Remember Me
La memoria è fallace. Dimentica molte cose. Ne nasconde altre. E, peggio ancora, riesce perfino a modificare realisticamente alcuni ricordi. Facendoci sembrare la realtà differente da quella che è, ingannando i nostri sensi. Obbligando a combattere battaglie totalmente diverse da quelle a cui siamo abituati. Remember Me, promettente titolo sviluppato dai ragazzi di Dontnod Entertainment sotto la protettiva ala di Capcom dimostra non solo che la memoria è fallace, ma che può perfino essere manipolata a proprio piacere. Interessante, vero?
di: Giorgio "Nadim" CataniaLa memoria è fallace. Dimentica molte cose. Ne nasconde altre. E, peggio ancora, riesce perfino a modificare realisticamente alcuni ricordi. Facendoci sembrare la realtà differente da quella che è. Ingannando i nostri sensi. Obbligando a combattere battaglie totalmente diverse da quelle a cui siamo abituati, quelle più concrete del mondo fisico in cui viviamo. Insomma, nonostante la memoria talvolta sia l’arma migliore per proteggere la nostra stessa persona da questo mondo freddo e cinico, in alcuni casi tale arma può rivelarsi a doppio taglio.
Non siete sicuri della veridicità di tali parole? Allora non vi rimane che attendere l’uscita di Remember Me, promettente titolo sviluppato dai ragazzi di Dontnod Entertainment sotto la protettiva ala della famosa Capcom. Perché questo gioco dimostra non solo che la memoria è fallace, ma che può perfino essere manipolata a proprio piacere. Interessante, vero?
Nascosta tra i ricordi
La protagonista di Remember Me è Nilin, ragazza dal nome tanto bizzarro quanto le sue capacità. Al contrario delle normali persone, infatti, lei riesce a manipolare a proprio uso e consumo la mente delle persone che la circondano. Non a caso è una cacciatrice di memorie. Tale sua abilità però non l’ha protetta in passato da quello che potrebbe essere definito uno svuotamento di memoria: la giovane non ricorda nulla del suo passato e la sua missione è quella di far luce sulla sua passata vita. Per farlo dovrà utilizzare le sue doti uniche. Come? Rendendo i soldati che la cercano inermi come neonati, i civili che la incontrano delle preziose risorse e i personaggi di spicco della società del futuro che la circonda – i veri obiettivi – dei gusci vuoti, perfette marionette a lei inermi. Il gameplay di tale, curiosa nuova IP fonda le sue radici su sessioni esplorative che ricordano vagamente quelle proprie di saghe come Prince of Persia e Uncharted, in cui arrampicarsi su per muri, aggrapparsi a sporgenze e saltare da un appiglio all’altro senza cadere dalle sommità di palazzi altissimi. Il tutto condito da sessioni stealth, in cui superare determinate aree senza farsi individuare dalle pattuglie umane o da droni sentinelle, presenti un po’ ovunque. Fin qui nulla di davvero innovativo, quindi. Ciò che invece stupisce in positivo è la possibilità, una volta raggiunti gli obiettivi principali, di intrufolarsi nella loro mente e mettersi davvero all’opera: all’interno di livelli tanto evocativi quanto irreali – rappresentazioni delle coscienze delle persone colpite – Nilin dovrà agire su determinati ricordi, andandoli ad alterare per ottenere precisi risultati. Se quindi un bersaglio si ricorderà di aver avuto una innocua discussione con una persona cara, come mostrato in video tempo fa, Nilin potrà farle credere che la lite sia sfociata in un efferato omicidio, andando a minare profondamente la sua psiche. Ovviamente spetterà al giocatore influire sui ricordi affinché il cambiamento avvenga, alterando semplici elementi secondari affinché non avvenga ciò che la protagonista vuol far credere sia avvenuto. Se si sbaglia non sarà un problema, basterà ripetere l’operazione fino a che non si otterrà il risultato desiderato.
Se a parole il tutto può sembrare intricato, basta vedere quanto mostrato ad oggi dalla software house per capire immediatamente le meccaniche e immaginarsi tutte le possibilità che il gioco potrà concedere. In altre parole, davvero intrigate.
L’arte della guerra
Il sistema di combattimento, per quanto sia ancora in parte avvolto dal mistero, ha già cominciato a mostrare alcune particolarità davvero interessanti. Se si dà per scontata la sua importanza nel gameplay – che va ad affiancare così le componenti esplorativa, stealth e puzzle – meno prevedibile è il Combo Lab. Ideato specificamente per questo titolo, tale sistema concede al giocatore la possibilità di ideare combo personalizzate: si può così creare un massimo di quattro catene di mosse, in cui bisogna alternare a proprio piacimento i due tasti di attacco, in cui far susseguire assalti rapidi e leggeri ad altri più lenti e pesanti. La libertà concessa sembra grande e gli sviluppatori hanno promesso addirittura cinquantamila combo possibili, tutte dagli effetti unici. Un numero certamente impressionante per un titolo che fonda parte della sua natura sull’azione esplosiva.
I combattimenti però non saranno a base di sole combo. I nemici infatti saranno molti, armati differentemente e pronti ad affrontare l’agile protagonista in tanti modi. Alcuni cercheranno il semplice corpo a corpo, altri invece si terranno al sicuro di scudi anti-sommossa, altri ancora potranno librarsi in aria alla ricerca di posizioni di vantaggio. Si potrà cercare di evitare i vari colpi, ma la cosa non sempre sarà sufficientemente facile. Quindi perché non mettere mano agli accessori disponibili? In grado di facilitare la vita in maniera tanto rapida quanto efficace. Ecco quindi granate in grado di stordire gli avversari per alcuni, preziosi secondi; bombe tanto potenti da far volare via chi è troppo vicino; gadget capaci addirittura di far combattere al proprio fianco un rivale, che diverrà così un momentaneo e prezioso alleato.
Insomma, la qualità si affianca ad una più che discreta quantità, per un risultato che sembra promettere molto bene. Non rimane quindi che attendere il gioco venga ultimato, per provare di persona quello che potrebbe rivelarsi una delle sorprese del prossimo anno.