Team Ninja: “gli sviluppatori giapponesi devono guardare al di là degli ‘Hollywood games'”
Team Ninja riflette sul ruolo dell'industria giapponese di videogiochi
di: Andrea "fomento" BolliniIl capo di Team Ninja, Yosuke Hayashi ritiene che l’industria giapponese deve continuare a guardare i propri punti di forza per riuscire a rimanere rilevante nell’attuale panorama videoludico mondiale. Molti, infatti, suggerisce Hayashi, sono i pericoli derivanti dai tentativi, da parte degli sviluppatori nipponici, di emulare i giochi nord americani.
E proprio in un’intervista con Gamasutra, Hayashi, notando la quasi assenza dei giochi giapponesi alle conferenze stampa dell’E3, ha sostenuto che questa situazione, secondo lui, altro non era che un segnale – quasi come un indizio – ben preciso della strada che gli sviluppatori del proprio paese dovrebbero iniziare a seguire…
“Forse se l’industria sta andando nella stessa direzione dei blockbuster hollywoodiano, allora noi possiamo offrire qualcosa di diverso. Questa è Hollywood, ma noi possiamo ancora offrire un valido intrattenimento, e assicurarci che i nostri lavori raggiungano le persone che sono alla ricerca di un solido intrattenimento.”
Continuando nell’intervista, Hayashi, con forte senso di autocritica, pone il suo ultimo lavoro (Ninja Gaiden III), da molti considerato come un tentativo – fallito – di raggiungere un pubblico più ampio possibile, defindendolo addirittura come “un hamburger giapponese per l’occidente”, come esempio di un esperimento mal riuscito, sia dal punto di vista della critica sia commerciale, di ibrido amorfo “giappo-occidentale”, ma che, tuttavia, dimostra la volontà dell’industria giapponese di rimanere importante sulla scena internazionale. Comunque, ci tiene a precisare, che il fallimento ottenuto con Ninja Gaiden III lo porterà verso una nuova e più costruttiva direzione.
“Tutti gli sviluppatori giapponesi si mantengono a galla in questo momento, e stanno facendo tutto il possibile solo per rimanere, sostanzialmente, al di sopra del pelo dell’acqua … ma noi riteniamo che, in realtà, riusciremo ad ottenere una risposta su come andare avanti e su come riuscire a far funzionare le cose proprio grazie a questa situazione. Una situazione nella quale tutti cercano così disperatamente di sopravvivere.”