Cinema Recensione

Bugonia

di: Andrea Campriani

Dice, vabbè specie in questi giorni avremo almeno fatto il pieno di negazionismo, complottismi vari ed eventuali…

Per visualizzare i video di terze parti è necessario
accettare i cookie con finalità di marketing.

Big ferma

Macchè, il 23 ottobre 2025 esce Bugonia, decimo lungometraggio di quel geniaccio, non fosse ancora chiaro almeno per lo scrivente, dell’ellenico cineasta ormai internazionale che risponde al nome di Yorgos Lanthimos.

Protagonista della nostra storia è Michelle Fuller (Emma Stone) Ceo di Auxolith ennesima (qui fittizia) multinazionale del farmaco che ha sede in Georgia nello specifico ed è legata indissolubilmente anzitutto alla comunità locale di cui fa parte Teddy Gatz (Jesse Plemons), giovane spedizionere con la passione per l’apicoltura che condivide con il cugino Don (Adrian Delbis), pianificano il seGuestro di persona della Fuller appunto, ritenuta a loro ragione, prima responsabile del coma vegetativo in cui versa ormai da tempo Sandy (Alicia Silverstone) la mamma di Teddy, in quanto aliena di Andromeda.

È ‘na catena ormai

A questo punto penserete: ce lo siamo giuocato definitivamente. Non ancora, perchè in estrema sintesi Bugonia si riduce a ciò, con uno se non il sequestro di persona, giàmmai a scopo di riscatto, di Michelle Fuller, ricca, cinica, spregiudicata, ennesima donna d’affari come tante, ma all’apparenza.

E l’apparenza si sa, notoriamente inganna. Non fa eccezione questa storia in cui, scrivo avendo gustato Bugonia in V.O. ci ri-sono i protagonisti ini stato di grazia.

Questo non creTo

Cito direttamente Maurizione Crozza nei panni del ex Sen. Razzi, perchè Bugonia,a ben vedere e senza minimamente spoilerare, questo è: una farsa, un meleggiamento gargantuesco e stavolta non solo degli Stati Uniti.

Lanthimos con l’ennesima messa in scena ammaliante, sfruttando ormai la sua musa possiamo ribadirlo che è Emma Stone, ma aggiungo io anche l’altra sex symbol Alicia Silverstone che ricordo nell’altro suo gioiello de Il sacrificio del cervo sacro, e gli appassionati del musiqale ricordano sempre in videoclip cult , ci ricorda l’assurdità dei tempi che sempre più viviamo, con una ironia oltremodo feroce unita alla solita critica socio-politica, qui in salsa sci-fi. Dai, fatevi pure due conti in tasca con la calcolatrice ma teletrasportatevici in sala a goderne.