Recensione Brothers: A Tale of Two Sons
Nella lontana e fredda Svezia un gruppo di sviluppatori noti come Starbreeze Studios, conosciuti finora per titoli come Syndicate e The Darkness, decide di sperimentare il mondo del digital delivery con un titolo completamente differente rispetto ai loro precedenti lavori e, con l’aiuto di 505 Games, porta sulle console una storia intima e appena sussurrata dal titolo Brothers: A Tale of Two Sons.
di: Federico LelliNella lontana e fredda Svezia un gruppo di sviluppatori noti come Starbreeze Studios, conosciuti finora per titoli come Syndicate e The Darkness, decide di sperimentare il mondo del digital delivery con un titolo completamente differente rispetto ai loro precedenti lavori e, con l’aiuto di 505 Games, porta sulle console una storia intima e appena sussurrata dal titolo Brothers: A Tale of Two Sons.
C’era una volta…
Con un titolo quasi lapalissiano e che forse dirà poco solo ai meno anglofili di voi, Brothers: A Tale of Two Sons è per l’appunto la storia di due fratelli e dell’avventura che condivideremo con loro.
Le semplici schermate iniziali ci fanno capire che non c’è altro oltre alla modalità principale e questa inizia subito nel dolore del giovane fratello minore: un ragazzino dalla bionda chioma fluente. Il bambino piange alla tomba della madre morta affogata che, un flashback ci chiarisce subito, lui stesso non è riuscito a salvare. Ma non c’è tempo per rattristarsi perché è nostro fratello a chiamarci, un ragazzetto castano e più alto. Il maggiore regge infatti un carretto con un infermo sopra, che scopriremo presto essere il padre dei ragazzi, e si aspetta una mano dal minore.
È qui che veniamo a conoscenza del caratteristico metodo di controllo del titolo: Brothers: A Tale of Two Sons è infatti un gioco che potremmo definire cooperativo per una persona sola dove le due levette del joypad controllano in maniera indipendente ognuno dei due personaggi, stessa cosa per i rispettivi grilletti, associati al tasto azione. Muovendo così il carretto dal santone del villaggio scopriamo anche le sfide principali del gioco: gli ostacoli ambientali sono infatti dei puzzle che richiedono l’utilizzo delle abilità dei due fratelli in contemporanea per essere risolti, cercando di mettere alla prova il nostro cervello in alcuni casi e la nostra coordinazione in altri.
La narrazione prende quindi la forma sempre più chiara della favola classica, tanto che la capiamo perfettamente anche se nessuno ce la racconta: un’altra caratteristica del titolo è infatti la lingua volutamente incomprensibile dei protagonisti che si faranno capire più a gesti che a parole e, nonostante questo, non avremo mai nessun problema a seguire le loro disavventure.
Il destino dei due ragazzi è infatti quello di affrontare un viaggio alla ricerca di una pozione miracolosa che sia in grado di salvare il padre; e qui entriamo a piene mani in quella che è la fiaba classica con tanto di ambientazione fantastica, personaggi di supporto, aiuti magici e, perché no, di un antagonista.
Lasciamo al gioco il compito di raccontarvi la vicenda dei due eroi, visto che non è tanto lo svolgimento ma il modo malinconico ed intimista in cui questa è raccontata ad essere uno dei punti di forza del gioco; ci concentriamo invece sul lato artistico dove fa la sua splendida figura un design decisamente ispirato e realizzato ottimamente. Nonostante la linearità dei percorsi Brothers offre infatti degli scenari estremamente vari – dal villaggio alla caverna, dal bosco notturno al paesaggio innevato – che si esplorano con curiosità e che aiutano ad aumentare di volta in volta il senso di meraviglia verso il mondo di gioco. Il motore Unreal si comporta degnamente, con giusto qualche piccola sbavatura che per fortuna non intacca lo splendido lavoro fatto per costruire l’ambiente.
Non manca inoltre un adeguato e curato tappeto sonoro, volto principalmente a sottolineare i momenti più emozionanti.
Disavventure per due
Brothers: A Tale of Two Sons è un gioco che non avrete difficoltà a finire in breve tempo, si parla di circa 3/4 ore, e che offre una rigiocabilità praticamente nulla (a meno che non vogliate prendere tutti gli obbiettivi). La parte relativa al gameplay puro, a parte il periodo iniziale per abituarsi ai controlli, è sicuramente poco impegnativa: con percorsi quasi sempre unidirezionali e con puzzle che non sono certamente dei rompicapi. Ma valutare questo titolo esclusivamente per la parte ludica sarebbe un errore verso il messaggio che gli sviluppatori vogliono lasciare grazie alla potenza visiva dello stupendo design e all’atmosfera malinconica in cui i due fratelli sono immersi, così semplice e così complessa allo stesso tempo.
Brothers: A Tale of Two Sons lo trovate su XBLA e PSN ai prezzi non proprio incoraggianti di 14.39€ e 14.99€.