I sette titoli da giocare assolutamente su Playstation VR
di: Simone CantiniÈ primavera, svegliatevi bambine diceva una vecchissima canzone. E quasi a voler assecondare una primavera che sembra appropinquarsi a scoppio decisamente ritardato, ecco che Sony ha visto bene di fornirvi un piccolo stimolo per non sfruttare queste timide giornate di sole, scontando pesantemente il prezzo del PlayStation VR. Dal 29 marzo, difatti, il bundle che comprende il visore e la PlayStation Camera ha visto il suo costo decurtato di ben 100 Euro, passando così dai 399 iniziali a 299. E proprio perché, magari, molti di voi hanno pensato di approfittare di questo price cut, ecco che vi proponiamo un corposo elenco di quelli che riteniamo essere i titoli che più degli altri meritano di accompagnare l’ingresso in casa vostra del PlayStation VR.
Farpoint
Impossibile non iniziare il nostro listone con uno dei titoli di maggiore impatto attualmente disponibili per il PlayStation VR, quello che ne rappresenta a tutti gli effetti una vera killer app. Anche se non è proprio tra i più economici, visto che per poter sprigionare tutto il suo potenziale Farpoint ha bisogno di essere affiancato da un PlayStation Aim. Ma la nostra recensione è un chiaro esempio di come l’esborso sia ampiamente giustificato.
Resident Evil VII: Biohazard
L’horror è senza dubbio uno dei generi che meglio si abbinano all’immersione virtuale, non è quindi un mero caso che Capcom abbia visto bene di rendere compatibile con la periferica Sony la rinascita di una delle sue saghe più amate. Avventurarsi per la magione dei Baker con in testa un PlayStation VR è un’esperienza davvero difficile da dimenticare, capace di amplificare in maniera esponenziale le già innegabili qualità di Resident Evil VII: Biohazard.
Raw Data/Sprint Vector
A fare la voce grossa all’interno del panorama VR sono, senza ombra di dubbio, le produzioni indipendenti. Tra i team che più si sono dimostrati in grado di domare questa nuova/vecchia tecnologia figurano i ragazzi di Survios, che in pochi mesi sono riusciti a realizzare una doppietta di titoli in grado di appassionare e convincere, dimostrando anche una discreta flessibilità di generi. Le futuristiche atmosfere della Neo Shinjuku di Raw Data, hanno perfettamente incorniciato le meccaniche da wave shooter della produzione, mentre l’adrenalinico Sprint Vector è stato in grado di smentire il classico luogo comune che vede i videogamer come inguaribili sedentari.
Superhot VR
È un effetto shuuffffff che poi vedi il proiettile che va vicino e vhhshshs e poi scagli la stelina ninja che fuafuafuafua e prendi a pugni i tipi che si frantumano crhhshshrhshr. Tutto così, rigorosamente senza punteggiatura, in perfetto stream of consciousness style. Non avete capito nulla? Poco male, esperienze come Superhot VR non possono essere spiegate a parole, vanno vissute rigorosamente in prima persona.
Polybius
E tanto per rimanere in tema di trip assurdi, impossibile non citare il viaggio più lisergico attualmente disponibile per PlayStation VR, ovvero quel Polybius sviluppato dal vecchio saggio che risponde al nome di Jeff Minter. Un chiaro omaggio all’estetica tanto cara al leggendario coder, un gioco d’altri tempi che riesce ad essere così dannatamente attuale. Oltre che tremendamente assuefacente.
Batman: Arkham VR
Perché limitarsi a fingere di essere Batman quando si può DAVVERO essere Batman? Nonostante si tratti di un titolo di lancio, più una sorta di tech demo estesa che un gioco vero e proprio, Batman: Arkham VR rappresenta ancora oggi una delle più lampanti espressioni della potenza ludica insita nella realtà virtuale, grazie all’incredibile capacità che ha di calarci realmente nei panni dell’Uomo Pipistrello.