
The Elder Scrolls IV Oblivion Remastered, uno dei design dell’originale stupito della nuova versione
di: Luca SaatiDopo mesi di indiscrezioni e fughe di notizie, The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered è diventato realtà stupendo per il lavoro di ammodernamento frutto della collaborazione tra Bethesda e Virtuos. Per l’occasione, Bruce Nesmith – lead designer dell’Oblivion originale – ha commentato il ritorno del celebre RPG, a vent’anni dalla sua uscita originale.
Nesmith, che ha lasciato Bethesda durante lo sviluppo di Starfield, ha scoperto l’esistenza del remaster soltanto una settimana prima dell’annuncio ufficiale, quando alcune immagini di gameplay trapelate online hanno iniziato a circolare.
“Ho passato molti anni su quel gioco. Ci ho messo sangue, sudore e lacrime, come il resto del team. Ogni scena mostrata mi era familiare, e vederle con quella nuova veste è stato incredibile.”
L’autore, oggi dedito alla scrittura di romanzi LitRPG come Glory Seeker, pensava che si trattasse di una semplice riedizione tecnica, sulla falsariga di Skyrim: Special Edition. Ma si è dovuto ricredere: il nuovo Oblivion è ben più di un aggiornamento grafico.
“Pensavo fosse un update delle texture. Non avrei mai immaginato un rifacimento completo come quello che hanno mostrato. Hanno rifatto le animazioni, il sistema di animazione, hanno usato l’Unreal Engine, modificato il sistema di progressione e l’interfaccia. Hanno toccato ogni aspetto del gioco. È un lavoro così vasto che ‘remastered’ non basta più per definirlo. Quasi servirebbe un termine nuovo.”
Il pubblico, però, non ha avuto dubbi: il gioco ha raggiunto oltre 160.000 utenti attivi contemporaneamente su Steam nei primi giorni, un numero che ha colpito profondamente lo stesso Nesmith.
“Quello che provo è orgoglio. Un gioco su cui ho lavorato continua ad appassionare dopo vent’anni. E che Bethesda abbia deciso di investirci tanto tempo e risorse, significa che ne valeva davvero la pena. Non sono in molti in questa industria che possono dire di aver fatto parte di qualcosa del genere.”
Alla domanda su come definire la nuova versione, Nesmith ha ammesso che non è facile: non è un semplice remaster, ma nemmeno un vero e proprio remake.
“Forse il modo migliore per descriverlo, è chiamarlo Oblivion 2.0.”