Tron: Evolution
Siamo nei magici eighties: dopo il boom di Guerre Stellari il genere dominante per il grande schermo diventa la science-fiction. Nel 1982 si arriva cosi' alla realizzazione di Tron, sicuramente uno tra i primi film a trattare il nuovo mondo della realta' virtuale in maniera cosi' innovativa. E oggi, quasi 30 anni dopo, ci ritroviamo nuovamente a parlare di Tron: la Disney ha deciso di produrre un seguito ufficiale del film Tron: Legacy, di cui non puo' mancare ovviamente il videogioco tie-in, Tron: Evolution. Vediamone i dettagli.
di: Federico LelliSiamo nei magici eighties, il periodo in cui vengono introdotti sul mercato i primi personal computer; dopo il boom di Guerre Stellari il genere dominante per il grande schermo diventa la science-fiction. Questi forti segnali probabilmente portano nel 1982 alla realizzazione di Tron: sicuramente uno tra i primi film a trattare il nuovo mondo della realtà virtuale in maniera così innovativa.
E oggi, quasi 30 anni dopo, ci ritroviamo nuovamente a parlare di Tron: la Disney, forse ispirata dal revival degli anni ‘80 che viviamo attualmente, decide di produrre un seguito ufficiale del film chiamato Tron: Legacy, di cui non può mancare ovviamente il videogioco tie-in, Tron: Evolution.
Ritorno al futuro
L’immaginario creato dal primo Tron fu un vero colpo al cuore per gli amanti della tecnologia e il film divenne in breve tempo un fenomeno di culto. Gli stessi sviluppatori di Propaganda Games confessano senza molti problemi di essere ancora grandi fan della pellicola.
Dopo la visione del trailer è il game director Darren Hedges a presentarsi al pubblico, joypad alla mano. Prima di partire ci spiega brevemente che già dal nome del gioco possiamo identificare velocemente la sua posizione temporale all’interno della saga: Tron: Evolution è appunto un ponte tra il primo e il secondo film, un tramite che porta il giocatore ad approfondire gli scenari e le situazioni del mondo virtuale già conosciuto e di quello che vedremo a metà dicembre nei cinema.
Un breve filmato ci fa vedere quanto siano avanzate tecnologicamente le routine che popolano il mondo alternativo, dove il tempo passa molto più velocemente. Ed è la voce di Kevin Flynn, il creatore di Tron, a spiegarci come la scintilla del libero arbitrio sia nata in maniera del tutto casuale tra i suoi programmi, portando con sé guerra e malcontento. Decide così di tornare nella realtà parallela per riportarvi la pace.
Il protagonista che usiamo è un personaggio neutro nato volutamente per permettere al giocatore un’immedesimazione ottimale, il suo nome è infatti Anon.
Il pratico tutorial ci introduce ai movimenti fondamentali del gioco: in pratica abbiamo davanti un comune action con diverse parti platform molto dinamiche. La prima parte fa uso principalmente dei tasti frontali e, in coppia con dorsali e stick, ci permette una buona serie di combo per il corpo a corpo, il combattimento a distanza e quello aereo. Non manca inoltre la possibilità di usare le pareti e gli scenari per spettacolari combinazioni in acrobazia. Il sistema di gioco prevede inoltre la possibilità di sbloccare nuove armi e potenziamenti. Le molte possibilità offerte al giocatore si adattano facilmente ad ogni stile di gioco anche se è molto facile cadere nella tentazione del puro button mashing.
Per le sezioni platform invece troviamo un sistema dinamico che sfrutta i movimenti del parkour in maniera molto simile ai primi capitoli di Prince of Persia: in questo caso spingendo il dorsale destro entriamo in modalità accelerazione e possiamo correre sulle pareti, saltare ostacoli normalmente insormontabili e arrampicarci come scimmie alle sporgenze. La nostra arma predefinita, il disco luminoso, è necessaria nelle situazioni dove per proseguire dobbiamo attivare dei particolari switch, il tutto sempre senza interrompere la nostra sfrenata corsa. Non potevano mancare inoltre delle sezioni in moto, dove percorrere l’autostrada digitale a tutta velocità.
Le diverse modalità multiplayer presentano un livello di sfida adeguato permettendoci di combattere anche con 10 avversari, che all’occorrenza possono anche essere bot. Tra le opzioni disponibili emergono i classici deathmatch e deathmatch a squadre e un’esclusiva modalità che mescola corsa e combattimento dove possiamo disintegrare i nostri nemici con le scie mortali delle nostre moto.
Un’esperienza virtuale
Lavorando insieme al team del film, i ragazzi di Propaganda Games sono riusciti ad introdurre nel gioco ogni sfumatura del mondo di Tron: dai vestiti futuristici a tinta unita alle tecnologiche atmosfere blu elettrico; è infatti questo il colore che domina la palette cromatica e che ricorre in maniera continua. La cura per i dettagli è però ridimensionata dal motore grafico non troppo performante e dalla ripetitività degli ambienti interni che rendono certe parti monotone e piatte.
La colonna sonora, derivata dal film, si avvale delle canzoni originali composte dal duo francese Daft Punk. È presente il doppiaggio in italiano e purtroppo è notevole il tristemente noto fenomeno del fuori sync col labiale, anche detto “effetto cartone giapponese”.
Tron: Evolution, che nasce a supporto dei due film, sembra anche che viva della loro luce riflessa: in questi casi la paura è sempre quella di trovarsi di fronte al solito tie-in che sfrutta il marchio e che ha poco da dire come gioco in termini di esperienza. In ogni caso c’è gente che aspetta da quasi 30 anni un seguito del primo fortunato film: in attesa di vedere Tron: Legacy nelle sale italiane, Tron: Evolution, in uscita il 7 dicembre, offre sicuramente un buon antipasto.