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Recensione Assassin’s Creed Odyssey

di: Luca Saati

Questa recensione è stata una vera e propria odissea. Non perché Assassin’s Creed Odyssey fosse un gioco particolarmente difficile o brutto da giocare, ma perché le dimensioni dell’opera Ubisoft fanno impallidire i predecessori, persino Assassin’s Creed Origins uscito lo scorso anno. Ubisoft ha più volte ribadito che un’uscita così ravvicinata tra Odyssey e Origins non segna il ritorno all’uscita ogni anno per la sua serie di punta, e a dirla tutta vista la qualità del nuovo episodio da parte nostra ci sentiamo abbastanza tranquilli sul futuro degli assassini a prescindere dall’uscita annuale.

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L’Odissea dell’Ombra dell’Aquila

Se con Origins abbiamo scoperto come è nata la setta degli assassini, con Odyssey andiamo ancora più indietro, più precisamente nel 431 AC durante la Guerra del Peloponneso vestendo i panni di Kassandra o Alexios (la scelta spetta a voi giocatori ed è dovuta da un difetto del DNA che Layla ha trovato nel presente). La nostra scelta è ricaduta su Kassandra, ma sappiate che ai fini della trama la scelta di uno o l’altro non cambia nulla ad eccezione di qualche piccolo dialogo. Dopo essere stata abbandonata in tenera età dalla terra di Sparta, Kassandra (o Alexios) diventa una Misthios, ovvero una mercenaria che svolge alcuni lavoretti poco raccomandabili per il miglior offerente. Dopo una lunga introduzione, Kassandra abbandona a bordo della nave Adrestia la terra di Cefalonia, luogo in cui è cresciuta, per svolgere un compito per un magnate greco che la porterà successivamente ad andare alla ricerca della sua famiglia. Inizia così la sua Odissea: un lunghissimo viaggio che la porterà le origini della sua identità e non solo. La trama di Assassin’s Creed Odyssey si suddivide infatti in tre enormi parti: la già citata “Odissea” suddivisa in nove lunghi capitoli; “la Setta di Cosmos” in cui uccidere gli oltre 40 membri del culto antenato del Primo Ordine di Origins e dei Templari; “Tra due Mondi” in cui andare alla scoperta degli artefatti degli Isu, meglio conosciuti come i precursori o coloro che vennero prima.

Rispetto alla storia di vendetta di Bayek, quello di Assassin’s Creed Odyssey è un racconto più intimo e personale ma non per questo meno d’impatto, profondo e maturo. Ben presto infatti la ricerca della famiglia del protagonista si trasformerà in un qualcosa di decisamente più grande in cui c’è di mezzo il futuro del mondo. La storia della nuova opera Ubisoft è infatti caratterizzata da intrighi politici che coinvolgono gli eserciti spartani e ateniesi. I personaggi secondari possono vantare una scrittura di buon livello restando impressi nelle nostra mente, ci sarà spazio anche per figure storiche come Socrate, Pericle e Leonida. A risaltare è comunque l’Ombra dell’Aquila (così viene soprannominato il protagonista) la cui caratterizzazione è completamente nelle mani del giocatore: come un vero e proprio RPG in Assassin’s Creed Odyssey sarà possibile fare scelte morali che cambieranno alcuni eventi e ovviamente anche il finale. Le scelte morali arrivano fino alle relazioni sentimentali che purtroppo si rivelano nella maggior parte dei casi molto superficiali, dimenticatevi insomma le splendide storie d’amore di Arno e Élise o di Ezio e Cristina.

Solo per completare il principale arco narrativo “Odissea” impiegherete decine e decine di ore (noi ce ne abbiamo messe 60 dedicandoci parallelamente a un buon numero di attività secondarie). Aggiungeteci poi gli altri due archi narrativi e le ottime missioni secondarie che possono vantare una scrittura e una struttura più curata e variegata rispetto al passato essendo spesse legate a quelle principali ed ecco che facilmente raggiungerete le centinaia di ore. Insomma contenutisticamente parlando ci troviamo dinanzi a un titolo davvero sontuoso, il più grande Assassin’s Creed di sempre. 

“Questa è Sparta!”

Se Origins aveva gettato le basi per un futuro da RPG per la saga di Ubisoft, Odyssey espande quanto di buono fatto lo scorso anno trasformandosi in un vero e proprio RPG action/adventure. Ogni componente dell’equipaggiamento del protagonista è personalizzabile a partire dall’armatura suddivisa in quattro differenti pezzi (testa, braccia, busto e gambe) per poi passare alle due armi corpo a corpo e infine all’arco per gli attacchi a distanza. Ogni equipaggiamento, che sia esso un’arma o un pezzo di armatura, include una serie di bonus alle statistiche del personaggio come un 10% in più ai danni da assassino, maggiore probabilità di colpi critici e così via. La scelta dell’equipaggiamento varia anche lo stile di gioco: gli arcieri provetti preferiranno un’attrezzatura che conferisce bonus allo stile Cacciatore; gli amanti dello stealth preferiranno l’attrezzatura da Assassino; chi invece preferirà uno stile più aggressivo adotterà sicuramente un equipaggiamento adatto per il Guerriero. Non mancano inoltre anche i set di armatura leggendari (quelli color oro) che se completati garantiscono bonus aggiuntivi. Infine l’equipaggiamento potrà essere potenziato presso i fabbri che aggiungono delle incisioni in grado di aumentare ulteriormente i bonus alle statistiche. Ad arricchire la componente RPG del gioco ci pensa anche un albero delle abilità suddiviso in tre parti in cui spendere degli appositi punti ottenibili tramite l’aumento di livello. Gli skill tree includono sia abilità passive che altre da attivare in azione mediante la pressione simultanea dei tasti dorsali e dei tasti frontali. Le abilità attive consumano la barra di adrenalina che si ricarica durante il combattimento.

Il combat system riprende quanto visto lo scorso anno in Origins risultando però più veloce visto che il protagonista non utilizza uno scudo per difendersi ma punta tutto sulla schivato o su una parata dinamica da effettuare premendo insieme i due tasti dorsali. Le già citate abilità inoltre contribuiscono a rendere il sistema di combattimento più profondo visto che viene richiesta una gestione più attenta della barra di adrenalina. I combattimenti migliori si vivono durante le Battaglie di Conquista: indebolendo le regioni è possibile schierarsi dalla parte di Atene o Sparta e dare inizio a delle battaglie campali con decine di nemici su schermo. Completare questi momenti vi premia con uno o due pezzi d’equipaggiamento più rari a seconda dello schieramento scelto. Anche i combattimenti con altri mercenari risultano particolarmente gratificanti: commettendo crimini di vario tipo entriamo nella lista dei ricercati portando quindi altri misthios sulle nostre tracce, uccidendoli ci permette di acquisire altro equipaggiamento e di scalare la classifica fino ad arrivare al rango più alto.

Tornando un attimo alle abilità, apprezzabile il loro inserimento anche nelle sequenze stealth, ad esempio le eliminazioni concatenate richiedono adesso un’apposita abilità. Stesso discorso anche per l’arco, sono spariti gli archi speciali visti nel precedente episodio, adesso per effettuare un colpo preciso o uno stile shotgun bisogna attivare le apposite abilità.

Non dimentichiamoci poi delle sessioni a bordo della nave ben riuscite e mai troppo invasive. L’Adrestia svolge un ruolo chiave del gameplay di Assassin’s Creed Odyssey consentendo di spostarsi da un isolotto all’altro e di combattere contro altre navi. Chi ha giocato ad Assassin’s Creed IV: Black Flag si sentirà subito a casa con le battaglie navali, i cannoni sono sostituiti dalle frecce degli arcieri e dai giavellotti utili per scoprire i punti deboli. Anche nelle battaglie navali troviamo la barra di adrenalina che permette di utilizzare frecce e giavellotti incendiari in grado di fare più danni e bloccare per qualche secondo i nemici così da approfittarne per speronarli. L’Adrestia per certi versi è considerabile un personaggio a sé stante visto che può essere potenziata in diverse parti spendendo gli appositi materiali e ingaggiando nuovi luogotenenti, oltre ad essere personalizzabile dal punto di vista estetico.

Sempre nell’ottica di offrire un’esperienza più profonda e gratificante, Ubisoft ha introdotto l’Exploration Mode in Assassin’s Creed Odyssey. Si tratta di un nuovo modo di affrontare il gioco che elimina la segnalazione degli obiettivi sulla mappa. Per trovare l’obiettivo ci possiamo affidare a degli indizi che ci forniscono i personaggi, una volta in zona il gioco ci avvisa che il bersaglio è in zona e che c’è bisogno dell’intervento dell’aquila Icaro per individuarlo. La modalità classica (chiamata Guided Mode) è sempre disponibile e attivabile tramite le impostazioni, ma utilizzarla rende l’avanzare più lineare e poco gratificante una volta provata l’Exploration Mode.

La difficoltà alterna invece momenti buoni durante i combattimenti con i nemici che risultano aggressivi il giusto e altri particolarmente coriacei (come i già citati Mercenari) che possono mettere in più di un’occasione i bastoni tra le ruote. Nelle fasi stealth invece i nemici non brillano per intelligenza risultando piuttosto standard per il genere. Nel complesso comunque abbiamo trovato il livello di difficoltà medio più che soddisfacente grazie anche alla presenza dell’auto livellamento già introdotto in Origins con una patch post lancio.

Le meraviglie dell’Antica Grecia

Graficamente Assassin’s Creed Odyssey regala tante gioie e qualche piccola nota stonata. Già in Origins si sentiva la necessità di passare a un motore di gioco nuovo di zecca visto che l’AnvilNext comincia ad accusare il peso degli anni. Questo lo si accusa soprattutto nella conta poligonale dei personaggi e nelle loro animazioni facciali non al passo coi tempi. Presente anche qualche compenetrazione poligonale, pop-up delle texture, bug , rarissimi fenomeni di freeze e qualche calo di frame rate che comunque non hanno mai compromesso l’esperienza di gioco. A bilanciare il tutto ci pensa però lo spettacolare comparto artistico con un mondo di gioco enorme, ispiratissimo e bellissimo da esplorare in ogni momento. Navigare sull’Adrestia durante un temporale e ammirare in lontananza i fulmini e il mare in tempesta è una vera e propria goduria, così come è una goduria godersi uno splendido tramonto con intorno i pesci che nuotano lì attorno. La Grecia è poi una vera e propria culla dell’arte con templi da scalare e fatiscenti città da scoprire. Di ottimo livello anche il comparto sonoro con un doppiaggio in italiano di qualità e una meravigliosa colonna sonora che propone brani nuovi di zecca e altri rifatti a tema con l’ambientazione greca: ascoltare la nuova versione di Ezio’s Family nel menù di gioco affiora vecchi ricordi con un pizzico di nostalgia.

Commento finale

Assassin’s Creed Odyssey ci ha lasciato in più di un’occasione senza parole per la sua vastità, la sua mole di contenuti e la direzione artistica, accompagnando il tutto con un gameplay più gratificante e soddisfacente che migliora tutto ciò che era stato fatto di buono con il capitolo ambientato nell’antico Egitto. Che la saga di Assassin’s Creed fosse rinata con Origins lo si era intuito già lo scorso anno, ma ritrovarsi solo un anno dopo un videogioco di questa qualità è davvero impressionante. Ebbene si, impressionante è l’aggettivo perfetto per descrivere Assassin’s Creed Odyssey.