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XStation (Playstation 1 ODE)

di: Ivan Caregnato

Gli appassionati di retrogaming si sa, vogliono giocare esclusivamente non l’hardware originale. Se le tasche lo permettono, vogliono addirittura usare le cartucce o i CD originali. Mentre per le console a 16 bit il problema del tempo e del degrado del supporto fisico è estremamente limitato (tralasciando eventuali batterie tempone da sostituire o contatti ossidati), per i CD siamo ormai entrati nella terza decade di vita, ovvero quella che tecnicamente e teoricamente dovrebbe rappresentare un limite per salute degli stessi. Sono tante le immagini viste in questi mesi di giochi su CD perfettamente conservati dai proprietari, addirittura ancora sigillati, ma irrimediabilmente rovinati da qualche processo chimico. Ecco perché in questi ultimi anni si sono visti sempre più Optical Discdrive Emulator debuttare sul mercato, anche se alcuni prodotti già si erano visti già per Xbox 360, con scopi però differenti da quelli della preservazione del retroparco giochi.

L’ultimo a debuttare sul mercato è X-Station che è un ODE per, come forse avrete intuito dal nome, la prima Playstation. La compatibilità riguarda tutti i modelli con codice SCPH-100X, SCPH-5XXX ed alcune SCPH-700X. In generale se avete un piastra PU-18 come la mia andate tranquilli e ordinate pure, se invece vi ritrovate una PU-7 o una PU-8 bisogna valutare bene quale modello avete, essendocene diversi a seconda del periodo di produzione. In ogni caso la compatibilità citata riguarda lo stato attuale, fine 2020, dato che i produttori sono già al lavoro per garantire il supporto a più piastre possibili.

XStation viene venduto in una confezione che include la piastra, dotata di uno slot per microSD, due adattatori (uno per SCPH-100X e uno per SCPH-5XXX), una piattina per far comunicare questi due componenti ed alcuni adesivi recanti il logo del prodotto.

L’installazione prevede il sollevamento di alcuni pin da un chip (CXD2545Q per quanto riguarda la PU-18) posto nella parte frontale della scheda madre, operazione che necessita di una certa manualità e mano ferma, in ogni caso nulla di impossibile. Come sempre, se dubitate delle vostre capacità, rivolgetevi a qualche professionista.

Il sollevamento dei pin è forse l’operazione più complessa dell’intera installazione che, complessivamente, a me ha portato via circa 30 minuti di tempo. Prendete come riferimento una delle guide che trovate in questa pagina, nella quale trovate anche i file utili ad eseguire il loader interno (vedremo tra poco questa parte del processo). Per sollevare i pin vi consiglio di prendere un ago un po’ grosso, o un taglierino a punta sottile, e fare leva dal basso verso l’alto mentre con l’altra mano scaldate con la punta del saldatore il piedino stesso. Al termine dell’operazione inserite un po’ di nastro adesivo isolante per evitare che, per qualche ragione, qualche piedino possa tornare a toccare la piastra madre della console.

Bisognerà ora passare alla parte inferiore della scheda madre, al fine di installare in maniera piuttosto semplice uno dei due adattatori (in base alla piastra in vostro possesso) presenti nella confezione.

Per la mia revisione ho usato quello più allungato (trattatelo con attenzione per evitare di romperlo): una volta individuata la zona dell’installazione dovete innanzitutto grattare la piastra su due punti (fate riferimento alla guida ufficiale per capire quali sono) per far aderire meglio lo stagno. Grattate superficialmente con un taglierino finché non sarà completamente tolto lo strato verde superficiale, facendo quindi emergere il rame sottostante. Non siate pesanti con la mano, in quanto potreste danneggiare qualche traccia. Una volta preparati questi due punti, posizionate l’adattatore facendo combaciare bene tutti i punti; saldatene uno all’estremità sinistra e mano a mano tutti gli altri punti. La basetta è un po’ elastica, permettendovi di aggiustare il tiro in caso di imperfezioni nel posizionamento. In ogni caso è molto precisa come costruzione e non dovreste avere troppi problemi.

Rimuovete ora una resistenza, come indicato nella guida, e saldate poco sopra a dove si trovava, un filo che andrà collegato all’adattatore nella piazzola APLL.

A questo punto attaccate la piattella che trovate in dotazione, con la parte blu rivolta verso l’alto.

Bisognerà ora andare a togliere, con l’aiuto di una pinza o di un piccolo tronchesino, un piolo grigio per permettere alla piastra di poggiare senza problemi all’interno della base.

Fatto questo posizionate la piastra, collegate la piattella all’XStation e richiudete pure il tutto. XStation va posizionata usando uno dei piedini preesistenti per fissarla alla base, mentre gli altri tre dovreste averli trovati in dotazione e vanno applicati negli appositi spazi. Se una volta chiusa la console XStation dovesse “ballare” non c’è problema: vi basterà togliere i gommini presenti nel lettore CD originale ed applicarli sopra ai pioli per tenerlo fermo. L’installazione è terminata.

Se il risultato estetico non vi piacesse, ricordo che sono in vendita tantissimi adattatori (quasi sempre creati con stampanti 3D, quindi se ne possedete una trovate un modello da caricare per farveli da soli) che coprono perfettamente il buco lasciato dal lettore mancante, dandovi in più la possibilità caricare/togliere più comodamente la MicroSD.

Si dovrà ora preparare una MicroSD inserendoci i file del sistema operativo ed eventualmente quello relativo all’aggiornamento firmware. Trovate tutto all’interno di questa pagina

Questi file andranno posizionati all’interno di una cartella ad hoc che andrà creata nominandola 00xstation . La MicroSD dovrà essere formattate in FAT32 o exFAT. I giochi dovranno invece essere in formato BIN/CUE, ISO e IMG/CCD e posizionati all’interno di cartelle recanti il titolo del gioco (sarà quello che apparirà a video, all’interno del loader).

Una volta accesa la console partirà direttamente da dentro al loader, dandovi poi la possibilità di scegliere il comportamento per i boot futuri: si potrà scegliere se caricare l’ultimo gioco oppure partire sempre e comunque con il loader. Ci sono poi altre opzioni disponibili, alcune grafiche come il tema/colore dello sfondo, update firmware. Ovviamente queste voci sono presenti allo stato attuale del prodotto, inutile sottolineare come possano essere stravolte con futuri update che implementeranno funzioni nuove.

La compatibilità dichiarata è totale rispetto al parco titoli Playstation; se un gioco non dovesse funzionare con l’opzione FAST LOAD, vi consiglio di caricare totalmente utilizzando la funzione FULL LOAD. Per i giochi multidisco è presente invece la voce MULTIDISK che vi permetterà di gestire questa evenienza. Il menù è semplice nella sua sostanza, anche se l’ho trovato un tantino poco reattivo. Anche per questo motivo, se avete un centinaio di titoli vi consiglio di raccoglierli all’interno di cartelle (magari raggruppandoli per genere o per iniziale del titolo), in modo da non occupare inutilmente memoria e renderlo più performante.

Installando XStation, infine, non saranno necessari modchip tipo MM3 in quanto lo stesso ODE si occuperà di effettuare lo switch 50/60hz e garantire la compatibilità a livello regionale del titolo scelto.

XStation è in vendita presso CastleMania che ringraziamo per il supporto fornitoci.