News

Clair Obscur: Expedition 33, il CEO di Sandfall parla delle fonti d’ispirazioni e non esclude un DLC

di: Luca Saati

In un’intervista a DenFaminicoGamer, il CEO e creative director di Sandfall Interactive, Guillaume Broche, ha parlato della nascita di Clair Obscur: Expedition 33, il sorprendente videogioco con oltre 2 milioni di copie vendute in appena due settimane dal lancio e uno dei candidati al GOTY del 2025.

Un sogno nato da passione e follia

“Il progetto è partito con pochissime persone ma con una grande passione. Non ci aspettavamo un’accoglienza così calorosa. È ancora tutto surreale per noi”.

Il titolo si distingue per la sua direzione artistica ispirata alla Belle Époque e al super-realismo, elemento che ha colpito positivamente critica e pubblico in tutto il mondo. Una delle chiavi del successo? L’approccio alla battaglia:

“Volevamo un sistema a turni realistico. L’idea di combinare i combattimenti dei JRPG con l’intensità dei giochi d’azione in stile giapponese è stata un’intuizione vincente.”

Una colonna sonora parte integrante della narrazione

Un altro aspetto lodato universalmente è la colonna sonora, composta da Lauriane Testard.

“L’abbiamo voluta nel team sin dall’inizio. Non volevamo solo aggiungere la musica sopra il gioco finito, ma costruire le scene insieme a lei.”

L’integrazione millimetrica tra musica, narrazione e gameplay ha richiesto una sinergia rara, favorita da un team snello e affiatato. Un altro membro chiave è stato il sound designer, che ha curato ogni dettaglio audio per garantire coerenza emotiva e tecnica, dalle cinematiche fino ai suoni più minuti in battaglia.

Una squadra piccola, ma visionaria

Sandfall Interactive conta 32 membri (più una mascotte, un animale domestico), ma il segreto sta nell’armonia del gruppo.

“Abbiamo evitato riunioni inutili. Ci bastava confrontarci con naturalezza, quasi sempre in modo informale. Questo ha permesso a ogni componente del team di contribuire al massimo, alzando l’asticella l’uno per l’altro.

Dopo aver visto una scena cinematica, il responsabile dei personaggi ha deciso di riscriverne il background per renderlo all’altezza. E poi il VFX artist ha fatto lo stesso. Si è creato un ciclo virtuoso che ha portato il gioco sempre più in alto.”

L’influenza dei grandi JRPG giapponesi

Expedition 33 è un tributo ai grandi classici giapponesi, ma senza mai cadere nella mera imitazione. Broche cita tra le sue ispirazioni Final Fantasy VI-X, Shadow Hearts, Suikoden, Atelier, Lost Odyssey e Persona 5, quest’ultimo lodato in particolare per l’eccellenza di UI e regia dei combattimenti.

“Non volevo fare una copia sbiadita dei giochi che amavo. Ho cercato di prendere il meglio e integrarlo con la mia visione, aggiungendo qualcosa di mio. Credo che la struttura narrativa del gioco sia marcatamente francese, nonostante il gameplay sia chiaramente ispirato ai JRPG”.

Un DLC? Tutto è possibile

Alla domanda sull’espansione dell’universo narrativo del gioco, Broche non esclude nulla:

“Avevamo già previsto dei DLC, ma il successo ha superato ogni aspettativa. Ora stiamo riconsiderando i piani. Restate sintonizzati”.

Il legame speciale con il Giappone

Expedition 33 è stato accolto con entusiasmo anche in Giappone, dove il gioco è spesso chiamato con affetto “JRPG francese”.

“Vedere le copie fisiche andare esaurite e sapere che in Giappone il gioco è così amato… è un sogno. È un modo per restituire qualcosa a un Paese che ha formato il mio gusto videoludico.”