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Kinect: quando il controller non serve

Nonostante oggi dell'ex-Project Natal si sappia quasi tutto, rimangono comunque un sacco di dubbi intorno alla periferica. Noi di Console-Tribe, pero', abbiamo avuto l'occasione di provare in anteprima il Kinect testando, tra le altre cose, alcuni giochi facenti parte della line-up di lancio, come ad esempio Kinect Sports, Kinect Joy Ride, Kinectimals, Kinect Adventures e Dance Central. Per questa ragione, quindi, non possiamo fare altro che dissipare ogni dubbio raccontandovi le nostre impressioni.

di: Redazione

Dopo questa lunga trattazione in merito alle novità che Kinect porterà su Xbox 360, passiamo ora, come promesso, ad una piccola recensione dei vari titoli che abbiamo avuto modo di provare.

 

Kinect Adventures

Chi non ha mai sognato di sfidare le giungle più fitte e le rapide più pericolose, magari nella comodità del proprio salotto? Noi di Console-Tribe, novelli Indiana Jones sempre affamati di avventura, abbiamo accettato subito la sfida del neonato Good Science Studio e del suo nuovo Kinect Adventures, lanciandoci a bordo del nostro gommone in un’emozionante prova di rafting estremo.
I controlli, basilari e intuitivi, ci fanno entrare subito nel vivo dell’azione: il mezzo infatti si sposta a destra e sinistra grazie agli agili movimenti del corpo nelle medesime direzioni; inoltre è possibile saltare per raggiungere punti ricchi di monete da prendere allungando le braccia. L’inevitabile discesa del gommone a valle rende il gioco rapido e frenetico: mentre facciamo attenzione a direzionare correttamente la nostra corsa, dobbiamo sbracciarci e saltare in tutti i modi per conquistare tutte le monete sparse per il percorso. Il Kinect sfrutta inoltre la fotocamera integrata per farci delle foto “a tradimento” che vengono poi visualizzate a fine partita per mostrare i nostri slanci atletici a tutta la famiglia.
Tagliato il traguardo siamo decisamente stanchi ma poco soddisfatti da quello che ci sembra essere poco più di un mini-gioco: la struttura poco ispirata del livello e la difficoltà di guida del gommone rendono l’esperienza a tratti frustrante e decisamente ripetitiva.
Anche dal punto di vista tecnico non possiamo certo dire di essere rimasti favorevolmente impressionati: la grafica minimale, pur integrando ottimamente gli avatar della dashboard, è decisamente sotto lo standard a cui siamo abituati, pur considerando il diverso target al quale il gioco si rivolge.
Purtroppo non siamo stati in grado di vedere gli altri giochi della suite “Adventures”, quindi per il momento dobbiamo sospendere il nostro giudizio in attesa di una futura recensione.

Kinectimals

Una spiaggia dorata, l’oceano che si estende a perdita d’occhio, il nostro amato cucciolo che ci cerca. Lo scenario perfetto appena descritto non è un sogno ma è una delle ambientazioni di Kinectimals: il nuovo “pet-simulator” creato da Frontier Developments in esclusiva per il Kinect.
Il gioco, rivolto ai più piccoli, offre un modo completamente nuovo di interagire con il nostro cucciolo virtuale preferito che possiamo scegliere tra soffici tigrotti, paffuti leoncini, piccoli leopardi e altri felini selvaggi che probabilmente hanno madri feroci e mortali che li stanno cercando disperatamente.
Se, sprezzanti del pericolo, decidiamo comunque di tenere la bestiola con noi, sarà lei a chiederci in che modo vogliamo divertirci proponendoci ogni volta attività diverse che possiamo accettare o rifiutare con la sola imposizione delle mani.
Non ci sembra quindi strano sbracciarci come degli ossessi per riuscire a palleggiare con la nostra tigre oppure lanciargli dei piccoli maialini di plastica per giocare con lei al riporto.
Abbiamo invece qualche perplessità quando ci troviamo a quattro zampe sul pavimento per dare il buon esempio alla nostra povera bestiola quando le insegniamo nuovi trucchi, è qui che si insinua il dubbio che forse è il gioco a voler addestrare noi e non il contrario.
Per fortuna il nostro simpatico cucciolo si fa perdonare subito offrendoci lunghe sessioni di coccole e fusa feline dove possiamo spupazzarlo per bene grazie all’accurato mapping del Kinect.
Non manca inoltre la possibilità di seguire e dirigere i movimenti dell’animaletto durante alcuni particolari percorsi ricchi di ostacoli da saltare, tunnel in cui entrare, assi dove bilanciarsi.
Pur essendo rivolto ad un pubblico di giovanissimi, Kinectimals offre un’esperienza visiva decisamente ricca e lussureggiante: il felino protagonista, quasi sempre in primo piano, eccelle nei minimi dettagli ed è animato ottimamente; gli stessi ambienti inoltre sono ricchi di particolari e il design complessivo è azzeccato e coerente. Anche se sembra essere fondamentalmente una rilettura di Nintendogs, Kinectimals gode di innovazioni che lo rendono un gioco abbastanza unico nel suo genere proprio grazie al suo sistema di controllo.
Se avete dei figli che chiedono insistentemente un cane o un gatto e avete appartamenti troppo piccoli per ospitarli, questa potrebbe essere una soluzione.

Kinect Joy Ride

L’abbiamo fatto tutti da bambini: prendere il volante della nostra macchina immaginaria e guidare per strade fittizie imitando i grandi campioni dell’automobilismo.
Joy Ride è la stessa identica cosa, solo che possiamo evitare di usare la fantasia: con le mani davanti a noi ci prepariamo quindi a percorrere le strade create dai ragazzi di BigPark.
Annunciato all’inizio come titolo Live Arcade gratuito, Joy Ride è rimasto a lungo tempo nell’oblio fino a che non è stato riesumato da Microsoft come titolo retail per il lancio del Kinect.
Se c’è una cosa che tutti i giochi del Kinect che abbiamo visto hanno in comune, questa è decisamente l’intuitività dei controlli, Joy Ride non fa certo eccezione: per girare l’auto basta ruotare la mani verso destra e verso sinistra come faremmo con un vero volante, mentre per le curve più estreme è possibile sgommare inclinandoci verso la direzione scelta con un movimento d’anca. Come in ogni gioco di corse arcade che si rispetti, inoltre, non manca la possibilità di scagliare i più disparati oggetti contro i nostri avversari suonando un immaginario clacson e di moltiplicare i punti acquisiti nei salti grazie a piroette ed evoluzioni sul posto. Se invece teniamo le mani vicine al petto, possiamo caricare il turbo che viene rilasciato riportando mani e braccia in avanti.
Tra le modalità previste spiccano ovviamente le classiche gare su pista, dove si gioca per il piazzamento finale e particolari competizioni a punti dove fare più evoluzioni possibili, giocate su scenari particolari molto simili ad half-pipe; entrambe le modalità sono giocabili contemporaneamente da due persone. Curiosa la possibilità di usare la fotocamera per cambiare il colore della nostra vettura a nostro piacimento, magari per renderla in tinta con la felpa che indossiamo. Anche Joy Ride, inoltre, ci scatterà delle foto in diversi punti del tracciato da vedere a fine corsa.
Una volta abituati ai controlli e alla mancanza fisica del volante, giocare a Joy Ride non è difficile e la riproduzione dei nostri movimenti sullo schermo è abbastanza fedele, anche se dobbiamo stare molto attenti a non allontanare o avvicinare troppo le mani, pena una sonora sbandata in una direzione imprevista.
Una grafica colorata e divertente ci ricorda i grandi classici arcade dai quali il gioco trae parecchia ispirazione ma anche in questo caso, conoscendo le potenzialità della console, ci sembra che sia stato fatto solo il minimo sindacale.
Joy Ride offre un divertente intrattenimento per tutti proprio grazie ad un gameplay immediato e praticamente innato nella maggior parte delle persone e, viste le premesse, potrebbe rivelarsi un ottimo party-game che non può mancare nella collezione di ogni proprietario di Kinect.

Kinect Sports

Se Nintendo ci ha insegnato qualcosa questa è che le simulazioni sportive sono ottime per i motion controller. Dopo i vari Wii Sports della grande N e Sports Champions di Sony, anche Microsoft Game Studios si fa avanti con il suo titolo: Kinect Sports.
Come sempre i comandi sono più facili da vedere che da descrivere: ogni gioco è praticamente fedele ai movimenti reali e per aumentare l’immedesimazione i giochi usano anche le stesse regole degli originali, non ci sembra strano quindi alzare le mani per offrire una palla al nostro partner nel beach volley, muovere la mano come una racchetta per il ping pong o correre sul posto agitando braccia e gambe per correre i 100 metri.
Nel beach volley, che è possibile giocare in due contemporaneamente, gestiamo tutto tranne il movimento del nostro avatar. Un indicatore sullo schermo ci suggerisce il timing corretto per ricevere con bagher, alzare e schiacciare in salto.
Il ping pong, anche questo per due persone, è quanto di più basilare ci si possa aspettare: scelta la mano preferita la usiamo come racchetta per battere e rispondere prontamente all’avversario. Possiamo angolare la pallina e scegliere la potenza del colpo; con il giusto tempismo inoltre possiamo eseguire dei tiri speciali per mettere in seria difficoltà il nostro avversario.
Ultimo sport presente nella versione testata è il bowling: ormai le sue versioni videoludiche spopolano da diversi anni e grazie al mapping 1:1 offerto dal Kinect abbiamo una versione fedele e precisa che può essere sostituita solo dall’esperienza reale. Anche in questo caso dobbiamo scegliere che mano usare all’inizio di ogni tiro: ci troviamo subito la palla in mano e una serie di indicatori ci specificano in che direzione è rivolto il nostro braccio. Una volta caricato il tiro dobbiamo solo muovere il braccio in avanti per lasciare automaticamente la boccia e abbattere più birilli possibile.
Graficamente non si allontana molto dagli altri giochi che includono i nuovi avatar: colori sfavillanti, ambienti giocosi e dettaglio ridotto al minimo.
Kinect Sports offre un’esperienza varia e coinvolgente: sfruttando qualche idea presa dalla concorrenza e qualche novità, si candida sicuramente tra i must-have della line-up Kinect.

Dance Central

Il buio della pista ci avvolge. Da lontano una luce stroboscopica comincia a pulsare a tempo: è la grancassa che martella imperante nel nostro petto mentre il nostro piede si muove a tempo di musica. Il morbo arriva gradualmente alla testa passando dai fianchi e dalle braccia: ormai la pista è nostra e ci siamo trasformati in perfetti ballerini.
Visto per la prima volta all’ultimo E3, Dance Central ha colpito subito gli addetti di settore e la stampa generalista. Harmonix, dopo aver riportato la musica nelle console, con il suo ultimo titolo continua la sua missione didattica nei confronti della melodia e promette di insegnarci a ballare.
Il gioco propone infatti una lunga serie di canzoni tra cui scegliere – dai classici degli anni ‘80 agli ultimi successi pop e dance – e un ballerino a schermo che ci istruisce sui passi da seguire. Come nelle scuole di danza il nostro compito è quello di imitare allo specchio i passi che ci vengono proposti. Quello che stupisce a prima vista è l’accurato mapping dell’intero corpo che richiede una perfetta coordinazione con i tempi e i movimenti del nostro insegnante pena la perdita di punti e il calo di entusiasmo del pubblico. Ogni errore viene segnalato direttamente sul corpo del ballerino che usiamo come esempio: sbagliando posizione di un arto lo stesso è evidenziato dal gioco con un bagliore rosso. A metà canzone c’è inoltre una particolare modalità freestyle dove il gioco mostra la nostra sagoma libera di muoversi in un ambiente stroboscopico; il kinect ovviamente non sta a guardare e ci scatta diverse foto che poi vengono visualizzate in veloce sequenza. Per finire correttamente la nostra danza dobbiamo anche eseguire una mossa finisher, imitando perfettamente l’ultima posizione del ballerino.
Sono giustamente disponibili diversi livelli di difficoltà ma se dovessimo avere problemi anche a livello più facile, le modalità di training ci vengono incontro per farci imparare correttamente ogni passo.
Dance Central, oltre ad essere l’idea più innovativa e originale dell’intero parco titoli del Kinect, offre per il momento anche l’esperienza visiva più gratificante: dal character design agli ambienti, ogni dettaglio è coerente con il messaggio musicale del gioco, senza dimenticare gli ottimi effetti luce quando abbiamo la fortuna di imbroccare due o tre passi di fila che ci immergono subito al centro di una spettacolare pista.
Gli ottimi controlli, l’eclettica tracklist e la pura intuitività del gioco, rendono il titolo uno delle IP più importanti della prossima stagione: una vera killer application capace di invogliare gli utenti meno vicini al mondo delle console all’acquisto di Xbox 360 e Kinect.

Tirando le somme, riteniamo che il Kinect certamente non sia una periferica esente da difetti (come alcuni sporadici bug di riconoscimento ed episodi di lag), ma crediamo che mediante aggiornamenti questi possano essere mano a mano risolti.
Al momento attuale, per molti giocatori, potrebbe non essere una mossa astuta spendere 150 € per portarsi a casa il bundle con Kinect Adventures, soprattutto considerando che la maggior parte dei titoli che saranno disponibili al lancio sono in grado di offrire la migliore esperienza solo se giocati in compagnia. E di certo navigare per la Dashboard con il movimento delle nostre mani non vale per nulla l’ingente spesa. Se poi a questo aggiungiamo che fino alla prossima primavera non potremo avere neppure i comandi vocali, resta evidente come l’acquisto sia da rimandare. Non si tratta di una critica alla periferica in sé, le potenzialità ci sono senza alcun dubbio e sta agli sviluppatori sfruttarle per creare giochi seri degni di tale nome. Basti pensare che già alcuni titoli di questo tipo sono in produzione, speriamo solo che mantengano le aspettative.
Se comunque avete bisogno di una bella dose di “novità” (per voi o per i vostri figli, magari durante le serate in compagnia), Kinect potrebbe soddisfarvi già da adesso.

 

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