Recensioni

Recensione Audio Trip

di: Simone Cantini

Chi lo ha detto che il mercato VR è oramai saturo di rhythm games? Ecco, non sarò certo io a farlo, anche se a scorrere la ludoteca degli headset c’è davvero da rimanere impressionati al cospetto di un numero così smodato di produzioni. Certo, non tutte potranno ambire a quell’aura di simil eccellenza che ammanta nomi del calibro di Beat Saber, o del più recente Synth Riders, ma non per questo è consigliabile voltare altrove la testa ogni volta che una nuova produzione arriva sugli store. Anche perché si correrebbe il rischio di perdersi dei buonissimi lavori, come nel caso di Audio Trip.

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È qui la festa?

Quando si tratta di ritmo e realtà virtuale, molto spesso ci capita di muovere sì le braccia a tempo, ma talvolta in assenza di una vera e propria logica, capace di andare oltre il semplice concetto di azzeccare alla perfezione il beat. Ecco, dimenticate tutto questo una volta avviato Audio Trip, dato che la produzione firmata Kinemotik Studios si configura come l’ideale fusione tra un Just Dance a caso, un rhythm game vero e proprio ed un gioco di fitness. Tutto nasce dal fatto che ad accompagnarci nella campagna, quanto nella modalità libera, troveremo delle vere e proprie coreografie sviluppate da ballerini professionisti, che accompagneranno alla perfezione il flow delle numerose tracce musicali presenti: basterà poco per accorgersi come vi sia una vera e propria logica dietro alle movenze che dovremo compiere di volta in volta. Tutto ciò appare evidente nei momenti in cui, ad aiutarci nei match, troveremo per l’appunto la silhouette di una ballerina vera e propria, di cui dovremo ovviamente ricopiare i movimenti per poter ottenere il massimo punteggio.

Al centro dell’azione avremo, come logica lascia supporre, tanto il nostro corpo che le nostre mani. Queste ultime seguiranno fedelmente le movenze dei controller ed ognuna delle quali sarà legata ad un determinato colore (giallo la destra e viola la sinistra): l’obiettivo sarà quello di far colpire loro i bersagli corrispondenti, oppure di seguire delle scie luminose. Come Beat Saber insegna, non mancheranno anche ostacoli da evitare spostandoci fisicamente all’interno della stanza, così da dare vita a dei veri e propri balletti. 

Fate spazio!

Si tratta di un qualcosa di estremamente divertente ed immersivo, ma anche alquanto faticoso. Non è un caso, a tal proposito, che in modalità libera sia possibile accedere a coreografie in chiave cardio, che andranno ad amplificare la portata ed il numero di movimenti legati a ciascun brano: suderete come non mai, credetemi! Il rovescio della medaglia, una volta appurata la bontà dell’esperienza, è da ritrovare nel quantitativo di spazio fisico richiesto da Audio Trip per poter funzionare: nel caso della versione PSVR2 da me testata, è stato necessario impostare la mappatura stanza di 2×2 metri, al fine di evitare di sbattere contro eventuali ostacoli. Va da sé che non sarà così agevole per tutti avere a disposizione un simile spazio di manovra, quindi pensate bene al vostro setup prima di procedere all’eventuale acquisto.

Sul fronte dell’offerta ludica, come già detto, Audio Trip presenta una modalità campagna, che ci chiederà di ottenere il maggior numero di stelle per ciascuna traccia, così da sbloccare poco alla volta i brani successivi. Nel caso del gioco libero potremo scegliere liberamente su quale canzone ballare, potendo anche contare sulle classifiche online per mettere alla prova la nostra abilità di ballerini. Non si tratta certo di un’offerta smodata, ma vista la volontà già espressa dal team di espandere progressivamente i contenuti, non ci possiamo certo lamentare. Speriamo venga introdotto un qualche sistema di reward interno, magari anche solo per sbloccare piccoli elementi di personalizzazione.

Sul fronte puramente visivo gli effetti messi sul piatto sono sicuramente interessanti e convincenti, anche se difficilmente ci farete caso quando sarete impegnati a leggere la quantità di simboli che vi verranno vomitati addosso. Per quanto concerne la soundtrack, in questo caso si scende pesantemente nel campo dei gusti puramente personali: se non amate l’elettropop (ci sono pezzi di Skrillex, Lady Gaga e via cantando), difficilmente vi farete catturare dal flow musicale di Audio Trip. Ci saranno pack dedicati in futuro, stile Beat Saber? Vedremo…

Audio Trip non è il solito rhythm game che si limita a farci agitare le braccia a tempo: qui si balla davvero, con coreografie pensate e un livello di coinvolgimento che trasforma ogni sessione in un mix di divertimento e allenamento. Certo, serve spazio e bisogna amare l’elettropop per goderselo fino in fondo, ma quando tutto funziona ci si ritrova immersi in un flusso che ti fa dimenticare di essere in salotto. Non raggiungerà forse la popolarità di Beat Saber, ma ha una sua identità forte e chi cerca un’esperienza più fisica e coreografata troverà in Audio Trip un titolo sorprendentemente valido. In poche parole: se volete sudare, ballare e divertirvi, questo è uno di quei giochi che vale la pena non lasciarsi scappare.