Little Big Planet 2
Il primo Little Big Planet, platform quanto mai colorato e vario, si e' rivelato un'esclusiva PlayStation 3 importante, divertente e certamente originale. Ora gli sviluppatori stanno per tornare alla ribalta con il seguito di questo strepitoso gioco, l'ambizioso Little Big Planet 2, con l'obiettivo di impostare nuovi standard per il genere platform, introducendo elementi di gameplay cosi' unici da trasformare il titolo non piu' in un "platform maker", ma addirittura in una sorta di "game maker". Ecco le nostre prime impressioni.
di: Giorgio "Nadim" CataniaIl primo Little Big Planet, platform quanto mai colorato e vario, si è rivelato un’esclusiva PlayStation 3 importante, divertente e certamente originale. Capace di intenerire il cuore di molti giocatori, anche quello di molti incalliti hardcore gamer, si è distinto da tutti gli altri titoli del genere grazie al profondo e articolatissimo editor, che ha permesso a qualsiasi giocatore la creazione di ogni tipo di livello, oggetto o creatura, talvolta differenziando tanto il gameplay di base da far sembrare ogni realizzazione appartenente ad una tipologia di videogioco totalmente differente.
D’altronde da un motto quale Play, Create & Share! ci si aspettavano grandi cose, e i ragazzi di Media Molecule hanno mantenuto tutte le promesse, con un prodotto tanto ricco quanto spassoso.
Ora gli sviluppatori stanno per tornare alla ribalta con il seguito di questo strepitoso gioco, l’ambizioso Little Big Planet 2, con l’obiettivo di impostare nuovi standard per il genere platform, introducendo elementi di gameplay così unici da trasformare il titolo non più in un “platform maker”, ma addirittura in una sorta di “game maker”, capace di sfornare giochi di ogni tipologia, dagli sparatutto a scorrimento a quelli di corsa o, perché no, d’azione.
Console-Tribe è riuscito a mettere le mani sulla versione beta e provarne così una manciata di livelli creati dai Media Molecule, oltre che su qualche decina di livelli ideati da centinaia di beta-tester.
E qui sotto troverete tutte le nostre prime impressioni.
Play…
Una volta installata la beta, siamo stati subito trascinati assieme al nostro SackBoy, simpaticissimo e tenero protagonista di questa saga, nel classico Pod. Subito si avverte una sensazione di familiarità nella scatola di cartone, arricchita con enormi finestre che mostrano il pianeta di gioco verde e di pezza. Dal Pod, arredato con un semplice DualShock 3 che funge da mezzo di comando, si può scegliere se fiondarsi nel mondo di gioco creato dagli sviluppatori, che compone la campagna principale del titolo, nel mondo online, arricchito ogni giorno da numerosi nuovi livelli creati dagli altri giocatori, o nella propria Luna, da arricchire con le proprie creazioni.
I livelli che abbiamo avuto modo di testare nella campagna, quelli creati dalle mani capaci dei ragazzi di Media Molecule, si sono rivelati fin da subito ricchi e pieni di trovate, capaci di donare nuova linfa alla serie. Il primo, puramente platform e ambientato in una navicella spaziale, vedeva come protagonista una gravità differente da quella terrestre. Niente salti corti e faticosi quindi, ma balzi ben più lunghi e capaci di far raggiungere al SackBoy piattaforme ad altezze elevate: alcune solide e stabili, altre sospese in aria e poco sicure. Toccando un qualsiasi oggetto – non fissato allo scenario – questo si è messo a muoversi lentamente verso la direzione opposta, trascinato dalle invisibili forze che regolano lo spazio profondo, dimostrando come la fisica che gestisca il titolo sia davvero realistica e impeccabile come sempre. Per il resto poi il livello ricordava in tutto e per tutto quelli del gioco precedente, con le solite bolle per i punti e le bolle-premio, nonché i checkpoint a forma di porta.
Dopo aver provato una sorta di mezzo di trasporto a gravità e aver salvato dei sackbot – dei bot simili al nostro SackBoy, solo controllati dalla I.A., una delle tante novità di questo secondo capitolo di LBP – abbiamo assistito ad alcune cutscene ben preparate e siamo giunti al termine di questo fantascientifico livello.
Poi abbiamo testato un livello ambientato in una torre altissima, in cui bisognava superare una sfida di velocità e riflessi. L’obiettivo era quello di raggiungere la cima della torre nel minor tempo possibile, sfruttando delle rampe capaci di lanciare a grandi distanze il nostro eroe di pezza. Ad aiutarci nell’impresa ci ha pensato un utilissimo rampino, una delle tante novità di questo secondo capitolo, che permetteva al SackBoy di appendersi a tutti gli elementi fatti di stoffa, permettendo così alcune azzardate ma coreografiche acrobazie. Giunti al termine della corsa, siamo stati premiati con degli oggetti utili da sfruttare durante la creazione dei nostri livelli – cosa che succedeva anche nel primo Little Big Planet – e con la possibilità di provare altri due livelli ambientati nella stessa torre. Questi ultimi, però, non prevedevano corse a perdifiato, ma sfide da affrontare in multiplayer – locale o online – in cui vinceva chi premeva i tasti giusti mostrati su schermo con il giusto tempismo, in una sorta di minigame che ricordava per certi versi il gameplay di un Guitar Hero a caso.
L’ultimo livello affrontato vedeva il nostro SackBoy in un complesso industriale cupo e oscuro, con il compito di liberare dei dolci sackbot dalle tristi gabbie in cui erano rinchiusi. Nonostante questo livello si sia dimostrato il più ordinario di tutti, l’aggiunta dei sackbot – che seguivano senza paura il nostro eroe, ovunque andasse – ha reso il tutto sicuramente più divertente.
…Create & Share!
Ovviamente una volta testata la campagna nella versione definitiva del gioco e presa ispirazione da alcuni livelli, il giocatore sarà libero di creare i propri livelli sfruttando lo stesso articolatissimo editor usato dai Media Molecule. Prima di farlo, però, sarà bene studiarsi con calma e attenzione i vari tutorial presenti, visto che i vari attrezzi messi a disposizione per l’editing dei livelli sono tutt’altro che facili da usare.
Se nel precedente capitolo della saga creare un livello poteva rivelarsi alquanto complicato, questa volta il giocatore non solo dovrà spremersi le meningi per produrre il livello desiderato, ma avrà anche la possibilità di modificare il gameplay che ne formerà le fondamenta. Si potrà decidere quindi se optare per un sistema di gioco più simile a quello degli sparatutto – sfruttando così una visuale in prima persona, totalmente diversa da quella della campagna principale, o una in terza persona e totalmente isometrica – o a quello dei giochi di corsa – tirando su mezzi strampalati da far correre in piste di fortuna più o meno complesse. Volendo potrete anche creare puzzle game, livelli puramente action o altri dal gameplay totalmente innovativo. In fin dei conti la vostra fantasia sarà l’unico limite alle vostre creazioni. E i tanti livelli creati dagli utenti che abbiamo avuto modo di testare dimostrano più che mai la veridicità di tali parole. Già ora circolano sui server del gioco livelli che prendono piena ispirazione da videogame quali Wolfestein 3D o Metal Gear Solid, flOw e Flower, inFamous, Assassin’s Creed e tanti altri, di ogni genere e tipo, tutti con un gameplay perfettamente riadattato per farlo assomigliare il più possibile a quello del gioco da cui si è preso spunto.
Alcuni livelli, poi, sono stati creati utilizzando come fonte di ispirazione i film hollywoodiani, come quelli della serie Fast & Furious o le decine di pellicole basate sul kung-fu, e altri ancora invece sono stati sviluppati in modo da divenire loro stessi dei mini-film da guardare con tranquillità, forti anche di un buon doppiaggio da parte degli stessi creatori.
Insomma, non ci sono parole facili per descrivervi la bravura con cui alcuni livelli sono stati realizzati, e la varietà che già da ora si può riscontrare nel mondo online. E se si pensa che i mezzi da poter utilizzare in questa beta sono di gran lunga limitati rispetto a quelli che si avrà modo di sfruttare nella versione completa del gioco, si capisce come Little Big Planet 2 abbia le potenzialità che nessun gioco ha mai avuto. E siamo anche certi che i livelli creati dall’utenza, che già ora si dimostrano in taluni casi sbalorditivi, tra poche settimane lasceranno letteralmente senza parole – d’altronde anche sul primo Little Big Planet sono state create alcune perle di giocabilità.
L’unica cosa di cui si avrà bisogno quindi per creare stupefacenti livelli sarà una grande fantasia, un po’ di bravura nell’usare il versatile ma articolatissimo editor e molta, molta pazienza per apprendere tutto il necessario per sfruttare a dovere ogni possibilità offerta dal titolo. Ma la soddisfazione data nel creare un livello e nel vederlo giocato da centinaia o migliaia di giocatori non ha prezzo, non credete?
This Little Big Planet…
Little Big Planet 2 già ora, in questa incompleta versione testata, è in grado di lasciare davvero a bocca aperta chiunque lo provi. Non solo per una grafica coloratissima, un sonoro quanto mai curato, una campagna single player che si preannuncia colossale, un multiplayer enorme e con potenzialità infinite, o un editor tanto curato da battere quello di qualsiasi altro videogioco… ma lascia a bocca aperta soprattutto per la bravura con cui Media Molecule è stata in grado di fondere tutto questo per la seconda volta in un unico gioco, che nonostante assomigli tantissimo ad una prima occhiata al suo predecessore, è capace invece di rinnovarne quasi radicalmente la formula di base, risultando così innovativo come non mai.
Ormai manca solo poco più di un mese all’uscita nei negozi di Little Big Planet 2, e vi assicuriamo che non vediamo l’ora di poterlo provare con mano per vedere i miracoli tecnici compiuti in questo episodio, e per scoprire come si evolveranno i videogiochi una volta che tutti quanti lo avrete provato e avrete detto la vostra. Creando un originale livello tutto vostro, ovviamente.