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Martin Walfisz: la pirateria su PS3 pericolosa come su PSP!

Console tribe news - Martin Walfisz: la pirateria su PS3 pericolosa come su PSP!

di: Bahamut Zero

Massive è la sussidiaria svedese di Ubisoft che sta collaborando ad un nuovo gioco della serie Assassin’s Creed (link ad una precedente news). Questo solo per fare le presentazioni: l’ex CEO di Massive, Martin Walfisz, ha oggi detto la sua riguardo lo scottante tema della neonata scena warez su PlayStation 3.

L’intervista è alquanto articolata, raccogliamo alcuni punti salienti.

A quanto pare, la PS3 è ora completamente aperta. I pirati potrebbero facilmente imitare la firma digitale dei prodotti originali Sony, senza il bisogno di chip di modifica. La facilità di violare la macchina e salvare i videogames illegali su HDD potrebbe rendere la pirateria su PS3 un problema peggiore di quanto non sia sul mercato delle console portatili!

Se l’hack funziona come è stato dichiarato, credo ci sia ben poco da fare per Sony. Potrebbero fare come accade su Xbox Live, inibendo l’accesso al PSN, ma questo non impedisce ai pirati di utilizzare copie illegali su console non collegate alla rete. “

Cosa fare quindi? Per il designer la soluzione non sta nel certosino aggiornamento del firmware, una battaglia ormai perduta, ma nell’inasprimento dei controlli sui singoli videogames.

Non credo si possa fare molto di concreto a questo punto. Chissà, potrebbero apportare delle modifiche hardware sulle console di prossima produzione, ma sarebbe un processo lungo e costoso, e non risolverebbe il problema sulle PS3 già vendute.

Credo che la questione sia, ormai, evitare che il problema degeneri nell’ottica delle console di prossima generazione. In futuro si potrebbe adottare un sistema di controllo sempre connesso online [come quello proposto dal sistema DRM sui giochi PC pubblicati da Ubisoft], un po’ come accade all’accesso ai server di un MMO per poter giocare.

A quel punto non importerà che la console sia modificata o meno, perchè gli utenti non potranno giocare senza connettersi online ed immettere una chiave di accesso valida.

Ma la soluzione “DRM continuo” non aveva ormai inevitabilmente perso sostenitori?

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