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Most Wanted 2012

Il 2012 sarà un anno da ricordare? Con tutta probabilità sì! Ma facciamo spazio ai fatti, abbiamo raccolto per voi le primissime impressioni su TUTTI i titoli certi (o quasi) di questo 2012. Sfogliate la lista, arricchite le vostre wishlist, puppate l’articolo e preparate le letterine per il Babbo Natale che verrà perché, come si suol dire, “piatto ricco, mi ci ficco”! E allora tuffatevi di petto in questi attesissimi Most Wanted 2012! Buona lettura!

di: Redazione

Kid Icarus: Uprising

Per la serie “a volte ritornano”, il 14 marzo Nintendo darà il via libera alla distribuzione di Kid Icarus: Uprising in Europa. Probabilmente i più giovani saranno estranei all’entusiasmo, dal momento che sono passati vent’anni dall’ultimo episodio su Game Boy, ma le premesse per un bel successo ci sono tutte, grazie ad un gameplay dinamico, ideato dal patron di Kirby e Super Smash Bros. Brawl, e le potenzialità dell’ultima console portatile. Ritornerete nei panni di Pit, ovvero un’eroe serafino intento a combattere Medusa, e stavolta sarete potenziati dal “miracolo” del volo. Infatti i vari livelli, caratterizzati da modelli e ambientazioni dai colori sgargianti, saranno strutturati su entrambi gli schermi del Nintendo 3DS: in quello superiore avremo la sezione aerea dove vivremo intense sessioni di on-rail shooting tra decine di nemici, mentre sullo schermo inferiore le dinamiche di gioco saranno molto più simili ad un gioco di azione. Pit farà sfoggio di attacchi a distanza, che andranno man mano ad aumentare nel corso dell’avventura, nonché di potenti attacchi corpo a corpo. Ovviamente ai vari livelli si affiancheranno dei boss e questa volta ne avrete uno d’eccezione, ovvero un vostro doppelganger chiamato (banalmente) Dark Pit. Il titolo vanta più livelli di difficoltà, dal semplice 2.0 al 9.0, ed è fornito di comparto multiplayer in grado di ospitare partite di Deathmatch o Free For All per sei giocatori. Ne avrete da sudare!

Kingdoms of Amalur: Reckoning

L’universo medievale di The Elder Scrolls V: Skyrim si pone in antitesi a quanto viene proposto in Kingdoms of Amalur: Reckoning. Nel grande lavoro di ricerca artistica, il titolo EA si propone come un action RPG in grado di offrire agli amanti del gioco di ruolo tutto ciò di cui hanno bisogno per passare ore e ore di spensierato divertimento.
A differenza del titolo Bethesda, il nostro alter-ego è completamente slegato da qualsivoglia tipo di classe o razza. Starà a noi, livello dopo livello, attribuire determinati punteggi che mano a mano andranno a plasmare il personaggio secondo il nostro stile di gioco. La particolarità di questo sistema è appunto il vasto numero di ibridi che, oltre a permettere interessanti combinazioni tutte da scoprire, alla lunga renderanno unico il nostro personaggio.
Altre analogie si riscontrano nel battle system, che presenta meccaniche simili a God of War, e nell’ambientazione, che ricorda molto quella di World Of Warcraft, un mondo spiccatamente fantasy dove ogni oggetto, pianta o nemico ha un suo che di magico. Vi sono inoltre numerosi spunti per poter abbandonare la quest principale per dedicarsi alle tantissime secondarie, potenziare il nostro alter-ego o semplicemente entrare nei dungeon da poveri e uscirne stracarichi di oggetti.

Lollipop Chainsaw

Goichi Suda e i ragazzi di Grasshopper Manifacture sono finalmente ritornati, e per non venir meno al loro stile il loro ritorno coincide con un titolo di quelli veramente fuori di testa, che si amano o si odiano. Così si presenta Lollipop Chainsaw: questa volta il genio creativo di Suda 51 ci metterà nei panni di Juliet Starling, esuberante cheerleader alle prese con un’invasione zombie in piena regola… nella sua scuola! I pazzi esperimenti di una pazza gotica sua compagna di scuola hanno infatti scatenato orde di morti viventi, disposti a tutto pur di assaporare carne umana. Juliet però non è disposta a darsi per vinta facilmente, e ce ne renderemo conto sin da subito. Armata di tutto punto grazie alla sua fedelissima motosega, le sue doti atletiche da cheerleader serviranno a togliere la vita – una volta per tutte – alle centinaia di non-morti che ci assediano, in puro stile hack ‘n slash.
Sega e Dead Rising ci hanno permesso di massacrare zombie con fantasia, ma Lollipop Chainsaw sembra volerci permettere di farlo con stile ed eleganza. Siete pronti a lottare per la vostra vita?

Lumines: Electronic Symphony

Se c’è un titolo che ha segnato in modo indelebile il parco titoli della PSP, l’ormai defunta console portatile Sony, quello è stato Lumines.
Frutto della collaborazione tra Sega e Q Enternaiment, il suo modo peculiare di combinare musica e meccanica da puzzle game ha stregato non pochi giocatori, tanto da portare lo studio a sviluppare un seguito, Lumines II.
Con l’avvento di Vita, anche la serie di Lumines si prepara a fare il suo ritorno in grande stile. La più grande evoluzione è senza dubbio l’utilizzo del touchscreen per controllare i cubi luminosi in una maniera del tutto nuova, che permetterà ai giocatori di sperimentare nuove tattiche e stili di gioco. Oltre a questo, nuove modalità e una tracklist con i migliori autori della musica electro rende questo titolo un vero must have per tutti coloro che hanno acquistato – o pensano di acquistare – una PlayStation Vita!

Mario Party 9

Quali sono le caratteristiche che riescono a portare al successo un party game? Sicuramente Nintendo le conosce già, e con Mario Party 9 porta infatti ben 80 minigiochi e alcune interessanti novità.
Nella modalità Party i quattro giocatori si muoveranno sul tabellone a bordo di un solo veicolo che verrà comandato da tutti a turno. Ciò contribuisce a rendere il gioco più vivo, mantenendo tutti coinvolti nell’azione. Le nuove strategie includono anche il trovare la via e le posizioni migliori durante il proprio turno, mentre si cerca di spingere gli avversari su caselle meno fortunate.
Alla fine di ciascun tabellone, tutti i giocatori dovranno collaborare per sconfiggere il boss di turno, come Bowser o King Boo. Ma attenzione, sebbene si debbano unire le forze, rimane pur sempre una gara a chi conquista più stelle. Riceveremo tante stelle a seconda della classifica e dell’ammontare di danni inflitti al boss, più un cospicuo bonus qualora avessimo inflitto il colpo di grazia.
Oltre a delle novità nella modalità Party e all’introduzione degli scontri con i boss, nel titolo sono inoltre presenti personaggi mai visti nella serie e modalità inedite.

Mass Effect 3

Capitolo conclusivo di quella che è la trilogia del Capitano Shepard, Mass Effect 3 si prepara al suo imminente avvento sulle nostre console. Ripartendo direttamente dalla fine del DLC “L’Avvento”, Bioware ci porterà ancora una volta nel bel mezzo della guerra tra l’equipaggio della Normandy ed i potenti e oscuri Razziatori. E tanto per ora ci basta. Poche sono infatti le notizie inerenti alla trama di questo attesissimo titolo EA, tuttavia tante sono le introduzioni promesse dal team di sviluppo, soprattutto per ciò che concerne la ristrutturazione del complesso sistema di gioco che sta alla base del titolo. Su tutto ci è stata promessa una nuova gestione dell’inventario, con addirittura la possibilità di customizzare armi, armature e quant’altro grazie ad una folta schiera di add-on. Come se non bastasse, anche i poteri biotici pare saranno rielaborati, con skill di sviluppo molto più complesse e più ricche possibilità di sviluppo. Con una rifinitura simile, Bioware cerca di andare incontro alle migliaia di fan che hanno lamentato una troppa semplificazione del vasto sistema di gioco della serie, senza però dimenticare di mettersi all’opera anche per chi, come chi vi scrive, aveva apprezzato la più dinamica e veloce spettacolarizzazione degli scontri. Le restanti innovazioni, infatti, toccheranno anche il comparto più tipicamente TPS del titolo, rivedendo soprattutto il sistema di coperture dinamiche utilizzato in Mass Effect 2. Verrà dunque arricchito l’assortimento dei ripari e le meccaniche con cui approcciarsi ad essi, per rendere gli scontri ancora più coinvolgenti ed interattivi con l’ambiente circostante. E se questo già ci pare sufficiente a farci venire la bava alla bocca, basti pensare alle garanzie date da Bioware per ciò che concerne trama, incastri narrativi, personaggi aggiuntivi, contenuti bonus, interattività tra Shepard e PNG e tanto, tanto ancora, a ribadire che Mass Effect non è semplicemente un videogame, Mass Effect è un universo, ed in quanto tale si estende e si evolve senza confini!

Max Payne 3

Il tempo passa e le persone cambiano, si trasformano. Ma il carisma, molto spesso, rimane intatto, scolpito indelebilmente nell’anima di chi affronta e subisce il proprio destino, il proprio passato.
Dopo una lunga ed ingiustificata assenza protrattasi per ben otto anni, torna sotto i riflettori uno dei personaggi più illustri ed amati dell’intero panorama videoludico. Ovviamente stiamo parlando di Max Payne, un nome così altisonante da far tremare le pareti, un nome così importante da scuotere le coscienze dei ragazzi di Rockstar che, dopo averne ottenuto i diritti, hanno pensato bene di afferrare quelle stesse redini appartenute fino a poco tempo prima a Remedy. Un’eredità difficile da gestire, a tratti persino scomoda, ma dopotutto gli sviluppatori di GTA e Red Dead Redemption sono stati sempre pronti a mettersi in gioco, il talento non è un optional.
Il 2012 vedrà quindi l’uscita di Max Payne 3, dapprima annunciato per il mese di marzo, poi posticipato al 18 maggio, una mossa che Strauss Zelnick, presidente di Take-Two, ha definito indispensabile e ponderata.
In questo terzo capitolo vestiremo i panni di un Max invecchiato, dal viso scavato, in altre parole un uomo logorato dal proprio passato e inerme dinanzi a ciò che la vita gli ha riservato. Un uomo aggrappato alla bottiglia, disperato, eppure ancora lì, pronto a tornare in azione. Le meccaniche di gioco, infatti, sono le stesse di sempre ma sono state riadattate agli standard odierni, ritroviamo quindi le indimenticabili sequenze in slow motion (grazie al celeberrimo bullet time, di cui Max Payne ne è il precursore) e diamo il benvenuto ad un nuovo sistema di copertura à la Gears of War, il tutto condito da eccezionali animazioni adesso più fluide e realistiche che in passato e contestualizzate in base allo scenario di gioco. Un susseguirsi di sparatorie dal taglio volutamente cinematografico, con colpi di scena ed intensi momenti di introspezione. A sorreggere il tutto ci pensa un comparto tecnico all’avanguardia, come solo Rockstar ci ha abituati. Immancabile poi un comparto multiplayer caratterizzato da innumerevoli modalità di gioco e sublimato da un set di armi ed abilità tutte da scoprire. Serve aggiungere altro? Forse sì, date un’occhiata alla nostra anteprima.

Metal Gear Rising: Revengeance

Annunciato nel corso dell’E3 2010, Metal Gear Rising: Revengeance (allora noto come Metal Gear Solid: Rising) stupì positivamente pubblico e critica. Spin-off della serie Solid, cronologicamente a cavallo degli eventi tra Metal Gear Solid 2 e Metal Gear Solid 4, Rising ci metteva non al controllo di Snake, ma del ben più “odiato” Raiden, il biondo cyborg-ninja solo marginalmente coinvolto in Metal Gear Solid 4 e forse proprio per questo degno di uno spin-off tutto suo. Ma cosa ci è rimasto a conti fatti di quell’annuncio? Poco, forse niente. È pur vero che quasi nulla si poté ammirare del titolo in questione, se non un teaser, sostituito poi da un video in-game in cui il ninja si dilettava a tagliare nemici e angurie (sì, angurie!) sfruttando quella che doveva essere la meccanica basilare del titolo, il cosiddetto sistema “Zan-Datsu”, ossia “taglia e prendi”, nel senso che un nemico prima lo si affettava a dovere e poi se ne potevano estrapolare armi, oggetti e soprattutto informazioni. Bello, bellissimo, peccato non esista più. Non bastasse l’originaria titubanza di Kojima sul progetto (più che palese da certe sue dichiarazioni post-E3), a farci sperare male è arrivato poi un annuncio, dopo ben due anni, che quel Rising non esisteva più. Il nuovo Rising adesso è nelle mani di Platinum Games, gente seria, gente che ha tirato fuori Bayonetta e non certo pizza (meloni) e fichi, e a ben vedere non sarà un titolo “diverso”, non sarà un Metal Gear Solid in salsa action, ma sarà… sarà per l’appunto un titolo simil-Bayonetta, occasionalmente imbevuto del franchise di Metal Gear. E chissà che la cosa non sia necessariamente un male. A vederlo, infatti, il gioco sembra avere tutto: frenesia, stile e un’ottima grafica, perché allora parlarne male? Male non se ne parla, semplicemente c’è un po’ di delusione nell’immaginare la pessima piega presa dal progetto originale. Quella piega distorta che deve aver poi convinto Konami e Kojima a cambiare TUTTE le carte in tavola. Rising sarà probabilmente un grande titolo, c’è chi già pensa all’action definitivo, ma è paradossalmente anche lo specchio di un serie ormai alla frutta. Di uno sviluppatore povero di idee, di un brand che ormai sembra incapace di dire la sua, se non per mezzo di qualche sparuto spin-off portatile.

Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm Generations

Sequel diretto di Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 2, Generations si presenta come il primo titolo in grado di coprire tutta la storyline attuale di Naruto, dalla nascita del Team Kakashi sino all’epico scontro (tuttora in corso nel manga, ndr) tra Madara e l’esercito congiunto di tutti i villaggi ninja.
Ritroveremo quindi tutti i protagonisti con un ruolo di rilievo nel manga ma anche personaggi secondari, per un totale di circa 50 lottatori, che diventano circa 75 se si considerano le varie trasformazioni e le due versioni “cronologiche” di alcuni dei lottatori, ossia del primo arco e di Shippuden. Nonostante la rimozione degli elementi in stile RPG presenti nel predecessore, gli sviluppatori promettono di non farcele rimpiangere grazie alla maggiore cura riposta nei combattimenti, ora più frenetici e adrenalinici che mai. La trama percorrerà ovviamente tutti gli avvenimenti del biondo Naruto, ma diverse side-story avranno come protagonisti alcuni dei personaggi più amati del manga, come il potentissimo Quarto Hokage o il misterioso Itachi Uchiha.
Se tutto ciò non dovesse bastare, il coinvolgimento dei ragazzi di Studio Pierrot, gli autori dell’anime ufficiale basato sull’opera di Kishimoto, dovrebbe rendere entusiasti e trepidanti anche i fan più scettici. Segnate il 30 marzo sul vostro calendario: il ninja più amato del villaggio della Foglia invaderà le vostre console!

Ninja Gaiden 3

Ryu Hayabusa è oramai totalmente posseduto dalla Spada del Drago ed è ormai prossimo a diventare un autentico Demone, schiavo del suo potere. Non si sa ancora molto della trama di Ninja Gaiden 3, tranne che l’ultimo esponente del Clan del Drago sarà chiamato, ancora una volta, a fronteggiare un nemico potentissimo. Ma, seriamente, a qualcuno interessa la trama di uno degli action game migliori sul mercato? Il Re di tutti gli hack ‘n slash è prossimo al ritorno e si preannuncia come un ritorno in grande stile. Nonostante l’abbandono del creatore della serie Tomonobu Itagaki avesse messo in apprensione i fan della serie, il lavoro svolto dal nuovo Team Ninja sembra essere all’altezza di quelli precedenti. Ritroveremo i soliti combattimenti al cardiopalma conditi da decine e decine di combo, boss fight entusiasmanti e la solita valanga di sangue e budella, per la gioia di grandi e piccini. Inutile dire che il maestro Ryu avrà a disposizione tutta una serie di nuove armi, mosse e magie come il nuovo potere Ninpo in grado di sprigionare un Dragone capace di dilaniare tutti i nemici nelle vicinanze o un arco con frecce esplosive teleguidate.
Affilate le lame e preparate un telo di plastica, potrebbe partire qualche schizzo.

Ni No Kuni: Wrath of the White Witch

Dunque, prendiamo i celeberrimi Pocket-Monsters di nintendiana memoria e diamoli pure in pasto ad uno dei team nipponici più ferrati in campo di J-RPG. Come ciliegina sulla torta facciamo colorare il tutto dai sapienti pennelli in forza al leggendario Studio Ghibli, già autore di alcuni dei più importanti capolavori dell’animazione giapponese. Ecco, questo è Ni No Kuni: Wrath of the White Witch, il nuovo lavoro dei Level-5 pronto ad irrompere su PS3 nel corso dell’anno (dopo aver già debuttato su Nintendo DS). Una storia semplice ma fiabesca, un battle system capace di unire una sorta di Active Time Battle (simile a quanto già apprezzato in Final Fantasy XII) con l’utilizzo di piccole creature da impiegare in battaglia. Impossibile non restarne rapiti.