Cinema Recensione

Black Bag – Doppio Gioco

di: Andrea Campriani

In giorni in cui inaspettatamente in sala escono tra gli altri titoli di genere, di livello quali I peccatori di Ryan Coogler nonchè Until Dawn di David F. Sandberg, dal 30 aprile 2025 è in sala anche un piccolo gioiellino di sotto-genere.

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Chi fa la spia non appiglio di marea

Perchè è il minimo non capirci niente in una spy story quale è a pieno titolo Black Bag – Doppio Gioco diretta da un maestro ormai riconosciuto quale Steven Soderbergh che dal 30 aprile 2025, distribuito per Universal, fa arrivare un film corale, letteralmente da camera direi, con una ottimizzazione di location.

Ritengo non sia improprio parlare di cosìddetto kammerspiel in questo caso perchè la nostra storia ambientata nella Perfida Albione,  ha come protagonisti anzitutto George Woodhouse (Michael Fassbender) e Kathryn St. Jean (Cate Blanchett) entrambi agenti segreti dell’intelligence britannica.

Secondo voi una coppia del genere con lavori del genere può condurre una vita anonima, come tante altre? Non scherziamo. O meglio scherzano anche in maniera nerissima loro da subito, freddi algidi, tra una cena nella loro bella casa che non dissimula possibilità economiche dovute alle loro professioni, con le due coppie di colleghi tra cui la diversamente equilibrata Clarissa Dubose (Marisa Abela) e relativo amante Freddie Smalls (un Tom Burke nuovamente sugli scudi); la Dott.ssa Zoe Vaughan (Naomie Harris)  da cui sono praticamente tutti in analisi compreso il suo partner Col. James Stokes (Regè-Jean Page). A loro si unisce il capoufficio, Pierce Brosnam nei panni di Arthur Stieglitz e comprimari di livello con su tutti Gustav Skarsgard nei panni di Philip Meacham.

La cena per farli disconoscere

Insomma si diceva, si lavora, si fatica per i soldi e per la f… esta che si fa a casa dei nostri protagonisti dove c’è chi porta il vino, chi le droghe per far confessare gli altri in sadici giuochi di ruolo, con posate che si posano dentro gli arti…

Ovviamente in Black Bag – Doppio Gioco si indaga, si trama, da subito. Missione Severus un programma in codice al centro di un intrigo internazionale con precisi richiami volendo ahinoi a fatti di sempre stringente attualità, oltretutto.

Fin qui sembrerebbe tutto abbastanza lineare, ma non lasciatevi ingannare dalla mia ipersemplificazione: tutto o quasi si complica da subito perchè questi sono tutti spie professioniste appunto, una più diabolica dell’altra e tra rilevamenti satellitari, apparecchi con l’AI sperimentale… insomma il finale ovviamente sbroglia la matassa intricatissima dove è decisamente meglio che nessuno si dica neanche lontanamente senza peccato, perchè la lapidazione è assicurata.

Differenziare il sudicio

Qua non si spoilera neanche impegnandosi, perchè il film va guardato, seguito, con la massima attenzione per coglierne le minime sfumature, non solo per una messa in scena di un’eleganza d’altri tempi ma al contempo ipermoderna.

Il cast, non a caso prevalentemente d’Oltremanica in generale, è di primissimo livello e non è da meno l’edizione italiana con i mitici Emanuela Rossi sulla BlanchettFrancesco Prando su Fassbender, oltre a Luca Ward su Brosnam.

L’età, il tempo che passa, il tradimento, l’amore, il rigore sul lavoro che qui è quantomai severo e non ammette errori, sono alcune delle tematiche che il film tratta con una asciuttezza anche nei dialoghi esemplare, senza lesinare neanche una abbondante dose di humor inglese ma non solo. Vuotate anche voi il sacco, il Black Bag – Doppio Gioco, che è meglio che stare sempre a chiappe strette.