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PS Vita, perché ha fallito? L’ex PlayStation Yoshida: “Poche risorse perché condivise con PS4”

di: Donato Marchisiello

Il fallimento di PS Vita a livello commerciale, è uno dei “misteri insoluti” del settore videoludico. PS Vita è stata lanciata nel 2011 come successore della, al contrario, esplosiva commercialmente PSP. Tuttavia, nonostante sia stata generalmente ben accolta dalla critica, anche grazie ad alcuni giochi molto amati come Tearaway e Gravity Rush, le stime “informate” indicano che la portatile Sony abbia venduto meno di 15 milioni di unità prima della sua interruzione nel 2019 – 65 milioni in meno rispetto alla PlayStation Portable. Su questa questione, l’ex dirigente di PlayStation Shuhei Yoshida ha spiegato perché ritiene che la PS Vita non sia stata un successo per Sony.

Nella sua prima intervista da quando ha lasciato Sony questo mese, Yoshida – che è stato responsabile degli studi first-party di PlayStation dal 2008 al 2019 – ha dichiarato a Kinda Funny di ritenere che ci siano “molteplici ragioni per cui Vita non ha funzionato”.

“Diverse scelte tecniche che abbiamo fatto come azienda non si sono rivelate davvero azzeccate, una di queste era la scheda di memoria dedicata: bisognava acquistare una scheda di memoria proprietaria [e] questo è stato un errore, [perché] la gente doveva spendere di più per avere una scheda di memoria”, ha detto. “Il touchpad posteriore non era necessario”, ha aggiunto. “I team hanno realizzato prototipi straordinari che sembravano così belli da ingannare tutti i partecipanti che sarebbero stati fantastici. Ma il touchpad posteriore non lo era, e ha aggiunto ulteriori costi all’hardware”.

Tuttavia, Yoshida ha affermato che il motivo principale per cui PS Vita non è riuscita ad attirare un pubblico significativo è che Sony non aveva i team di sviluppo per supportarla contemporaneamente alle sue console domestiche PS3 e PS4. Vita è stata lanciata verso la fine della generazione PS3, due anni prima dell’arrivo di PS4. “Credo che il motivo principale per cui Vita non ha avuto il successo che speravamo sia stato il fatto che abbiamo dovuto dividere tutti i nostri sforzi e le nostre risorse in due piattaforme diverse”, ha detto Shuhei. “Non avevamo queste risorse.

Nella stessa intervista, tra gli altri temi, Yoshida ha parlato della spinta di Sony verso i giochi live service e del motivo per cui Bloodborne non è ancora presente su PS5.

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