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Call of Duty XP Event 2011

COD XP Event 2011 e' stato indubbiamente qualcosa di colossale, consacrazione assoluta di un brand capace, negli anni, di vendere milioni di copie in tutto il mondo, al punto che, come ha detto nel corso del keynote il CEO di Activision, se dicembre e' il mese del Natale e delle feste, novembre vuol dire Call of Duty. Ovviamente noi di Console-Tribe non potevamo mancare. Seguiteci!

di: Ivan Caregnato

Visto dagli occhi di chi, tra la metà degli anni ’80 e per tutti i ’90 si vedeva guardare in cagnesco da genitori, parenti e conoscenti mentre si soleva dire “perdere tempo” giocando con i videogiochi, questo evento che mi sto lasciando alle spalle è una sorta di rivincita personale. Rivincita su una intera generazione che non accettava forse quello che non aveva potuto conoscere da bambino, rivincita sulla società (quantomeno quella americana) che finalmente ha imparato ad accettare questa “nuova” forma di intrattenimento.

COD XP Event 2011 è stato indubbiamente qualcosa di colossale, consacrazione assoluta di un brand che è stato capace, negli anni, di vendere milioni di copie in tutto il mondo, al punto che, come ha detto nel corso del keynote il CEO di Activision, se dicembre è il mese del Natale e delle feste, novembre vuol dire Call of Duty.

È per presentare quello che, per l’appunto, tra qualche mese sarà disponibile in tutti i negozi, che Modern Warfare 3, Activison e Microsoft si sono uniti per creare un torneo che è Evento in tutti in sensi.

Possiamo partite dai numeri: oltre 6.000 persone provenienti per gran parte da tutti gli Stati Uniti, ma anche dall’Europa e dall’Asia, pronti anche ad attendere code infinite pur di mettere mano al nuovo capitolo di un gioco che, più che appassionati, annovera veri e propri devoti tra le proprie fila.
L’area dove si è svolto il COD XP Event 2011 era formata da un hangar con relativa area esterna (quasi 80.000 mq di superficie) attrezzata per raccogliere attività organizzate di intrattenimento a tema, locata al 5600 Campus Center Dr. in quel di Playa Vista vicino Los Angeles, California; cornice indubbiamente suggestiva, complici anche due bellissime giornate di sole assolutamente godibili anche se caratterizzate da un vento a volte fastidioso. Nulla a che vedere con l’estate afosa vissuta nelle scorse settimane in Italia, va detto.

Possiamo idealmente suddividere quanto vissuto, per facilitarne la descrizione, in 4 parti distinte ma complementari tra di loro:

– il torneo a squadre di COD, dove 32 team provenienti da tutto il mondo si sono dati battaglia per vincere il ricco montepremi messo in palio, pari complessivamente ad un milione di dollari;
– le centinaia di postazioni dove era possibile, tra le altre cose, provare in anteprima il multiplayer di MW3, in versione Spec-Ops e Deathmatch a squadre, oltre ovviamente a giocare a MW2 in tutte le sue varianti, Zombie compresa;
– l’ampia area esterna, diventata per l’occasione un parco dei divertimenti a tema, dove erano state organizzate ben 6 attrazioni;
– 2 concerti, uno dei Dropkick Murphys e uno di Kanye West.

Tutto questo era messo a disposizione in cambio dei 150$ del prezzo del biglietto. Va detto subito che a rendere più appetibile l’esborso, c’era il fatto che compreso nel prezzo era inclusa la versione Hardened di MW3, ovviamente disponibile, come detto, solo a novembre, ma sopratutto la promessa che Activision avrebbe donato interamente quanto raccolto alla fondazione Call of Duty Endowment che aiuta gli ex-soldati a reintegrarsi nella società. Tanto di cappello alle parti in causa.

Il torneo

Come detto 32 squadre, compresa quella degli italianissimi Team Flash, che ben si sono comportati arrivando fino agli ottavi di finale dove sono stati sconfitti, a testa alta, dagli inglesi del team Apex.
Le modalità del torneo erano molteplici, quindi bisognava dimostrare di saperci fare un po’ in tutto. Le sfide, al meglio di 5 round, sono state tutte tiratissime, con la cornice di un pubblico caldissimo che sosteneva i vari team e non si risparmiava quando c’era da rendere onore anche agli sconfitti. Tutto molto bello, cose che qui in Italia restano pura utopia a livello organizzativo. Spero vivamente che l’exploit dei nostri Team Flash faccia da traino ad una inversione di tendenza quantomai auspicabile. Concretamente, sotto questo punto di vista, siamo il terzo mondo.

Le attività

Sei attività erano disponibili nell’ampio piazzale attinente all’hangar, tutte accessibili liberamente e gratuitamente:

Scrapyard Paintball: come facilmente intuibile dal nome, il livello Scrapyard era ricreato nei minimi dettagli ed è stato teatro di adrenaliniche sfide di Paintball.
The Pit: anche in questo caso abbiamo a che fare con un livello di MW2, quello di training per intenderci, ricreato ad hoc per ospitare giocatori pronti ad ottenere il migliore punteggio possibile. Quello che è sicuro è che una cosa è affrontarlo con un pad, un’altra è farlo veramente…
Jeep Ops: le Jeep Wrangler 2012 erano assolute protagoniste in questo evento, in un live action mozzafiato ispirato al franchise di COD. Salti, ostacoli, nemici da affrontare… proprio come visto in MW!
Juggernaut Sumo: così come The Armory un’attività svoltasi all’interno della struttura che ha ospitato l’evento. A darsi battaglia due volontari con addosso una ingombrante tuta ispirata al juggernaut. Scopo di tutto questo era sconfiggere l’avversario sul tappeto, come veri (in questo caso solo per le dimensioni dei protagonisti) lottatori di Sumo. Molto esilarante da vedere.
Zipline: non credo ci sia bisogno di molte presentazioni… da una torretta in completa sicurezza con la relativa imbracatura, venivano calati a coppie i partecipanti all’attività, per una emozionante avventura lunga pochi secondi. Sicuramente tutta un’altra cosa sarebbe stata una Zipline affrontata con le mani, ma per quella ci voleva fisico, cosa che il 90% di quelli visti non aveva assolutamente.
The Armory: più che una attività era un museo dedicato alle armi e agli equipaggiamenti visti in COD. Roba per veri intenditori, ma anche per gente che faceva finta di esserlo.

Modern Warfare

Si sa: agli hardcore gamer piace giocare, sempre e comunque, quindi cosa c’è di meglio che provare in anteprima mondiale il nuovo Modern Warfare 3?
Tantissime Xbox 360 con abbinato un headset, le A40 della Astro per l’esattezza, a disposizione degli altrettanti giocatori che si sono sorbiti, disciplinati come poche volte ho visto nella vita, ore di fila per stringere il pad in mano e darsi battaglia. Per MW3 ben due sezioni, una per la modalità Spec-Ops e una per il multiplayer a squadre, generate casualmente.
Per MW2, invece, anche un King of the Hill che vedeva letteralmente salire sul trono il vincitore, pronto ad affrontare nel turno successivo altri aspiranti concorrenti. Un’intera area dell’hangar era invece riservata alla modalità Zombie. Una cosa che mi ha piacevolmente colpito era la presenza di una discreta quota di giocatrici femminili, alcune accorse per giocare, altre per accompagnare i rispettivi fidanzati. Con alcuni colleghi tedeschi siamo convenuti che le nostre rispettive ragazze non avrebbero mai speso 150$ per accompagnarci a provare un videogioco. Le fortune, si sa, capitano sempre agli altri.

I concerti

Due le attrazioni, una per ciascun giorno dell’evento. Il venerdì sono saliti in cattedra gli irlandesi dei Dropkick Murphys, una punk rock band che ha un discreto seguito tra il pubblico statunitense. Di tutt’altra pasta, invece, l’esibizione di Kanye West, che ha attirato migliaia di persone, compresi moltissimi VIP.
Va detto che riceveva un traino non indifferente la finale del torneo che si è svolta proprio sullo stage dove, pochi minuti dopo, si è esibito il rapper/produttore americano. Ciò che ha colpito me come quasi tutti i presenti allo stand VIP di Microsoft, erano sostanzialmente due cose: la presenza massiccia di bellissime ragazze portate dallo stesso Kanye, degno di un moderno Pimp, ed il fatto che il pubblico dopo un’oretta abbondante di concerto non abbia assolutamente richiesto un bis appena l’artista è uscito di scena. Se per me era un sollievo non sentirlo più, non pensavo la stessa cosa valesse anche per gli altri. Francamente credo che qualche gruppo metal avrebbe sicuramente incontrato meglio i gusti dei giocatori di COD. Opinione, ovviamente, del tutto personale.

Tiriamo le somme

Enorme, fantasticamente organizzato, emozionante: se dovessi scegliere tre aggettivi per descrivere quanto vissuto sarebbero questi tre.
Più che un evento, si è trattato di un manifesto della popolarità di un brand che, anche se fa discutere, ha una forza incredibile.
Forse tutto questo è stato un chiaro messaggio di forza indirizzato alla concorrenza che si fa sempre più agguerrita, forse semplicemente era solo Call of Duty: adrenalinico, massiccio.

Tornando alle considerazioni di partenza, chissà che faccia avrebbero fatto i miei genitori se avessi portato a casa, 15 anni fa, 100.000$ perdendo tempo a giocare con un videogioco… Headshot!