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Ubisoft ribadisce: “I giocatori non dovrebbero aspettarsi di possedere un videogioco per sempre”

di: Luca Saati

Ubisoft è tornata a ribadire una posizione controversa: i giocatori non dovrebbero aspettarsi di possedere per sempre un videogioco, nemmeno dopo averlo acquistato. La dichiarazione si inserisce nel contesto della disputa legale legata alla chiusura di The Crew, il racing game arcade i cui server sono stati chiusi lo scorso anno rendendo il titolo impossibile da giocare.

Come riportato da Polygon, Ubisoft sta ora cercando di far archiviare la causa, sostenendo che i giocatori non avrebbero mai dovuto aspettarsi un diritto illimitato di possesso, soprattutto trattandosi di un gioco esclusivamente online.

“I querelanti si oppongono alla decisione di Ubisoft di ritirare il gioco dopo il preavviso indicato sulla confezione, e avanzano una serie di accuse – dalla pubblicità ingannevole alla frode e alla violazione delle garanzie.”

Inoltre, la difesa ribadisce che l’acquisto non ha mai implicato la proprietà piena del prodotto:

“I giocatori non hanno mai ottenuto diritti di proprietà assoluti sul gioco.”

Nel frattempo, i querelanti hanno aggiornato la causa lo scorso marzo, evidenziando che Ubisoft aveva usato codici di attivazione con scadenza fissata al 2099, suggerendo una disponibilità a lungo termine. Hanno anche accusato l’azienda di violazione delle leggi californiane per aver permesso la scadenza di crediti in-game che – secondo loro – sarebbero legalmente equiparabili a gift card, la cui scadenza è vietata nello stato della California.

Ubisoft ha tempo fino al 29 aprile per rispondere ufficialmente alle nuove accuse.

Questa vicenda riapre il dibattito sull’effettiva proprietà dei videogiochi digitali e online, e sulla trasparenza nei confronti dei consumatori in un’industria sempre più dipendente da server e servizi.