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Mortal Kombat – La storia finora

di: stefano.pet

Mortal Kombat si è sempre differenziato dagli altri picchiaduro, oltre che per la brutalità dei combattimenti, per avere una trama particolarmente complessa rispetto a quanto siamo abituati a vedere nei titoli dello stesso genere. D’altra parte stiamo parlando di un gioco arrivato alla sua undicesima iterazione (più gli episodi crossover) e, per forza di cose, gli avvenimenti narrati sono numerosi. Essendo nata nel 1992 molti di voi non conoscono le origini della saga, ragion per cui proverò a riassumere in questo articolo le storie che ci sono state raccontate in questi anni, per capire i presupposti con cui inizia il nuovo capitolo del gioco. Come ogni picchiaduro anche questa serie presenta finali diversi per ogni personaggio con il quale si completa la storia, e le conclusioni che elencherò saranno quasi sempre speculazioni legate a quanto narrato nel prologo del gioco successivo, tranne negli ultimi capitoli, in cui è presente una vera e propria modalità storia.

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Kosmogonia

Come prima cosa bisogna capire come è strutturato l’universo di Mortal KombatQuesti è diviso in 7 reami separati tra loro, salvo la presenza di portali dimensionali che li collegano, ma di cui solo pochi eletti sono a conoscenza e il cui utilizzo è regolamentato da esseri superiori, Dei, che altri non sono che gli abitanti del primo regno: il reame degli Antichi Dei. 

Gli altri reami sono:

  • Edenia: un reame pacifico, caratterizzato da paesaggi paradisiaci. Il suo popolo è mite ed è governato, all’inizio della storia, dalla regina Sindel e sua figlia Kitana. 
  • Orderrealm: un reame di minore importanza, che compare solo in MK:Deception, la cui caratteristica principale è la legge ferrea con cui i suoi abitanti vengono governati.
  • Earthrealm: il corrispettivo del nostro pianeta. Da qui vengono personaggi sia buoni che cattivi ed è il regno che fornisce più membri al roster del gioco. Da qui provengono personaggi iconici come Liu Kang, Sub Zero, Shang Tsung, Sonya insieme a molti altri.
  • Chaosrealm: regno del caos in cui è la follia a farla da padrona
  • Netherrealm: il reame occulto. Il corrispettivo dell’inferno. Da qui provengono Scorpion, Quan Chi e Smoke, tra gli altri.
  • Outworld: il mondo esterno. Reame di pura malvagità al cui comando c’è Shao Kahn all’inizio della storia. Abitato da specie peculiari come i rettiliani (come Reptile), i centauri (come Motaro), gli Shokan (come Goro Sheeva), i Tarkatan (come Baraka).

Da notare come tutti i mondi coesistono in un equilibrio caratterizzato da un dualismo Yin/Yang con i reami che sono uno l’opposto dell’altro: paradiso/inferno, caos/ordine, terra/mondo esterno. Il reame degli Antichi Dei è il vertice di questa torre.

Avendo chiaro la struttura dei reami appare scontato che la storia può iniziare solo con il desiderio di invasione da parte di uno dei regni “negativi” ai danni di uno dei regni “positivi”.

Prologo: la nascita del Mortal Kombat

In quale contesto storico è ambientato il primo gioco? La storia consciuta narra del desiderio di Shao Kan di conquistare altri reami sfruttando i portali. Onde evitare il caos tra i regni, ma decisi a fare da arbitri senza interferire oltre il necessario, gli Antichi Dei decidono di regolamentare queste invasioni, dando modo di difendersi ai regni che la subiscono. Nasce così il torneo denominato Mortal Kombat. Le regole sono semplici: ad ogni generazione due regni si sfidano in un torneo di arti marziali schierando ognuno i propri campioni. Per poter invadere l’altro regno è necessario vincere il torneo per 10 generazioni consecutive. Gli scontri sono senza esclusione di colpi e la morte dell’avversario è una delle conclusioni possibili di ogni scontro. Inutile dire che il primo reame a sfruttare queste regole a proprio vantaggio è l’Outworld, che punta subito all’anello debole della catena, il pacifico reame di Edenia, e lo conquista facilmente in dieci generazioni. Shao Kan non si limita ad unire i due regni, ma prende anche in sposa la regina Sindel. Lei lo convince a risparmiare sua figlia Kitana, che diventa guardia reale, ma alla fine si toglie la vita. Prima di farlo  però, pone un sigillo sul reame della Terra, prossimo obiettivo di Shao Kan, che impedisce al marito di mettere piede sul regno.

Mortal Kombat

Arriviamo, così, alle vicende narrate nel primo gioco della saga. Il gioco inizia con la Terra che rischia l’invasione a causa dei continui successi nel torneo da parte dell’Outworld, che è imbattibile grazie alla presenza nelle proprie fila del principe Shokan Goro. Ma come si è arrivati a questo punto? Shao Kan si è servito dello stregone Shang Tsung per convocare un torneo contro la Terra, anche se i sigilli imposti da Sindel gli impediscono di mettere piede nel reame. In cambio della vittoria nei tornei gli concede di assorbire le anime di tutti i guerrieri morti durante gli scontri: Shang Tsung infatti trae la propria forza dai nemici sconfitti, di cui assume le abilità di combattimento, appunto assorbendone le anime. Uno degli Antichi Dei, Raiden, decide di soprassedere alle regole dei propri simili di fare da giudici senza intervenire e aiuta Kung Lao a vincere il torneo per la TerraUna generazione dopo lo stregone, a cui era stata risparmiata la vita durante il primo torneo, torna alla carica con un’arma segreta: il principe Goro, che uccide Kung Lao e porta l’Outworld alla vittoria per le successive nove generazioni. In questo contesto prende il via il torneo  che vedrà vittoriosa la Terra tramite un erede di Kung Lao, Liu Kang. Ancora una volta, però, Raiden decide di risparmiare la vita di Shang Tsung.

Mortal Kombat II

Fallita l’occasione di conquistare la Terra e consapevole di dover aspettare come minimo altre 10 generazioni per avere un’altra chance, Shao Kan rivolge la sua ira su Shang Tsung, da lui considerato il colpevole del fallimento nel torneo precedente. Lo stregone sembra condannato ad una sorte orribile quando riesce a salvarsi proponendo all’imperatore quella che sembra un’idea brillante: imporre che il prossimo torneo si svolga nell’Outworld, cosicché l’imperatore stesso possa partecipare al torneo decidendone egli stesso le sorti. Shao Kahn, in un misto di consapevolezza dei propri mezzi e arroganza, accetta la proposta e convoca il torneo nel proprio regno. Qui sia lui che i suoi campioni avranno dalla loro parte non solo la conoscenza del territorio, ma anche numerose trappole mortali, messe ad arte per spostare le sorti degli incontri a loro favore. Inoltre Shao Kan dona nuova linfa vitale a Shang Tsung dandogli in pasto numerose anime e rendendolo più giovane e forte. Inoltre Raiden perde i propri poteri nell’Outworld ed è, di fatto, fuori gioco. Malgrado tutti questi accorgimenti sarà di nuovo Liu Kang, sempre coadiuvato da Raiden, a vincere il torneo sconfiggendo consecutivamente sia Shang Tsung che Shao Kan.

Mortal Kombat III

Shao Kahn non ha alcuna intenzione di aspettare altre dieci generazioni per avere un’altra possibilità di conquistare il reame della TerraIl suo nuovo piano è quello di non sottostare più alle leggi impostegli dagli Antichi Dei e di bypassare le regole del Mortal Kombat, riportando gli scontri sulla Terrama non più sotto forma di torneo, ma di una vera e propria invasione. Però per varcare i portali ha bisogno di un valido motivo che obblighi gli antichi a concedergli il passaggio tra i mondi. Per riuscirci consegna il corpo della sua defunta moglie, Sindel, a Shang Tsung, il quale avrà il compito di portarlo sulla Terra e resuscitarla. A quel punto l’imperatore, con la scusa che i terrestri hanno rapito la propria consorte, avrà il permesso di accedere ai portali per andarla a riprendere. Il piano funziona e, nel momento in cui l’imperatore varca il portale, i due reami si fondono parzialmente  provocando all’istante la morte di milioni di persone, le cui anime vengono assorbite da Shang Tsung. Sopravvivono in pochi grazie alla protezione di Raiden, ma il Dio perde i propri poteri a causa della fusione tra i reami. L’imperatore non solo porta i propri guerrieri sulla Terrama ha anche dalla sua parte Sindel, la quale è inconsapevole del suo passato ed è stata condizionata dalle parole di  Shang Tsung. Malgrado la situazione sembri disperata sarà ancora una volta Liu Kang, con il fondamentale aiuto di Raiden, a decidere le sorti dello scontro e sconfiggere Shao Kan.

Mortal Kombat IV

In questo capitolo la Terra è minacciata da nuovi nemici: Shinnok Quan Chi. Prima di raccontare la storia del quarto episodio bisogna fare un passo indietro di molti molti anni. Shinnok era uno degli Antichi Dei, ma non condivideva il loro ruolo di giudici esterni. Era sua volontà soggiogare tutti gli altri 6 reami e diventarne il padrone incontrastato. Fu Raiden ad opporsi a lui e, dopo una battaglia durata secoli, lo confinò nel Netherrealm. Questo reame era comandato da Lucifer il quale, tramite i propri sudditi, torturò Shinnok nel corso di secoli. La cosa andò avanti finché non entra a far parte del racconto lo stregone Quan Chi, che lo aiutò a sconfiggere Lucifer e a diventare imperatore del Netherrealm.

La storia di Mortal Kombat 4 inizia nel momento in cui Quan Chi trova il modo di liberare Shinnok dal sigillo impostogli da Raiden grazie ad un amuleto. In cambio il dio caduto gli promette di farlo diventare il suo braccio destro nel nuovo impero. Nel frattempo Outworld e Earthworld sono a pezzi a causa delle conseguenze della recente fusione parziale tra i reami, ed Edenia è in fase di rifondazione sotto la guida della principessa Kitana. Shinnok vuole approfittare di questa situazione di debolezza e riunisce sotto il suo comando un esercito formato sia da ex membri della fratellanza dell’ombra, cioè il gruppo che aveva guidato nel suo primo tentativo di conquista, sia da fedeli di Shao Kan, rimasti senza guida e scontenti del regno di Kitana Sindel. Consapevoli di rischiare che anche il proprio reame venga attaccato, e desiderosi di riportare l’ordine, gli Dei Antichi incaricano Raiden Fujin (anche lui un Dio) di formare un esercito congiunto di guerrieri della Terra e di Edenia, che alla fine riuscirà a sconfiggere e rispedire nel Netherrealm sia Shinnok che Quan Chi.

Mortal Kombat V: Deadly Alliance

Scorpion è un guerriero del Netherrealm che finora si è unito a Shao Kan prima e a Shinnok poi, allo scopo di placare il proprio desiderio di vendetta nei confronti di un altro guerriero, SubZero, reo di aver assassinato la sua famiglia. Dopo gli avvenimenti del quarto capitolo, viene a conoscenza che il colpevole della strage è in realtà Quan Chi. Lo stregone è costretto a scappare dalla furia di Scorpion e si rifugia in un portale che gli permette di scoprire casualmente l’armata mummificata del Dragon King, primo imperatore dell’Outworld. Quan Chi si rivolge allora a Shang Tsung proponendogli un’alleanza e chiedendogli le anime necessarie a risvegliare l’armata. Grazie a questa mortale alleanza riescono nell’impresa di uccidere Shao Kan Liu Kang, ritrovandosi la strada spianata verso i loro obiettivi di conquista. Sarà Raiden, rinunciando al suo titolo di Dio, a riunire i migliori guerrieri della Terra e a cercare di impedire che i due stregoni riescano a risvegliare completamente la mortale armata, riuscendo, infine, a costringerli a rifugiarsi nel palazzo di Shang Tsung.

Mortal Kombat VI: Deception

Durante l’assedio al palazzo di Shang Tsung, Raiden si ritrova da solo a fronteggiare i due stregoni (Shang Tsung Quan Chi) che, quando sembravano prossimi alla sconfitta, riescono ad avere la meglio sull’ex Dio grazie a una tecnica congiunta. Rimasti soli Quan Chi Shang Tsung iniziano a combattere tra di loro, entrambi desiderosi di avere il potere sui regni. Al termine della battaglia è Quan Chi ad avere la meglio. A questo punto nel palazzo entra una figura gigantesca: è Onaga, il leggendario Re Dragone. Raiden Shang Tsung si rialzano e capendo la minaccia, si uniscono a Quan Chi per sconfiggere Onaga. Ne nasce uno scontro devastante che si conclude quando Raiden provoca un’esplosione spaventosa che uccide lui e i due stregoni, rade al suolo il palazzo, ma non scalfisce neanche Onaga, che recupera il talismano di Quan Chi, con il quale può controllare il suo esercito mummificato, e se ne va. Onaga ha sotto il suo controllo sia i guerrieri sopravvissuti sia quelli morti (che ha fatto risorgere) e ha intenzione di usare i Kamidogu per distriggere i reami. Sarà un guerriero chiamato Shujinko, che ha passato la vita a raccogliere i Kamidogu per Onaga, a cercare di fermarlo, avendo capito le intenzioni reali del Re Dragone. Con l’aiuto di Ermac riporta sulla retta via i guerrieri finiti sotto il potere del nemico e, una volta giunto al palazzo del nemico, si mette a distruggere uno per uno i Kamidogu, che rendono Onaga immortale. Riesce, infine, ad ucciderlo e riportare la pace tra i reami.

Mortal Kombat VII: Armageddon

Negli anni precedenti i primi Mortal Kombat Argus e Delia, sovrani di Edenia e genitori di Rain, proposero la creazione di un guerriero che avrebbe portato l’equilibrio tra i reami. Crearono Blaze, un ricettacolo di poteri che, a tempo debito, sarebbero andati a un campione in grado di sconfiggerlo. Rinchiusero l’essere nella Piramide di Argus e attesero, convinti che sarebbe stato uno dei loro figli, Taven, a sconfiggerlo e a regnare. A seguito della sconfitta di Onaga tutti i guerrieri furono convocati alla piramide dagli Antichi Dei, allo scopo di trovare un campione che sconfiggesse Blaze e ne assumesse i poteri, riportando così l’equilibrio, nel bene o nel male che fosse. Nel corso del torneo Taven riesce a vendicare i suoi genitori, uccisi da suo fratello Daegon, e a sconfiggere il clan del Drago Rosso. Però non riesce a sconfiggere Blaze, che ha la meglio su lui. Sarà Shao Kan a sconfiggere Blaze e ad ottenere il suo sconfinato potere. Temendo il regno del male di Shao Kan, Raiden prova a fermarlo, ma non può nulla di fronte alla nuova forza del suo avversario. Ferito a morte invia un messaggio, tramite il proprio amuleto, indietro nel tempo al giovane se stesso, nella speranza di riscrivere la storia. Il messaggio recita: “lui deve vincere” .

Mortal Kombat VIII

La storia di Mortal Kombat VIII è peculiare in quanto non esiste. La trama del gioco, come ha rivelato uno degli autori Ed Boon, è stata scritta, ma alla fine si rinunciò al progetto a favore del gioco crossover Mortal Kombat vs DC Universe. Quando, nel 2011, si decise di riprendere la storia ripartirono con un titolo senza numerazione (sarebbe dovuto essere l’8, ma in realtà era il 9) per poi riprendere la numerazione stessa nel gioco successivo: Mortal Kombat X.

Mortal Kombat (2011)

Quello del 2011 fu un vero e proprio reboot della serie, sia dal punto di vista del gameplay e del lato tecnico, sia nella narrazione: gli sviluppatori sfruttarono l’espediente creato nel finale di Armageddon per creare una storia da zero, riscrivendo, di fatto, quanto accaduto nei primi capitoli. Espediente, quello del viaggio nel tempo, molto inflazionato, ma reso necessario dalle scelte narrative fatte fino a quel momento, che avevano portato a un vicolo cieco. Per questo motivo questo gioco non ha un numero nel nome. Ci eravamo lasciati con Raiden in fin di vita che invia un messaggio indietro nel tempo, e Shao Kan che ha conquistato un potere immenso e si appresta a dominare tutti i reami. Torniamo quindi al tempo del primo torneo di Mortal KombatRaiden riceve l’amuleto con il messaggio, unito a delle visioni sul futuro. Mette in guardia i combattenti migliori della Terra: Liu Kang, Johnny Cage, Sonya Blade, Kano e Jax. Sa che dovrà essere uno di loro a vincere, ma non sa ancora chi. Attraverso le sue visioni capisce che sono due gli eventi sui quali deve intervenire: la vittoria del torneo, che deve andare a Liu Kang, e l’omicidio di SubZero da parte di Scorpion. Raiden convince Scorpion a risparmiare SubZero, ma questi, ingannato da Quan Chi, finisce per uccidere comunque Bi-Han (il primo SubZero). Parallelamente Liu Kang fa conoscenza della principessa Kitana e scala le classifiche del torneo, arrivando ad affrontare e sconfiggere Goro e Shang Tsung e decretando la vittoria della Terra. Malgrado questo successo l’amuleto di Raiden continua a sgretolarsi, segno che il futuro è rimasto invariato. Arriviamo così agli eventi narrati nel secondo gioco e l’incipit è lo stesso del titolo originale: Shao Kan è infuriato con Shang Tsung e lo condanna a morte, ma lo risparmia quando questi gli svela il piano di svolgere il nuovo torneo nell’Outworld. Raiden porta i suoi combattenti al torneo attanagliato da due problemi: il rapimento di Sonya da parte di Shang Tsung e le sue visioni sul clan Lin Kuei, che sono decisi a trasformare dei combattenti in cyborg e hanno intenzione di rapire Smoke a questo scopo. Kuai Luang (fratello di Bi-Han e secondo SubZero) partecipa al torneo per vendicare la morte del fratello. Sconfigge Scorpion, ma non riesce a consumare la sua vendetta a causa di Cyrax e Sektor, del clan Lin Kuei, che lo catturano. Kitana, nel frattempo, scopre che Shang Tsung l’ha clonata su ordine di Shao Kan allo scopo di sostituirla. Raiden è consapevole che la vittoria di Liu Kang non porterà a un futuro diverso e decide così di affidarsi a Kung Lao che arriva alle fasi finali del torneo sconfiggendo Quan Chi, Shang Tsung e Kintaro. Poco prima dello scontro con Shao Kahn, però, quest’ultimo lo attacca alle spalle e gli spezza il collo. Liu Kang, infuriato per la morte del compagno, trapassa Shao Kahn con un pugno di fuoco uccidendolo. La Terra è apparentemente al sicuro, ma l’amuleto subisce ulteriori danni, a indicare che il futuro è ancora lo stesso. Mentre i suoi seguaci stanno discutendo su chi deve prendere il comando, ricompare Shao Kahn, curato da Quan Chi. Lo stregone resuscita anche Sindel, spezza il suo sigillo e permette così a Shao Kahn di iniziare un’invasione della Terra. Raiden uccide Motaro e salva Johnny Cage. Stryker si unisce alla lotta in difesa della Terra. Kabal, un compagno di Stryker, viene ustionato da Kintaro, ma viene salvato da Kano. Quando capisce che è un alleato di Shao Kahn, Kabal si rifiuta di unirsi a loro. Unitosi invece al gruppo di Raiden, Kabal sconfigge Kuai Luang, trasformato in cyborg dai Lin Kuei. Jax lo riprogramma, dandogli il libero arbitrio, e lui si unisce a Nightwolf per fermare un rituale di Quan Chi, atto a rinforzare Shao Kahn. Nel farlo sconfigge Noob Saibot, che si rivela essere suo fratello Bi Han.

Raiden e Liu Kang vanno dagli Antichi Dei a chiedere spiegazioni sul perché stanno permettendo l’invasione di Shao Kahn malgrado la sua sconfitta nel torneo, e ottengono come risposta che l’imperatore non sta infrangendo le regole in quanto non sta fondendo i due reami, ragion per cui loro non sono intenzionati a intervenire. Contemporaneamente Sindel, potenziata da Shao Kahn col sacrificio di Shang Tsung, irrompe nel rifugio dei combattenti di Raiden uccidendone la maggior parte, compresa sua figlia Kitana. Nightwolf sacrifica sé stesso per eliminare SindelAl suo ritorno Liu Kang incolpa Raiden della strage. Questi, disperato, va nel Netherrealm per stringere un’alleanza con Quan Chi, ma scopre che egli ha preso tutte le anime dei combattenti della Terra e che si è alleato con Shao Kahn. Raiden capisce che il messaggio “deve vincere” si riferiva a Shao Kahn stesso:  l’imperatore può unire i reami solo attraverso il torneo e solo così si può cambiare il futuro ed evitare che lui assuma i poteri di Blaze. Liu Kang, appreso il piano di Raiden, lo accusa di essere un folle e palesa la sua intenzione di sconfiggere Shao Kahn. Raiden prova a fargli capire che così si ripeteranno gli eventi che hanno portato alla distruzione della Terra, ma deve arrivare a usare la forza e lo uccide accidentalmente. Raiden finge di arrendersi all’imperatore, che lo attacca comunque, reclamandone la vita. Gli Dei Anziani intervengono aumentando i poteri di Raiden, permettendogli così di distruggere per sempre Shao Kahn. Raiden intende così ricostruire con l’aiuto degli unici sopravvissuti: Johnny Cage e Sonya BladeNell’epilogo si scopre che Quan Chi lavora in realtà per Shinnok, che vuole approfittare del momento di debolezza della Terra e dell’Outworld per conquistare entrambi i reami.

Mortal Kombat X

Con Shao Kahn fuori dai giochi e i reami della Terra e dell’Outworld decimati, Shinnok e Quan Chi hanno campo libero e iniziano l’invasione. Quan Chi ha resuscitato i guerrieri morti (ora chiamati Revenant) e li ha assuefatti alle sue volontà. Il suo obiettivo è infettare la sorgente di vita della Terra: il Jinsei. A opporsi a loro è, al solito, Raiden insieme a Johnny Cage, Sonya Blade e KenshiJohnny Cage, con l’aiuto di Raiden e Fujin, riesce a battere Shinnok e intrappolarlo nel suo amuleto. Quan Chi si dà alla fuga, ma viene raggiunto e sconfitto da Sonya che, nel farlo, libera Jax e Scorpion dall’incantesimo delle stregone. La storia riprende 20 anni dopo, con l’Outworld alle prese con una guerra civile per la lotta al potere tra Mileena e Kotal Kahn. La donna sfrutta l’amuleto di Shinnok, donatole da Kano, per far pendere la bilancia a suo favore. Cassie Cage (figlia di Johnny Cage e Sonya) e la sua squadra (formata da Jacqui Briggs, Takahashi Takeda e Kung Jin) catturano Mileena, ma D’Vorah interviene uccidendo la figlia di Shao Kahn e rubando l’amuleto di Shinnok, per la quale lavora. Jax ha catturato Quan Chi e lo ha portato in un campo di rifugiati. Qui il clan di Scorpion, gli Shirai Ryu, prova a uccidere lo stregone, ma interviene nuovamente D’Vorah che lo salva ed esegue la magia per liberare Shinnok. Questi cattura Johnny Cage e invade il Tempio del Cielo, dove trova l’opposizione vana di Raiden e Bo’Rai Cho. Infetta il Jinsei e si potenzia espandendo i suo potere su tutta la Terra, che nel frattempo è stata invasa da Kotal Kahn, intenzionato a recuperare l’amuleto e ignaro degli sviluppi recenti. Cassie Cage, aiutata da SubZero, riesce a sconfiggerlo. La ragazza raggiunge Shinnok e, sfruttando lo stesso potere usato dal padre 25 anni prima, batte anche il Dio caduto. Raiden purifica il Jinsei, togliendo contemporaneamente i poteri a Shinnok, e riportando la pace sulla TerraDopo i crediti del gioco c’è una scena ulteriore che mostra Liu Kang e Kitana che regnano insieme nel Netherrealm e  che sono in possesso dell’amuleto di Shinnok. Raiden, corrotto dal Jinsei, li avverte di non attaccare la Terra, minacciandoli di una sorte peggiore della morte se lo fanno. A conferma delle sue minacce lancia ai loro piedi la testa di Shinnok, ancora vivo (essendo un Dio è immortale).

Mortal Kombat XI – Allerta Spoiler

E veniamo al capitolo che sta per uscire: cosa dobbiamo aspettarci? Cosa sappiamo finora? Dalle parole di Ed Boon stesso, nel corso degli ultimi mesi siamo venuti a conoscenza che nella trama di questo capitolo a farla da padrone sarà il Tempo. A causa dell’intervento di Raiden, che ha modificato il corso, si creeranno dei cronosismi che porteranno i personaggi a incontrare altre versioni di se stessi. Inoltre è stato svelato il nome del boss finale  del gioco, che si chiamerà Kronica e che si dimostrerà in qualche modo responsabile degli eventi accaduti finora. Pare, inoltre, che alcuni eventi della trama si ispireranno a quanto accaduto in Deception e Armageddon, ma questa informazione non è ancora stata confermata. Il gioco dovrebbe vantare un roster di 30 personaggi iniziali, più 10 inseriti nel tempo tramite DLC*. Dei trenta personaggi subito disponibili, diciassette apparteranno a Mortal Kombat XL, sette saranno estratti dai capitoli precedenti e sei di loro saranno completamente nuovi.

*alla luce di dichiarazioni rilasciate dopo la stesura di questo articolo devo correggere le informazioni relative al roster di Mortal Kombat XI: i combattenti saranno 25 al lancio più 5 rilasciati tramite dlc. Shao Kahn sarà presente come avversario, ma giocabile solo da chi ha prenotato il gioco (non so se sarà scaricabile a pagamento dagli altri utenti e se viene contato come dlc o nel roster principale).

Infine una piccola aggiunta: negli ultimi tempi si era sparsa la voce della presenza di Neo di Matrix come personaggio giocabile, così come in passato avevano fatto la loro comparsa nel gioco personaggi di altre serie come Alien, Jason, Freddy Kruger e altri. La notizia è stata ufficialmente smentita.