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Dying Light: The Beast, la mappa sarà “più piccola ma più dettagliata” rispetto a Dying Light 2

di: Donato Marchisiello

Nato come DLC a pagamento per Dying Light 2 Stay Human, Dying Light: The Beast, annunciato lo scorso agosto, alla fine ha assunto una portata tale che Techland ha deciso di trasformarlo in un capitolo a sé stante. È chiaro che si tratterà di un’esperienza di per sé considerevole ma allo stesso tempo, come ci si aspetterebbe, non sarà grande quanto Dying Light 2 (cosa che Techland pare considerare un po’ il trend del futuro)

Dying Light: The Beast porterà i giocatori in una nuova ambientazione boschiva chiamata Castor Woods, ma non aspettatevi che sia grande come la Villedor di Dying Light 2. Lo ha confermato il direttore del franchise Tymon Smektala in una recente intervista a GamingBolt, anche se ha affermato che Castor Woods sarà una mappa “molto più dettagliata”, con una maggiore enfasi sull’esplorazione più gratificante, sulla narrazione ambientale, sui segreti e quant’altro.

“Castor Woods è un’ambientazione intensa e suggestiva: una valle rurale e boscosa con pochi biomi diversi, che vanno dal parco nazionale alle aree industriali”, ha dichiarato. “È più piccola della mappa di Dying Light 2 Stay Human, ma è molto più dettagliata, progettata per rendere l’esplorazione gratificante a ogni angolo. C’è una forte enfasi sulla narrazione ambientale, con segreti, percorsi nascosti e storia intessuta nel paesaggio, ogni parte della mappa realizzata a mano dai nostri artisti. Ci sono molti misteri nascosti in questo mondo, alcuni risalenti a molti anni fa, e speriamo che i giocatori si trovino immersi in questo mondo inquietante e desolato e si divertano a scoprirlo” ha sottolineato Smektala.