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Transformers: La Caduta di Cybertron

In un’estate, al solito, scarsa dal punto di vista di uscite rilevanti (ad eccezione dell’imminente Mario per 3DS), uno dei titoli che si prospetta interessante è senza dubbio il nuovo gioco incentrato sulle gesta dei popolarissimi Transformers. Atteso per il 24 del mese, Transformers: La Caduta di Cybertron ha il gravoso compito di scrollarsi di dosso infelice eredità dei numerosi tie-in di cui i polimorfici robot sono stati sino ad oggi protagonisti. E per dare un primo assaggio di quello che ci aspetterà nei negozi tra poche settimane, High Moon Studios ha reso disponibile una demo, tramite la quale potremo dare uno sguardo ravvicinato ai comparti single e multiplayer.

di: Simone Cantini

In un’estate, al solito, scarsa dal punto di vista di uscite rilevanti (ad eccezione dell’imminente Mario per 3DS), uno dei titoli che si prospetta interessante è senza dubbio il nuovo gioco incentrato sulle gesta dei popolarissimi Transformers. Atteso per il 24 del mese, Transformers: La Caduta di Cybertron ha il gravoso compito di scrollarsi di dosso infelice eredità dei numerosi tie-in di cui i polimorfici robot sono stati sino ad oggi protagonisti. E per dare un primo assaggio di quello che ci aspetterà nei negozi tra poche settimane, High Moon Studios ha reso disponibile una demo, tramite la quale potremo dare uno sguardo ravvicinato ai comparti single e multiplayer.

Semplice semplice…

Per quanto concerne la modalità in singolo, la demo ci permetterà di intraprendere due missioni distinte: nella prima (e più lineare) saremo alla guida del celeberrimo Bumblebee, mentre nella seconda ci libreremo in volo al comando del Decepticon Vortex. Gli eventi che ci vedranno interagire con il giallo Autobot sono, in definitiva, il tutorial del gioco e ci terranno impegnati a respingere gli assalti dei soliti Decepticon a bordo di una nave spaziale in fuga dal pianeta natale dei giganti metallici. Pochi istanti sono più che sufficienti per venire a capo delle semplici meccaniche di questo frenetico TPS: tramite la pulsantiera frontale avremo accesso al salto ed alla gestione delle armi (una leggera ed una pesante), attraverso i dorsali potremo gestire lo scatto del nostro personaggio, le eventuali abilità extra, lo zoom in mira e ovviamente il fuoco, mentre alla pressione dei due stick analogici sono demandate le funzioni di trasformazione in veicolo e l’attacco corpo a corpo. Tutto estremamente lineare e già visto, ma proprio per questo anche decisamente efficace. Dite, quindi, addio al sistema di copertura dinamico tanto caro a Marcus e soci, in quanto le scelte operate dal team americano hanno fatto sì che l’impianto ludico de La Caduta di Cybertron si discosti pesantemente dalle velleità pseudo tattiche già viste in altri titoli, in favore di un approccio agli scontri più frenetico e (perché no?) disordinato, ma anche assai funzionale, grazie anche ad un motore di gioco che si è dimostrato in grado di reggere il ritmo dell’azione senza tentennamenti, oltre che in grado di appagare discretamente l’occhio del giocatore.

 

Due facce della stessa medaglia

Come già detto, il primo spezzone di campagna offre ben poco per stuzzicare la fantasia del giocatore: imbrigliato in un livello sin troppo lineare, Bumblebee dovrà soltanto attraversare alcuni corridoi, blastando più automi possibile, nel tentativo di ricongiungersi ad Optimus Prime
A spezzare un po’ l’anonimato della missione interviene una breve sessione in cui saremo costretti ad interagire con la forma veicolare dell’Autobot. Il tutto si è comunque rivelato piacevole, nonostante si tratti semplicemente dell’incipit della vicenda e ci si trovi al cospetto di un level design ridotto veramente ai minimi termini. Di ben altra pasta la seconda missione disponibile, la quale ci vedrà impegnati sia in terra che in cielo: nella prima frazione di gioco, difatti, ci dovremo districare tra le anguste pareti di una imprecisata location, potendo contare unicamente sulla mobilità aerea dell’elicottero in forza ai Decepticon. Raggiunto una sorta di portale, la situazione cambierà notevolmente, ritornando sui canonici binari da shooter. A colpire positivamente, però, sarà l’architettura di questa porzione di livello: sviluppato sia in orizzontale che in verticale, lo stage ci permetterà di scegliere in che modo e da quale altezza ingaggiare i nemici, permettendo al giocatore di combinare in qualunque momento le due forme del robot. Davvero una piacevole digressione rispetto a quanto visto al comando di Bumblebee.

 

Nessuna trasformazione

Oltre ai brevi spezzoni di campagna, la demo mette a disposizione due delle modalità che andranno a costituire il comparto multiplayer del titolo: Deathmatch a Squadre e Conquista, nella quale la nostra squadra dovrà mantenere il controllo di alcuni nodi energetici sparsi per la mappa. Chiude il quadro la possibilità di personalizzare le quattro classi di gioco con le quali sarà possibile gettarci nella mischia: l’Incursore è molto veloce, discretamente armato, capace di rendersi invisibile, ma assai vulnerabile; il Distruttore è equipaggiato con lanciarazzi, sufficientemente mobile ed in grado di erigere uno scudo energetico; il Titano, di contro, è molto lento, ma letale nel corpo a corpo e negli scontri a fuoco da distanza ravvicinata; chiude il quadro lo Scienziato, classe di supporto più che di offesa  in grado di curare gli alleati ed indebolire gli avversari, nonché l’unica capace di volare una volta trasformatasi. Ognuna delle classi può essere personalizzata a piacimento, sia nell’aspetto fisico che per quanto concerne l’equipaggiamento, ovviamente a patto di aver raggiunto un determinato livello in seguito al conseguimento sul campo dei canonici punti esperienza. Le sessioni provate hanno dimostrato come il feeling riscontrato in single player sia stato trasportato fedelmente in rete: le partite, difatti, si sono rivelate frenetiche e discretamente divertenti, grazie anche al level design dell’unica mappa disponibile, la quale si è rivelata sufficientemente ampia e strutturata da evitare i classici ammassamenti in determinate zone. Peccato per alcuni sporadici episodi di lag che, ci auguriamo, spariscano non appena il gioco sarà disponibile nei negozi. Impeccabile invece il matchmarking, in grado di catapultarci nel bel mezzo dell’azione in una manciata di secondi e capace di gestire in maniera impeccabile il bilanciamento delle fazioni in gioco. Davvero una piacevole sorpresa. A stonare un po’ è il notevole calo grafico subito dai modelli poligonali dei robot in occasione delle partite competitive che, a differenza del buon lavoro apprezzabile in singolo, si presentano decisamente più grezzi e meno rifiniti. Chiude il quadro un comparto sonoro davvero piacevole, forte di un colonna sonora che, per quanto abbiamo potuto udire, si presenta molto interessante.

 

Ciò che emerge da questo primo contatto con Transformers: La Caduta di Cybertron è che di certo il titolo High Moon Studios non fa nulla per rivoluzionare un genere ultimamente restio alle novità, ma preferisce spingere su di un divertimento semplice ma non per questo di minor spessore. E se pensiamo al ricco cast che, stando a quanto si legge in rete, andrà ad infoltire le file di Autobot e Decepticon c’è più di un motivo per aspettare con curiosità il prossimo 24 a