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Unity, trapelate le modifiche alla controversa politica delle royalty sulle installazioni

di: Luca Saati

Un report di Bloomberg rivela che i dirigenti di Unity hanno spiegato al personale come la società intende fare marcia indietro su alcuni elementi della sua controversa politica sulle royalty in base al numero di installazioni.

La scorsa settimana la società di sviluppo software ha annunciato l’intenzione di addebitare agli sviluppatori ogni volta che viene installato un gioco che utilizza il suo motore Unity. A partire da gennaio 2024, la tariffa Unity Runtime proposta si applicherà ai giochi che raggiungono una soglia minima di entrate e hanno superato un conteggio minimo di installazioni a vita. Un cambiamento radicale che ha immediatamente generato una reazione della community di sviluppatori pronti a sabotare con ogni mezzo la mossa della società.

Dopo diversi giorni Unity si è scusata annunciato un dietrofront con l’obiettivo di rivedere la nuova politica e una comunicazione nei prossimi giorni.

Secondo Bloomberg , lo staff di Unity è stato informato dei provvisori cambiamenti alla politica durante una riunione generale lunedì.

  • Limitare le commissioni al 4% delle entrate di un gioco superiore a 1 milione di dollari.
  • Le installazioni conteggiate per il raggiungimento della soglia non avranno più effetto retroattivo.
  • Le installazioni non verranno più tracciate da strumenti proprietari. Invece, Unity farà affidamento sugli utenti per segnalare autonomamente i dati.

Durante la riunione, il CEO John Riccitiello ha ammesso che si tratta di un momento di grande trasformazione del “nostro modello di business” e ha riconosciuto che la compagnia avrebbe potuto “fare meglio molte cose“.