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Electronic Arts rifà il look del Frostbite Engine

di: Luca Saati

Il Frostbite Engine si rifà il look. Electronic Arts ha presentato il nuovo logo del suo motore. Resta l’impronta della mano, ma invece di schegge e frammenti multipli ora ha una forma più liscia e definita. Sebbene sia stato costruito per “esplorare, evolvere e applicare la tecnologia proprietaria specificamente con e per i nostri studi di gioco“, ora rappresenta “una piattaforma per l’innovazione collaborativa“.

L’editore promette anche una “rinnovata attenzione alla partnership con i nostri team e creatori“. Nel corso degli anni Electronic Arts ha lavorato fianco a fianco con i suoi team per meglio “comprendere le loro esigenze di sviluppo e di tecnologia, dando priorità ai cambiamenti che creano maggiore flessibilità per l’innovazione e un’esperienza utente positiva per gli sviluppatori“.

Se da un lato Frostbite vuole “unire e amplificare” le competenze dei team che utilizzano Frostbite, dall’altro fa notare che gli sviluppatori sono liberi di sviluppare sul motore di loro scelta, come si è visto con l’utilizzo di Unreal Engine per i due Star Wars Jedi di Respawn Entertainment e (quasi sicuramente) per il prossimo Mass Effect di Bioware. In ogni caso, come osserva l’editore, “sta a noi fare del Frostbite la scelta migliore per i nostri giochi“.

Per quanto riguarda il design del nuovo logo:

“Dopo molte conversazioni su come rappresentare questo nuovo capitolo per Frostbite, ci siamo resi conto che partire da zero non era la risposta. Volevamo preservare le parti migliori di ciò che già eravamo e, per noi, ciò significava mantenere la mano del Frostbite.

L’impronta della mano è intrinsecamente umana. Rappresenta sia il tocco umano che dà vita ai giochi, sia l’impronta creativa lasciata da ogni persona che contribuisce al lancio di quei giochi. L’impronta della mano è anche un punto di connessione, che ci mantiene in contatto con il nostro passato e con tutti coloro che hanno contribuito a Frostbite, fino alle nostre radici, quando il motore fu introdotto per la prima volta da DICE per Battlefield Bad Company 2 nel 2008.

Le ultime due versioni dell’impronta del Frostbite mostravano la mano in uno stato fratturato o rotto. Ciò aveva senso quando enfatizzavamo gli ambienti distruttibili in Battlefield, ma con il rebranding di oggi volevamo raccontare una storia diversa, una storia sui rapporti di collaborazione che trasformano Frostbite dall’interno.

Costruita da strati consecutivi e sovrapposti, la nostra nuova impronta di mano incarna il modo in cui i nostri team si basano sui punti di forza degli altri, andando oltre ciò che è possibile quando lavorano da soli. Ogni strato, come ogni pezzo della tecnologia Frostbite, è sia un’innovazione che un fondamento, consentendo lo strato sopra di esso e costruendo verso un tutto coeso.

Anche i bordi affilati e taglienti delle impronte delle mani precedenti sono stati smussati, creando forme più fluide. Ciò riflette il nostro impegno nell’affrontare gli aspetti più aspri di Frostbite, creando un’esperienza più fluida sia per i creatori che per i giocatori.

E poiché i giochi sono al centro di tutto ciò che facciamo, abbiamo anche creato una versione dell’impronta Frostbite che ci consente di inquadrare quei giochi rispetto ai numerosi livelli di impegno e competenza che li danno vita.

Quest’anno il Frostbite Engine è stato utilizzato in ben sei titoli: Dead Space, PGA Tour, Madden NFL 24, EA SPORTS FC 24, NHL 24 e UFC 5. Per ora tra i giochi annunciati che sfrutteranno il motore troviamo solo Dragon Age: Dreadwolf di cui nuove informazioni verranno diffuse la prossima Estate.