Call of Duty: Black Ops – Annihilation Map Pack
Dopo First Strike ed Escalation, arriva la terza raccolta di mappe per il giocatissimo Call of Duty: Black Ops di Activision. La formula vincente 4+1 porta a 26 le location oggi disponibili in cui gli appassionati di tutto il mondo possono sfidarsi.
di: Luca "lycenhol" Trevisson
Let’s go!
E siamo a 3! Annihilation è infatti la terza raccolta di mappe ad opera dei Treyarch per il loro first person shooter campione di incassi Call of Duty: Black Ops.
Considerando anche i primi due contenuti a pagamento, First Strike ed Escalation, il titolo vanta adesso le 26 location, ed i livelli per la modalità zombie sono ora 9 (contando anche i 4 provenienti da World at War, resi disponibili per coloro che hanno acquistato la collector edition).
La formula del DLC è la consueta “4+1”: quattro ambientazioni per le modalità multiplayer competitive, più un nuovo scenario per la modalità contro i morti viventi.
La novità del map pack sta principalmente nella nuova mentalità dei Treyarch: solo la settimana scorsa, in un impeto di modestia, hanno ammesso che in passato non avevano le idee molto chiare su come si progettasse una mappa di ottimo livello. Oggi, aver analizzato le migliori mappe ed ascoltato i suggerimenti dei fan, si sentono migliori, e l’Annihilation vuole esserne la prova.
Ogni scenario è basato su una idea/tema: il drive in abbandonato per scontri sulla lunga distanza, la base segreta ottima anche per i duelli ravvicinati, il campo da golf paradiso dei cecchini ed il dedalo di silo in Unione Sovietica.
Il progetto dei livelli ha chiaramente previsto l’identificazione di percorsi principali per gli spostamenti delle truppe, insieme a tutta una serie di “sentieri” secondari che si prestano bene alla creazione di imboscate ed all’aggiramento del nemico.
Non mancano postazioni create ad hoc per i cecchini, mai sbilanciate perchè presentano sempre dei punti deboli tali da permettere agli avversari l’aggiramento e la soppressione degli sniper.
Inoltre, per accontentare tutti, anche le location più marcatamente orientate al combattimento a distanza, presentano delle zone dove si possa vendere cara la pelle con shotgun, mitragliette e corpo a corpo.
Ma vediamole nel dettaglio.
Drive In
La mappa ripropone un tipico Drive In americano anni ’60, illuminato da un sole tardivo che dà una colorazione rossastra. Il proiettore, ancora acceso, trasmette fotogrammi di B-Movie tipici di metà secolo scorso, che imperano anche sulle locandine onnipresenti sulle pareti degli edifici. Ma invece degli spettatori, domina l’abbandono e la decadenza, conseguenza di un ipotetico conflitto militare che ha trasformato questo luogo di divertimento in uno scenario di guerra.
La mappa è di medie dimensioni: il grande spiazzo centrale per le auto, semivuoto e quasi privo di coperture, è facilmente presidiabile da abili sniper che trovano le loro postazioni ideali dietro il grande schermo, salendo sulle impalcature che lo sorreggono, sporgendosi da aperture nel telo, o al secondo piano della sala di proiezione. Entrambi i punti danno una perfetta visuale sul centro della mappa, dove sarete carne morta senza compagni che vi coprano le spalle.
Per non ridurre il livello ad un poligono per il tiro al piccione, sono presenti muri perimetrali e prefabbricati che delimitano due corridoi laterali, connessi anche allo spiazzo centrale, che danno un’occasione per cercare di aggirare il nemico ed attraversare verticalmente la mappa da nord a sud e viceversa. Anche questi tragitti sono presidiabii da alcuni punti di osservazione, ma con un po’ di accortezza ed organizzazione sarà possibile avere la meglio sui cecchini.
I respawn point, uno a nord ed uno a sud, sono asimmetrici: il primo è vicino alla sala di proiezione e alla biglietteria, il secondo invece è immediatamente dietro l’impalcatura che sorregge il telone di proiezione
La mappa non si presta molto a scontri particolarmente popolati, mentre è ottima per il “tutti contro tutti” (che prevedo 8 giocatori al massimo) e per scontri tra piccole squadre.
Tra quelle dell’offerta, insieme ad Hazard, è probabilmente quella meno adatta agli amanti delle armi a medio e corto raggio.
Hangar 18
La mitica Area 51 funge da background per questa mappa che, come anticipato dal nome, ha come punto di forza un enorme hangar centrale, che ospita un aereo sperimentale Black Bird. Mezzo che non ha solo finalità decorative, ma che compartecipa attivamente alle meccaniche previste per il livello, fungendo da collegamento tra le due parti del secondo piano della rimessa che lo ospita, oltre a fornire un’ottima posizione sopraelevata per presidiare un lato della mappa.
Internamente l’hangar è un open space, ottima per colpire da lontano, così come le zone retrostante e frontale, da cui sporge il suddetto aereo. Non mancano anche qui punti di appostamento per i cecchini.
Ma nelle zone periferiche del livello, grazie alla presenza di container ed all’alto numero di edifici visitabili di uno o due piani, non mancano le occasioni di imboscate, tanto care ai fruitori del buon vecchio shotgun o di una mitraglietta.
Lo stile della mappa può dare inizialmente una sensazione di “già visto”, dato che alcuni elementi grafici sono ripresi pari pari da livelli del gioco single e multiplayer (i container, alcune scalinate, i mezzi e molte texture), ma dopo aver iniziato a percorrerla ci si rende conto dell’originalità e delle idee in essa inserite. Una chicca è per esempio costituita dalla sala autopsie, con cadaveri stesi su lettini metallici coperti da lenzuola. L’osservatore attento non potrà fare a meno di notare che i malcapitati ivi giacenti hanno solo tre dita ed una carnagione verdastra, con chiaro riferimento agli UFO di Rosvell.
La mappa, abbastanza capiente, non manca di passaggi secondari anche sotterranei, valide alternative per prendere alle spalle il nemico. E’ ottima anche per le modalità tattiche come Dominio.
Unico punto forse eccessivamente squilibrato, è costituito da un ufficio al secondo piano vicino ad uno dei respawn point: ha un unico accesso con una scala facilmente presidiabile ed offre una buona visuale a 180° sulle zone limitrofe. Ma il soldato esperto, data l’esigua metratura della stanza, non dovrebbe aver problemi a risolvere la disparità con un paio di granate ben assestate.