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Effetto Revival 002: Mortal Kombat

1992, una piovosa sera d'inverno. Ed Boon, leggendario game designer, cerca nella penombra del suo ufficio il guizzo vincente per riportare la Midway ai fasti di un tempo con un videogioco innovativo e travolgente. Tutto il settore videoludico cerca di replicare il successo di Street Fighter II: nessuno riesce ad avvicinarsi alla qualita' del titolo Capcom. Il televisore acceso dietro Boon trasmette un film splatter di serie B: nella testa del game designer si e' accesa una lampadina. Nasce Mortal Kombat.

di: Riccardo "RATM" Primavera

I cavalli vincenti della saga

Finita la panoramica su tutto quello che circonda i prodotti “secondari” della serie, torniamo a concentrarci sul genere che ha fatto la fortuna di Mortal Kombat, ovvero i picchiaduro. Partiamo dal titolo che diede il via alla leggenda, il primo appuntamento con il torneo di arti marziali più brutale di sempre: Mortal Kombat. Il gioco ci presenta parte dei personaggi che diverranno poi cardini nella trama della serie, come Goro, Shao Tsung, Raiden, Liu Kang e Scorpion. Innovativo fu l’utilizzo, a livello grafico, di modelli digitalizzati di attori in carne ed ossa, mentre il sistema di controllo si differenziava nettamente da quello del diretto rivale Street Fighter II, ed in più poteva contare sull’introduzione del tasto per la parata. Inoltre, il primo capitolo segna l’ingresso del marchio di fabbrica più famoso della saga, le crudelissime e macabre Fatality. Queste mosse conclusive suscitarono scalpore nell’allora puritano ambiente videoludico, ma questa ostentazione del trash rese Mortal Kombat un titolo unico ed in grado di far breccia nel cuore di diversi giocatori, soprattutto bambini che amavano il brivido della trasgressione, visto e considerato che il titolo era consigliato ad un solo pubblico adulto. Mortal Kombat II amplia il roster di personaggi disponibili e rende la trama più articolata ed interessante; arrivano inoltre le Babality, mosse inverosimili che trasformano l’avversario in un tenero bambino, e le Friendship, che per assurdo lasciavano vivo il nemico. Il terzo capitolo, come da prassi, amplia di nuovo la rosa dei personaggi e introduce nuove meccaniche legate all’utilizzo di armi e di sezioni delle arene per danneggiare e uccidere i nemici; arrivano anche le Animality, finisher nelle quali il personaggio si trasforma in un tremendo animale e massacra l’ormai stremato avversario.

Deadly Alliance, a livello cronologico quinto capitolo, segna l’arrivo per la serie di una grafica 3D degna di questo nome; arrivano i soliti volti nuovi ma soprattutto è presente per la prima volta la modalità Konquista, nella quale si impersona un guerriero incaricato da Raiden e dagli Dei Anziani di sconfiggere la letale alleanza formata da Shang Tsung e Quan Chi, unitisi per riportare in vita il primo, leggendario imperatore dell’Outworld Oonaga. Durante questa modalità si ottengono dei Koins, monete che servono a sbloccare extra vari nella Kripta. Il seguito di Deadly Alliance, Mortal Kombat: Deception si mostrava al pubblico come una versione “2.0” del capitolo precedente, in quanto presentava solo una nuova trama e qualche minigioco, come il Tetris e gli scacchi a tema MK. Fu proprio questa carenza di innovazione a portare i fan a snobbare il titolo. Capito l’errore, Boon ed i ragazzi di Midway non poterono fare a meno di spremersi le meningi inserendo non poche novità nel gioco successivo, Mortal Kombat: Armageddon. La trama, stravolta, metteva al centro delle vicende lo scontro definitivo tra il bene e il male, e in virtù di questo confronto finale il roster si espanse sino a 62 personaggi, oltre alla possibilità di creare il proprio lottatore!

Il futuro della saga

A cinque anni di distanza da Armageddon, la saga torna con l’ardente desiderio di recuperare ciò a cui ambisce sin dalla sua nascita, ovvero lo scettro di picchiaduro definitivo: questo è l’obiettivo di Mortal Kombat, nuovo capitolo prodotto da Boon per Warner Bros – che ha rilevato i resti della gloriosa Midway. Reboot dei primi tre episodi della saga, questo nuovo episodio riporta nelle nostre console il sangue e la violenza che abbiamo atteso con trepidazione per un interminabile lustro. Un cast di trenta personaggi, Fatality degne di questo nome ed una grafica di ultima generazione che renderà davvero “reali” gli smembramenti e gli sbudellamenti: queste sono le armi con cui MK tenta l’assalto al trono dei fighting game.
Riuscirà nel suo intento? Restate su Console-Tribe per scoprirlo; in ogni caso, sarà uno scontro senza esclusione di colpi!

 

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