
Stato dell’industria, l’ex Sony Yoshida: “Il modello di PS Plus è più sano rispetto al Game Pass”
di: Donato MarchisielloPochi hanno l’esperienza e la visione di Shuehei Yoshida. L’ex numero uno di Sony ha espresso spesso il suo punto di vista su vari argomenti. Nelle scorse ore, in modo particolare, Yoshida si è espresso su come i servizi in abbonamento stiano cambiando il panorama videoludico e, secondo lui, non per forza in meglio.
In un’intervista con Game Developer, Yoshida ha infatti spiegato come gli sviluppatori che hanno familiarità con questi servizi abbiano un vantaggio e come “diventerà più difficile per gli studi di terze parti e gli sviluppatori indipendenti superare questo divario”.
Ha spiegato: “Se l’unico modo per giocare è tramite abbonamenti, è davvero pericoloso, perché il tipo di giochi che si possono creare sarà deciso dal proprietario dei servizi in abbonamento. È davvero, davvero rischioso perché ci devono sempre essere nuove idee innovative da sperimentare da parte di piccoli sviluppatori che creano la prossima ondata di sviluppo. Ma se sono le grandi aziende a dettare quali giochi si possono creare, non credo che questo farà progredire il settore”.
Yoshida riconosce che ovviamente c’è una parzialità intrinseca quando si parla di Game Pass e PlayStation Plus (a causa della sua lunga collaborazione con PlayStation). Ma ritiene che PlayStation Plus sia “più sano” perché Sony non regala immediatamente giochi proprietari.
L’ex presidente afferma che i modelli di abbonamento devono “permettere alle persone di spendere soldi per acquistare i nuovi giochi”. Aggiunge: “Dopo un paio d’anni non ci saranno molte persone disposte ad acquistare quei giochi a quel prezzo iniziale, quindi verranno aggiunti al servizio di abbonamento e ci saranno più persone disposte a provare [quei prodotti] in tempo per l’uscita del prossimo gioco della serie”.