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Left 4 Dead 2: Demo Hands-On

Console tribe news - Left 4 Dead 2: Demo Hands-On

di: Ivan Caregnato

Abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima la demo di Left 4 Dead 2 che sarà disponibile, come già annunciato, sul MarketPlace di Xbox LIVE nella giornata di domani 3 Novembre. Se volete un motivo per scaricare la stessa oppure siete solo curiosi di capire come il titolo si è evoluto rispetto al primo capitolo, vi invitiamo a leggere quanto scritto dal nostro intrepido e inedito duo CoraxApollo Justice95

Left 4 Dead 2: Demo Hands-On

The Director è tornato, e quest?anno la sua regia si preannuncia davvero succosa. Valve c?aveva stupito con un titolo dalle meccaniche fondamentalmente semplici ma in grado di generare un?irresistibile dipendenza. Il suo multiplayer, frenetico, adrenalinico e brutalmente divertente, sono stati il pezzo forte che ne ha consacrato il successo. Peccato per alcune piccole mancanze che comunque Left 4 Dead 2 promette di risolvere.
Gli infetti sono tornati e non possiamo esimerci dal lanciarci in questa nuova avventura. Imbracciata l?artiglieria e rimossa ogni cortesia, è di nuovo tempo di dimostrare che quattro uomini sono meglio di mille zombie.

Once upon a time?

Il punto è tutto qua. La mancanza più grossa nonché l?assenza più triste nel primo capitolo, era proprio la trama. Appiccicata, esile e inconsistente si limitava a definire l?ambientazione con alcuni dettagli che potevano sfuggire all?occhio: sì, è l?America, forse la Pennsylvania a quanto si poteva dedurre dalle targhe delle auto o da altri piccoli indizi. L?importante era capire che quattro poveri cristi s?erano salvati da una sorta di epidemia che trasforma la gente in mostri, e ora dovevano trovare un sistema per salvarsi la pelle. Plain and Simple, niente di più, solo le ossa e la polpa di migliaia di film gore e splatter che hanno attraversato la carriera di ogni amante di B-movies. L?importante era ammazzare gli zombie e fuggire da una safe-house all?altra, preoccupandosi poco di come i diversi stage (il cui confine era segnato da nastro adesivo e due punti da chirurgo impazzito) si collegassero l?uno all?altro.
Con questo nuovo capitolo Valve ci ha promesso un briciolo di storia che dia uno straccio di senso alla rivolta assassina degli zombie e allo stesso tempo ci permetta di capire le motivazioni dei nostri eroi.
Abbiamo anticipato che la formula del quartetto assortito non è cambiata, ecco chi c?aspetta: Coach, un nero grosso come una montagna, allenatore di football in uno dei soliti college americani; Rochelle, affascinante reporter della tv locale; Ellis, un ragazzino impiegato come meccanico e infine Nick, un incallito giocatore d?azzardo ricercato dalla polizia. Cast classico ma d?impatto, che subito si mette in azione in una sequenza CGI (Computer Generated Imagery) davvero spettacolare: tra esplosioni e infetti la storia si delinea, assumendo forme sempre più conosciute. Dopo una corsa in mezzo al delirio, i quattro mancano l?appuntamento col destino, e soprattutto con gli elicotteri che stanno evacuando la zona. L?obiettivo è uno solo: rimanere vivi e uscire dalla città.
La demo ci ha permesso di provare due livelli della campagna chiamata ?The parish?, la parrocchia. L?impatto, sin dai primi istanti, è stato positivo: buono il dettaglio grafico anche se non eccellente; immagine pulita con qualche limitazione nei particolari che purtroppo non rendono avvolgente l?atmosfera. Entrambi i livelli sono immersi in una calda e delicata luce solare che caratterizza la nuova ambientazione del titolo. Valve ha scelto gli Stati del Sud come luogo del nuovo contagio, forse proprio per mettere in risalto il contrasto tra le placide e distensive giornate della Georgia con l?orrore che dilaga per le strade. Il comitato di benvenuto è rimasto lo stesso: gli zombie non si sono rinnovati più di tanto, anche se il motore Source sembra cavarsela ancora egregiamente. Siamo lontani dai modelli poligonali che ci siamo abituati a vedere negli ultimi mesi ma tutto sommato l?esperienza generale rimane piacevole non influendo particolarmente sul nucleo principale del titolo. Lo sterminio incondizionato di infetti fa ancora il suo effetto, favorito da un più realistico smembramento dei corpi deformati dalla malattia.

Bigger and Badder

Il gameplay è rimasto fedele a quanto già visto nel primo Left 4 Dead. I classici rush degli infetti rimangono il marchio distintivo su cui ruota una giocabilità in realtà poco innovativa: frag a volontà conditi da situazioni claustrofobiche tra una selva di braccia zombie. Don’t think, just shot è l’imperativo categorico. In men che non si dica vicoli e strade saranno coperti di cadaveri infettati, lasciandovi inebriati dall’appena compiuta carneficina.
Per dare una ventata di freschezza e innovazione al gioco, sono stati aggiunti nuovi oggetti, nuove armi ma anche nuovi infetti speciali per rendere ancora più complicata la nostra avventura. Tra i nuovi oggetti segnaliamo la presenza del defibrillatore, oggetto che occuperà lo slot del kit del pronto soccorso e servirà a salvare un sopravvissuto morto sotto i colpi degli infetti, e della bava di Boomer, che avrà l?effetto di attirare gli infetti ogni qualvolta utilizzata. Anche i ferri del mestiere sono stati potenziati: l?arsenale delle armi da fuoco è stato ampliato con aggiunte quali l?Ak47 e la pistola Magnum, anche se la vera novità sono le armi corpo a corpo. Chitarre, manganelli e perfino padelle saranno un’ottima alternativa alle bocche da fuoco, sopratutto in situazioni nelle quali la mancanza di proiettili si farà sentire.

Modifiche anche nel cast degli infetti speciali che si arricchiscono di new entry. Spiccano il Jockey, una variante dell?Hunter che vi “cavalcherà” selvaggiamente fino all’intervento di un compagno e il Charger, una variante del Tank di dimensioni e forza inferiori ma che vi darà comunque filo da torcere grazie all?enorme energia vitale e al vizio di gagnolare i survivor con una scarica di pugni. A completare la schiera delle matricole c?è lo Spitter, una variante del Boomer che si presenta più snello e in grado di sputare bile acida, e infine una nuova versione della Witch che ora passeggerà piacevolmente per viali e contrade anche in luoghi completamente illuminati. Insomma Valve ha aggiunto tanta carne al fuoco per stuzzicare nuovi player e compiacere i vecchi.
Per quanto riguarda la giocabilità della campagna, sia online che offline, è rimasta su buoni livelli con nemici e sopravvissuti caratterizzati da un?I.A. davvero sorprendente. I compagni ci sono sembrati più reattivi e in grado di gestire meglio situazioni complesse. The Director sembra davvero aver affilato i suoi artigliacci che reggono i fili del gioco, rendendo la sfida perfettamente bilanciata in base alle caratteristiche del giocatore.
Il comparto online si attesta sugli ottimi livelli del primo Left 4 Dead, non presentando lag durante le partite e con un matchmaking davvero veloce.

Shot, then think

Valve sembra interessata a spingere l?acceleratore sulle conquiste fatte con il primo episodio. Il distensivo massacro di zombie, senza tatticismi e preconcetti, è ancora il cuore pulsante di quest?avventura che si arricchisce con l?introduzione delle uccisioni corpo a corpo, mentre il rodato sistema multiplayer farà ancora il piacere di quanti l?hanno apprezzato precedentemente. Peccato non aver potuto testare a fondo le qualità narrative del titolo, troppo legate a una sequenza in CGI che si limita a suggerire più che a spiegare. E? impossibile da quanto visto pronunciarsi sull?effettivo interesse che il singolo susciterà ma tutto sommato Left 4 Dead 2 si presenta come un “more of the same”, che in questo caso non costituisce assolutamente un difetto. Provare per credere?