Recensione After the Fall
di: Simone CantiniValve, con il suo fortunato Left 4 Dead e seguito, ha sicuramente tracciato un solco indelebile nel panorama degli shooter cooperativi, data la mole ingente di tentativi di imitazione (più o meno riusciti) che hanno cercato di bissare il successo di questa formula. Recentemente mi era capitato di incrociare il pad con il suo emulo più fresco, ovvero quel Back 4 Blood che non era riuscito a convincermi in pieno, a cui si è da pochissimo aggiunta una analoga declinazione VR, arrivata con il suo bel porting ad arricchire la line-up di lancio di PSVR2: sto parlando dell’intrigante After the Fall, già visto su PS4 e PC, che pur non rivoluzionando la formula di base è riuscito a ritagliarsi un solido spazio all’interno della mia ludoteca.
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Morire di freddo
Chi lo ha detto che il freddo rallenta movimenti e riflessi? A vedere come avanzano scattanti le letali creature che popolano il gelido mondo di After the Fall, chiunque si sia lanciato in una simile affermazione farebbe bene a rivedere celermente le proprie certezze. Il titolo sviluppato da Vertigo Games, manco a farlo apposta, è ambientato in una futuristica Los Angeles post apocalittica, dopo un non meglio precisato evento foriero di un drastico abbassamento della temperatura terrestre. Ciò ha portato la superficie del globo a divenire l’habitat naturale di mortifere presenze, oramai padrone incontrastate del nostro pianeta, con i pochi umani superstiti che si sono visti costretti a ritirarsi all’interno di bunker sotterranei, che non hanno potuto fare a meno di ricordarmi il setting dei vari Metro. E noi, manco a farlo apposta, andremo ad impersonare uno di questi sciagurati superstiti che, all’interno della nostra base, ricavata da una vecchia sala giochi, dovremo avventurarci tra strade strette nella morsa del ghiaccio, in cerca del necessario per sopravvivere. Non saremo soli in questa impresa, dato che potremo unire le forze con altri 3 compagni, poco importa se umani in carne ed ossa (per quanto veicolati dalla rete) oppure efficienti bot controllati dall’IA. Una volta completata la nostra squadra, non dovremo fare altro che farci largo tra le orde di mostri che attenteranno alla nostra vita, in perfetto stile Left 4 Dead, nel tentativo di arraffare più risorse possibili, mentre ci spingiamo in direzione della safe room più vicina. Poco importa che si scelga di affrontare le missioni della campagna, oppure quelle pensate smaccatamente per l’online ed il saccheggio, la parola d’ordine sarà sempre e solo una: sopravvivere.
Un colpo qua, un colpo là
Il titolo sviluppato da Vertigo Games non è altro che un FPS cooperativo, che giunge su PSVR2 tramite la sua brava Complete Edition, che si porta in dote tutte le migliorie e gli update che hanno caratterizzato la crescita di After the Fall. Una volta impostati i settaggi relativi a posizione del player e sistema di movimento, tramite un set di opzioni corpose (per quanto non in grado di rivaleggiare con Call of the Mountain), non dovremo fare altro che impratichirci tramite il sostanzioso tutorial, per poi prendere possesso del nostro quartier generale. Interessante, in ottica gameplay, la duplice modalità di ricarica tra cui scegliere, che ci permetterà di optare per un settaggio automatico, assai rapido ed indolore, oppure tra un sistema più complesso, che ci chiederà di espellere il caricatore, recuperane uno nuovo dalla cintura, inserirlo e poi “scarrellare” per renderlo operativo. Si tratta di una trovata che, per quanto sicuramente più ostica da padroneggiare, una volta metabolizzata garantisce agli scontri a fuoco uno spessore palpabile, oltre ad un tasso di immedesimazione davvero convincente, complice la naturalezza con cui le varie gesture vengono compiute e recepite dal gioco. Per quanto riguarda la pura struttura ludica, tramite la base avremo accesso ai banchi di upgrade e personalizzazione delle armi, che potremo modificare investendo le risorse recuperate nelle missioni, oltre ad interagire con gli altri utenti presenti nella nostra istanza. Una volta completati i preparativi, e magari stretta una collaborazione con altri player, non dovremo fare altro che selezionare una missione e lanciarci nella mischia. Trattandosi di un prodotto VR, pensare ad una struttura delle mappe assai ampia e complessa era impensabile, pertanto ci troveremo ad affrontare ondate di nemici in ambienti tutto sommato circoscritti, così da limitare la necessità di muoversi in maniera forsennata (scongiurando il motion sickness). Ciononostante, gli scontri si sono rivelati assai divertenti, complice anche un sistema di danni ai nemici che abbraccia la possibilità di smembrare le minacce, con relativa differenziazione dei danni inflitti. Una volta fatta piazza pulita degli avversari, ci potremo dedicare al saccheggio di risorse, armi ed oggetti utilizzabili, con questi ultimi che non potranno mai essere più di due (ciascuno sarà alloggiato in uno slot posto sui polsi). Fondamentale sarà il reperimento di speciali floppy disk che, se conservati sino alla safe room successiva, ci permetteranno di accedere a nuovi armi e potenziamenti dedicati, quindi farete bene a setacciare ogni centimetro della mappa. In definitiva, After the Fall non propone un’esperienza di sicuro rivoluzionaria, ma è altresì innegabile come una simile semplicità ben si sposi con l’implementazione VR, così da dare vita ad un prodotto ben più interessante dell’asettica somma delle sue parti. E che grazie al supporto del team, che nel corso degli anni non ha lesinato update più o meno massicci, e al cross-play con la controparte PC, ci permette di beneficare di un’esperienza solida e ricca tanto di contenuti che di utenza con cui condividere le nostre peripezie.
Ho visto di meglio
Sul fronte puramente tecnico, trattandosi comunque di un porting di un titolo con alle spalle già qualche anno, non ci troviamo al cospetto di una pulizia grafica in grado di lasciare il segno senza riserve, complici texture non sempre al top ed una complessità degli ambienti tutto sommato nella media. Nell’insieme, comunque, il tutto funziona, pur al netto di qualche bug ancora presente, come creature che rimangono inspiegabilmente bloccate nelle pareti. Fortunatamente, a risollevare il tutto ci pensa una direzione artistica intrigante che, per quanto non rinunci ad essere derivativa, riesce a trasmettere un costante senso di precarietà e pericolo. Ottime le prestazioni dei controller Sense, con i grilletti adattivi in grado di trasmettere un discreto feeling delle armi, di cui è possibile percepire con efficacia le varie differenze, grazie anche ad una buonissima implementazione del feedback aptico.
After the Fall non stravolge la formula resa celebre da Valve un bel po’ di anni fa, ma pur rinunciando a simili velleità rivoluzionarie, il titolo Vertigo Games riesce a configurarsi come una solidissima esperienza FPS cooperativa, capace di affiancare un gameplay divertente e convincente ad una struttura ricca di contenuti. Non sarà il titolo PSVR2 più bello da vedere presente sul mercato, ma come esperienza PvE riesce a portare a casa un ottimo risultato, andando a costituire un ottimo punto di partenza del genere nella line-up di PlayStation VR2.