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Sony, una class action in Olanda contro la compagnia: al centro, il prezzo dei giochi digitali

di: Donato Marchisiello

Sony è al centro di una controversia legale, poiché obiettivo di una class action nei Paesi Bassi. La causa, guidata dalla fondazione olandese Mass Damage & Consumer, riguarda le pratiche di prezzo di Sony per i prodotti PlayStation. Secondo la fondazione, Sony avrebbe sfruttato la sua posizione dominante nel mercato delle console negli ultimi dieci anni, fissando prezzi troppo elevati per hardware e software.

“Molte persone notano che, a partire dall’ultima generazione di PS5, vengono sempre più spinte verso console ‘solo digitali'”, ha affermato Lucia Melcherts, presidente della fondazione Mass Damage & Consumer (tramite Google Translate). “Queste console funzionano esclusivamente con giochi digitali anziché su dischi fisici. Tuttavia, ricerche economiche hanno dimostrato che i consumatori pagano in media il 47% in più per queste versioni digitali rispetto allo stesso identico gioco su disco fisico, mentre i costi di distribuzione per Sony sono inferiori”.

La fondazione descrive i prezzi di PlayStation come soggetti a una “tassa Sony”, poiché le copie digitali dei giochi venduti sulla console possono essere acquistate solo tramite il PlayStation Store. Questo, osserva la fondazione, segna un monopolio da parte di Sony, e i prezzi dei giochi sulla piattaforma vengono gonfiati artificialmente.

“Il fatto che Sony osi aumentare di decine di punti percentuali senza alcun corrispettivo è indicativo di quali siano le proporzioni”, ha affermato Melcherts. “Sony è l’unico fornitore di contenuti digitali sulla console di gioco più popolare al mondo. Tra tutti gli olandesi che possiedono una console di gioco a casa, oltre l’80% possiede una PlayStation. Ora può permettersi di prendere decisioni senza doversi preoccupare troppo di ciò che stanno facendo i concorrenti, gli sviluppatori o i consumatori.”

“Allo stesso tempo, Sony priva gli sviluppatori della loro libertà di movimento commerciale”, ha scritto la fondazione nel suo annuncio. “Sviluppatori ed editori terzi sono contrattualmente obbligati a vendere i loro titoli esclusivamente tramite il PlayStation Store. Devono inoltre dare a Sony l’ultima parola sul prezzo a cui i propri titoli saranno pubblicati nella vetrina digitale. Gli sviluppatori perdono così la libertà di stabilire il proprio prezzo, ma anche la loro posizione negoziale come controparte commerciale”.