una grafica curata e ben dettagliata. C’è giusto qualche calo di frame quando si va a zoomare, ma in generale si tratta di un problema che non va a inficiare nella valutazione di un comparto grafico e tecnico molto solidi e ben ottimizzati. Anonimo invece il comparto sonoro che ben presto finirà per annoiarvi. Segnaliamo infine la mancanza di una localizzazione in italiano.
Commento finale
Cities: Skylines non è solo il miglior city builder disponibile su console (non che ci voglia molto visto che non ce ne sono altri sul mercato) ma è anche uno dei migliori esponenti del genere in assoluto. Colossal Order ha infatti creato un gioco profondo e semplicemente straordinario per i fan del genere estasiandoli quando si renderanno conto che tipo di città avranno costruiti. Un plauso va anche ai ragazzi di Tantalus Media che hanno realizzato un porting di ottima qualità che rende l’esperienza su console tramite pad assolutamente godibile. La speranza è che Cities: Skylines possa rappresentare solo l’inizio e che col tempo anche gli utenti console possano affezionarsi al genere dei city builder.