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NieR compie 15 anni: Yoko Taro e Yosuke Saito celebrano la serie cult

di: Luca Saati

Il 2025 segna un traguardo importante per NieR: la serie ideata da YOKO TARO compie infatti 15 anni, e con essa si celebrano tre lustri di storie straordinarie, gameplay fuori dagli schemi, colonne sonore indimenticabili… e, ovviamente, disperazione esistenziale.

Per commemorare l’occasione, Square Enix ha riunito YOKO TARO, direttore creativo della serie, e Yosuke Saito, storico produttore, per ricordare la nascita e l’evoluzione del mondo di NieR, dai primi giorni fino al fenomeno globale di NieR:Automata.

Le origini di NieR

Dopo l’uscita di Drakengard, che non ebbe un grande successo, Saito decise che sarebbe stato un peccato lasciar cadere nel dimenticatoio il talento di Yoko Taro. “Così ho parlato con Takuya Iwasaki di Cavia, e da lì è nato NieR”, ricorda Saito.

Il gioco originale era un caleidoscopio di generi: azione in terza persona, sezioni da visual novel, e altro ancora. Una scelta precisa, spiega Yoko Taro: “Mi ero stancato dei giochi in cui, dopo i primi 20 minuti, sai già come andrà tutto il resto. Volevo rompere quella monotonia.

Sfide e ricordi dal primo capitolo

La lavorazione fu tutt’altro che semplice. “Costruire il motore di gioco ci ha portato via un’eternità,” confessa Saito. “Abbiamo passato un anno solo nella stanza di Hansel e Gretel nel Santuario Perduto.

E poi c’è l’aneddoto memorabile: “Yoko Taro mi ha tenuto nascosta la parte in cui il gioco cancella i salvataggi. Quando l’ho scoperto, ho deciso di lasciar correre: ‘Sarà un omaggio a Dragon Quest!’ pensai. Ma a quanto pare… non lo era!” (ride).

Il ritorno con NieR Replicant e il successo di Automata

Grazie al trionfo globale di NieR:Automata, Square Enix ha deciso di riportare in vita anche NieR Replicant con una versione aggiornata. “Molti fuori dal Giappone non avevano mai giocato la versione con il fratello come protagonista,” spiega Saito. “Era giunto il momento di recuperarla.

Yoko Taro spiega ironicamente il misterioso numero nel titolo – ver.1.22474487139…: “Se l’avessimo chiamata Ver.2, tutti avrebbero pensato a un remake. E poi mia nonna mi ha sempre detto che la modestia è la chiave per farsi voler bene… (Anche se in realtà non me l’ha mai detto!)

NieR:Automata, tra androidi, robot ed Evangelion

Parlando di NieR:Automata, Yoko Taro rivela candidamente le ispirazioni: “Evangelion, ovviamente. In realtà, tutto ciò che creo è influenzato da Evangelion.” L’idea di un mondo senza umani nacque durante lo sviluppo del primo NieR, costringendo il team a inventare una storia completamente nuova.

Il successo fu enorme, ma non privo di ostacoli: “Non avevo firmato contratti sugli orari, ma volevano che andassi in ufficio alle 10 del mattino. Non l’ho mai fatto. E sono quasi stato licenziato per questo.

Un legame speciale con i fan

Sia Taro che Saito si dicono grati per l’amore dei fan. “Quando sentivo gli applausi durante i concerti, mi chiedevo: ‘Esistono davvero persone così appassionate a NieR?’” dice Saito. Taro aggiunge con il suo consueto sarcasmo: “Quando incontro una bella coppia che mi dice di essersi messa insieme grazie a NieR, provo una strana sensazione… come fango tiepido nel cuore.

Un messaggio per il futuro

Nel chiudere l’intervista, i due creatori lasciano un messaggio ai fan:
Grazie per il vostro continuo supporto,” dice Saito. “Io e Yoko siamo ormai legati per sempre. Speriamo di riuscire a sorprendervi ancora, finché avremo forza per farlo.
Taro, come sempre spiazzante, conclude: “Spero che il numero di bambini che soffrono per colpa degli adulti diminuisca, anche solo un po’.