Recensione Bang-On Balls: Chronicles
di: Simone CantiniDi solito quando accanto ad un nuovo videogioco compare la dicitura sviluppato da ex membri di (mettere nome di studio blasonato a caso), è difficile che un brivido di tensione non finisca per scorrere lungo la schiena del gamer più smaliziato. Già, perché quasi sempre simili altisonanti proclami finiscono per tramutarsi in un clamoroso buco nell’acqua (vero Krafton?), incapace di avvicinarsi anche solo minimamente all’eventuale blockbuster per cui gli incauti sviluppatori sono conosciuti. Per fortuna Bang-On Balls: Chronicles sfugge a questa triste eventualità, regalando agli ex sviluppatori di CD Projekt Red e Techland, adesso a capo di Exit Plan Games, un titolo valido e divertente, nonché completamente fuori di testa.
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No, non è Bob il treno…
Cosa c’è di più anonimo di una palla, una semplice sfera rimbalzante come ce ne sono moltissime altre? Beh, a dispetto di questa sua natura così banale, il nostro Bob saprà riservarci davvero un bel po’ di sorprese. Il protagonista di Bang-On Balls: Chronicles, difatti, a dispetto del suo aspetto così comune si ritroverà coinvolto in un’avventura decisamente sopra le righe, che lo porterà a viaggiare attraverso un discreto numero di set cinematografici, ispirati ad alcuni topoi classici del grande schermo. A collegare il tutto ci penserà l’hub centrale di gioco, niente altro che un coloratissimo studio di produzione, dal quale sarà possibile accedere alle varie ambientazioni. Non ho volutamente parlato della storia che fa da sfondo all’azione, dato che è decisamente trascurabile e priva di qualsiasi spessore: un semplice pretesto buono soltanto a mettere in scena (sic.) situazioni bizzarre e dannatamente comiche in quanto a costruzione ed ambientazioni. Quel che conta, nel titolo Exit Plan Games, è il divertimento garantito dalla sua struttura da platform 3D di stampo sandbox, in cui potremo dare libero sfogo alle abilità rimbalzanti (e non solo) del nostro Bob.
Là dove nessuna palla ha mai rimbalzato prima
Se si può tranquillamente passare oltre alla (non) sceneggiatura di Bang-On Balls: Chronicles, difficilmente è agevole ignorare il gameplay della produzione che, pur non innovando la formula dei platform 3D a struttura aperta, infarciti con elementi cari ai collectathon, riesce a divertire non poco. Il nostro Bob, da buona palla, potrà saltare e muoversi come prevedibile, e lo farà all’interno di corposi livelli dall’incedere non lineare, in cui è presente un forte senso di verticalità, a cui si aggiunge una buona dose di segreti e percorsi da scoprire. La libertà concessa al giocatore permetterà di scegliere di volta in volta l’approccio che preferirà, incitando all’esplorazione proprio in virtù di tali elementi. Durante la campagna, Bob si troverà ad affrontare vari nemici, ovviamente sferici come lui, dalle dimensioni che potranno variare (si passa da diametri analoghi ad altri decisamente più corposi), e che dovremo eliminare a suon di rimbalzi. Sconfiggere determinati avversari, inoltre, permetterà di mettere le (non) mani su peculiari armi, in grado di variare il moveset del caro Bob e, pur non trasformando il tutto in un frenetico e tecnico action, di fornire maggiore brio al tutto.
Non mancheranno, come prevedibile, anche i classici boss di fine livello, ognuno dotato delle proprie abilità e sempre ben calato all’interno del mood dello stage. La vera chicca, però, è rappresentata dall’impressionante mole di elementi cosmetici che è possibile reperire rigorosamente in-game, e che si nascondono negli anfratti più bastardi dei vari mondi, oppure ci verranno elargiti dagli NPC, magari dopo che avremo soddisfatto le loro richieste. Insomma, un concentrato di situazioni che, per quanto concettualmente derivative, una volta messe in scena riescono a dare vita ad un insieme sicuramente spassoso ed originale, principalmente in virtù del bizzarro mondo che i ragazzi di Exit Plan Games hanno preparato per i giocatori. E che è pronto ad espandersi con nuovi elementi gratuiti, che male mai non fa. Certo, un difetto va comunque evidenziato, e risiede proprio nella natura sandbox del tutto, e che si traduce in una sempre non semplice lettura degli obiettivi di gioco, a cui si affiancano situazioni a tratti un po’ caotiche, quando saremo circondati da un gran numero di avversari.
Le magie del Technicolor
Come detto poco sopra, gran parte del fascino di Bang-On Balls: Chronicles deriva del buffissimo stile utilizzato per dare vita al suo coloratissimo mondo. Un’ambientazione che può contare su di una eccellente caratterizzazione dei suoi ambienti e personaggi che, per quanto naturalmente essenziali vista la loro natura, riescono a bucare efficacemente lo schermo grazie alla loro innata simpatia. Gran parte del merito è da ritrovare anche nella loro estetica, ricca di richiami alle pellicole che il titolo si diverte ad omaggiare nel corso della sua durata. Buonissime le prestazioni tecniche, che si affidano ad un frame rate solido e ad una risoluzione ed una pulizia in grado di assecondare a dovere la semplicità del tutto, senza che questo finisca per rappresentare un limite. Nella norma il competo audio, composto da motivetti e borbotti (sottotitolati in inglese), che non vi faranno strappare i capelli. Ma in fondo va bene così.
Con Bang-On Balls: Chronicles i ragazzi di Exit Plan Games sono riusciti a scendere a patti con il loro ingombrante passato, dando forma ad un’opera prima divertente e spassosa, oltre che ben confezionata. Per quanto non rivoluzionaria nei suoi elementi fondanti, l’avventura di Bob saprà conquistarci grazie all’assurdità delle sue situazioni e alla bizzarria della sua messa in scena. Simpaticissimo da vedere, quanto soddisfacente da giocare, Bang-On Balls è un platform 3D efficace e variegato, capace di regalare una piacevolissima sferzata di buonumore a tutti coloro che desidereranno sperimentare la sua sferica lettura del mondo del cinema.