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Agent, un ex di Rockstar svela nuovi retroscena sul gioco cancellato

di: Luca Saati

Luis Gigliotti, ex project leader presso Rockstar San Diego, ha svelato in un’intervista a Game Informer nuovi retroscena sul travagliato sviluppo di Agent, il videogioco annunciato nel 2007 come esclusiva PS3 e ormai sparito nel dimenticatoio.

Agent era un videogioco incentrato sullo spionaggio con un hub centrale open world rappresentato da Washington DC. Da qui il giocatore poteva partire verso altre città e affrontare missioni più lineari, tra cui troviamo Il Cairo. L’idea di Gigliotti era quella di mandare una piccola squadra di artisti per due settimane nella capitale d’Egitto per raccogliere tutta una serie di scatti e video utili per ricreare con fedeltà l’ambientazione. C’è però un problema: in Egitto è vietato scattare foto e registrare video di edifici o di funzionari governativi, ed è per questo motivo che all’epoca non erano neanche disponibili foto satellitari. Gigliotti e i suoi decisero comunque di rischiare, in fondo l’obiettivo era di scattare foto generiche della città e non di luoghi che possiamo definire sensibili. Una volta in città, il team di artisti si divise in due gruppi per coprire un’area quanto più estesa possibile scattando oltre 12 mila foto.

A un certo punto Joe Sanabria, uno dei responsabili delle ambientazioni del gioco, ha scattato una foto vicino a una strada principale riprendendo però la polizia segreta egiziana che ha iniziato a inveire contro Sanabria costringendolo a cancellare la foto. Più pericoloso un secondo incontro quando un funzionario egiziano ha notato la squadra che scattava foto in città e ha interrogato il gruppo. La discussione è degenerata con il funzionario che ha puntato la pistola a uno degli sviluppatori e infine ha preso il documento di identità della guida turistica dicendogli: ‘Se ci sarà un evento che accadrà nelle prossime settimane, sapremo chi andare a cercare’.

Durante le due settimane al Cairo, gli sviluppatori hanno passato dalle 12 alle 16 ore con le guide turistiche che addirittura hanno aiutato a scattare le foto di nascosto in modo tale da non destare sospetti nelle forze dell’ordine. Sanabria racconta pure che nel cuore della notte le forze dell’ordine hanno rapito l’autista per interrogarlo e scoprire cosa stavano davvero facendo i ragazzi di Rockstar che poco dopo sono stati costretti a restare nelle loro stanze fino alla fine del loro soggiorno. Arrivati in aeroporto vennero però di nuovo fermati con l’accusa di aver girato materiale pornografico (pratica illegale in Egitto, ndr), si tratta di una scusa che viene usata spesso per trattenere turisti o persone che hanno destato più di un sospetto durante il soggiorno in Egitto. Inutile l’intervento dell’ambasciata americana, gli sviluppatori furono quindi costretti a mostrare le oltre 12 mila foto alle forze dell’ordine. Alla fine la squadra di Rockstar riuscirà a fuggire dall’Egitto ma quel viaggio portò delle conseguenze: il team doveva andare in Russia a scattare foto del luoco ma il viaggio fu cancellato per evitare problemi simili.

Alla fine Rockstar San Diego si mise al lavoro su Red Dead Redemption e lo sviluppo di Agent passò a Rockstar North. Del gioco non si è saputo più niente e nel 2018 venne pure abbandonato il marchio.