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Death Stranding 2: i risultati dei primi playtest interni sono superiori rispetto al primo capitolo

di: Luca Saati

Secondo quanto dichiarato da Hideo Kojima, i test con il pubblico di Death Stranding 2: On the Beach stanno ottenendo risultati nettamente superiori rispetto al primo capitolo. Un successo che, paradossalmente, lascia l’autore con sentimenti contrastanti.

Parlando nell’ultimo numero della rivista Edge, Kojima ha spiegato che Sony è molto soddisfatta dei risultati ottenuti durante i test interni con il pubblico. Tuttavia, l’autore di Metal Gear Solid ha ammesso di desiderare un riscontro più divisivo e controverso, come accadde con il primo Death Stranding, uscito nel 2019.

“Per il primo Death Stranding, su dieci persone, quattro lo amavano e sei lo odiavano. Per me, quello era un buon equilibrio. Ma con On the Beach, tutti sembrano apprezzarlo.”

Il creatore ha inoltre ribadito di non essere interessato a creare giochi per tutti, preferendo mantenere una forte identità artistica, anche a rischio di polarizzare l’opinione pubblica:

“Ascolto le critiche, certo: se c’è un problema con i controlli o con i movimenti della telecamera, intervengo. Ma non cambio i temi o la storia in base al feedback. Non voglio creare qualcosa che piaccia a tutti. I blockbuster devono avere un’approvazione dell’80%, ma io non voglio fare giochi così.”

Death Stranding 2: On the Beach è stato presentato come un sequel più dinamico e accessibile del predecessore, pur mantenendo l’estetica e la narrazione criptica tipica dello studio Kojima Productions. Questo cambio di passo potrebbe spiegare il riscontro più positivo da parte dei giocatori durante i test.

Nonostante la sua dichiarata avversione per il “consenso di massa“, Kojima sa bene che un flop commerciale non è un’opzione:

“Ovviamente non posso permettermi di fallire. Ho la responsabilità verso il mio studio, il mio staff e il nostro budget di produzione. Ma in sostanza, non voglio semplicemente ricreare qualcosa che esiste già. Voglio creare qualcosa di nuovo.”