
Assassin’s Creed, l’ex lead del world building: “Mondo aperto costruito partendo dall’esterno”
di: Donato MarchisielloBen Hall, world director di Assassin’s Creed Odyssey e Far Cry 6, ha parlato del processo di creazione del territorio per i grandi giochi open-world e di come la sua esperienza sia stata diversa nei due titoli.
Parlando con Edge Magazine (nel numero 413), Hall spiega: “I paesaggi sono molto diversi [tra Far Cry e Assassin’s Creed]. E questa è stata una delle grandi curve di apprendimento per me, muovendomi tra questi diversi generi”. Hall ha lavorato principalmente su giochi di guida presso Criterion (in particolare Burnout: Paradise e Need for Speed: Hot Pursuit, i migliori in assoluto) prima di entrare in Ubisoft con Assassin’s Creed: Syndicate, quindi il suo pedigree con i giochi open-world parla da sé.
Hall aggiunge: “Devi imparare il ciclo di gameplay di base di ciò che stai creando, e con un gioco di Far Cry, in genere, cerchiamo di avere questi grandi ambienti aperti”. Spiega che per ogni singolo punto di interesse, come una base nemica, c’è un impatto più ampio sul mondo. “Penseremo sempre al paesaggio che circonda direttamente un punto di interesse, e poi a come il paesaggio che lo circonda influenza il paesaggio al suo interno”. Usando l’analogia di Shrek, “Diventa come una buccia di cipolla, dove pensiamo verso l’esterno”.
“Avere punti di osservazione privilegiati su una roccaforte nemica è estremamente importante”, spiega Hall, perché permette agli sviluppatori di “dare ai giocatori il tempo e lo spazio necessari per costruire una mappa cognitiva della propria posizione”. Hall aggiunge: “Dato che offriamo ai giocatori questi grandi mondi da esplorare, ci lavoriamo per tre anni, o per il numero di anni che la produzione richiede. Quindi li abbiamo studiati in modo approfondito, fin nei minimi dettagli. Sappiamo esattamente dove andare. Dobbiamo far sì che i giocatori si abituino a questo aspetto. Quindi si tratta di dare loro l’opportunità di [vedere uno spazio] e di non lasciarsi sopraffare dalla quantità di tutto ciò che li circonda”.