Hardware-Test

Zolo Liberty+

di: Ivan Caregnato

La prima cosa che dobbiamo dirvi è che ci abbiamo messo un sacco di tempo a scrivere questa recensione riguardante le auricolari in-ear Zolo Liberty+, quasi un mese.

Non abbiamo affrontato alcun tipo di problema, tutto ha funzionato più o meno correttamente; il fatto è che volevamo verificare di persona se l’autonomia dichiarata dal produttore corrispondesse al vero oppure no…

Zolo Liberty sono delle auricolari in-ear nate dopo una campagna iniziata su Kickstarter, in una formula che ha visto la cinese Anker (molto conosciuta per le sue powerbank e i suoi speaker, tutti prodotti di alta qualità proposti ad un prezzo accattivante) partner in co-branding. Hanno seguito sostanzialmente il trend lanciato dalle IconX Samsung e Airpods di Apple, ovvero delle auricolari completamente wireless, dotate di una base di ricarica che funge anche da custodia), promettendo prestazioni equiparabili ai competitor ma ad un minor costo, utilizzando per la prima volta (forse) dei driver in grafene da 6mm che dovrebbero permettere, a detta loro, risultati eccezionali sul fronte della qualità audio.

Ma non solo: in questa loro versione Liberty+, da noi testata, ambiscono ad essere i primi auricolari completamente wireless a supportare il nuovo standard Bluetooth 5.0 che dovrebbe, teoricamente, eliminare tutti i difetti propri della tecnologia radio, ovvero la connessione “ballerina” e la qualità complessiva del suono. Avranno mantenuto le promesse fatte durante la campagna (di successo, va detto) di Kickstarter?

Più no che sì, è la risposta.

Liberty+ arrivano all’interno di una confezione che fa molto “fascia alta” di mercato, ricercata e ricca di dotazione.

Troviamo infatti:

  • Liberty+ Charging Case
  • Liberty+ Total-Wireless Earphones
  • 4 coppie di GripFit Jackets
  • 4 coppie di EarTips
  • Cavo Micro USB

Vale la pensa spendere qualche parola per il Charging Casa, un bellissimo scrigno in metallo, utile per riporre le cuffie dopo l’uso e allo stesso tempo ricaricarle (circa 15 minuti per 1 ora di utilizzo, 2 ore abbondanti per una ricarica completa che dovrebbe durare circa 3 ore e mezza, in base al volume impostato). Oltre ad essere fondamentale per non perdere subito uno o entrambi gli auricolari, questa custodia è anche uno dei valori aggiunti di questo set. Garantisce infatti una autonomia complessiva di 48 ore, 24 invece per le Liberty normali. Le Liberty si inseriscono all’interno del case guidate da un magnete che aggancia con decisione entrambe le parti, evitando che queste possano uscire per sbaglio.

Forse è un po’ ingombrante da tenere in tasca e pesante, trattandosi di metallo per l’appunto, ma esteticamente è molto gradevole, con la possibilità di vedere anche la ricarica residua “scuotendolo”.

Le auricolari invece, come detto, sono due unità a sé stanti, non collegate tra di loro da alcun filo. La loro forma è piuttosto anonima, pesano circa 6 grammi l’una e sono composte da due rivestimenti indipendenti in silicone sagomato, denominato GripFit, di cui una andrà ad aderire al padiglione auricolare (con l’ausilio di una aletta che andrà ad ancorarsi su quello che anatomicamente è chiamato Antelice) mentre l’altra sarà quella destinata ad aderire al canale uditivo. Sono presenti 4 misure diverse per ambedue questi rivestimenti, le cui combinazioni dovrebbero garantire un buon comfort per ogni orecchio.

A completare poi la disamina esterne di queste auricolati, un tasto meccanico presente su entrambe gli auricolari, che consente di impartire alcuni comandi alle stesse. Nello specifico:

  •   Singolo TAP su una delle due: PAUSA, PLAY, RISPOSTA TELEFONATA o FINE CHIAMATA
  • Pressione di un secondo circa: su auricolare DX avanza di una traccia, sulla SX indietro di una traccia
  • Pressione di 3 secondi su una delle due: TRANSPARENCY MODE (ne parliamo dopo)
  • Doppio TAP su una delle due: assistente vocale (in base al SO del cellulare che usate)

Qui ci troviamo già davanti ad una cosa che non ci è piaciuta per nulla. Questi tasti sono molto scomodi, per nulla naturali nel loro utilizzo (bisogna premere verso l’orecchio, molto spesso anche muovendo l’auricolare che quindi deve essere riposizionato). Inoltre, l’avanzamento o l’indietro delle tracce ha una tempistica tutta sua…a volte succede di mettere in pausa, a volte invece funziona bene. Un comando touch come le IconX sarebbe stato decisamente migliore.

Sono certificate IPX5, quindi non si sono problemi in caso di contatto con l’acqua o sudore, non vanno però immersi in alcun liquido.

Dal punto di vista tecnico ci troviamo difronte ad un prodotto che comunica tramite i classici codec SBC e AAC_LC (niente aptX o aptX-HD, purtroppo), volume massimo di 5mW.

Sempre lato Bluetooth (certificate per la versione 5), si possono gestire fino a 10 dispositivi ma solo uno collegato alla volta. La parte radio a stento raggiunge come raggio i 6/7 metri di copertura e alcune volte ci siamo trovati vittime di disconnessioni, spesso conseguenza di movimenti bruschi con la testa.

Una delle particolarità su cui la compagna di comunicazione ha cavalcato alla grande era la composizione dei driver da 6mm, fatti appunto in grafene.

Tecnicamente non abbia idea di che vantaggi potesse portare questa soluzione in termini di resa sonora, fatto sta che a conti fatti queste cuffie non ci hanno convinto del tutto.

I bassi sono presenti ma mai invadenti, mentre le frequenze medie e alte non ci hanno assolutamente entusiasmato. Il fatto poi che all’interno dell’applicazione non si possa poi gestire l’equalizzatore ma ci si debba accontentare dei 4/5 preset già presenti non ha di certo aiutato a rendere migliore l’esperienza, da questo punto di vista. Airpods e le IconX suonano decisamente meglio, quindi valutate voi che peso dare alla resa sonora rispetto alla comodità e alla durata della batteria (molto spesso, essendo queste delle cuffie dedicate al fitness, si tende a dare troppo valore alla parte acustica).

L’isolamento è invece ottimo e la cuffia è stabile una volta posizionata.

Lato microfono, c’è da sottolineare come per le telefonate funzioni solo uno dei due auricolari (alcuni di noi, anche con altre cuffie, gradiscono meglio parlare tenendo un solo auricolare rispetto alla soluzione stereo) ed in generale la qualità del microfono non è delle migliori. Dall’altro capo del telefono a volte ci hanno anche chiesto se eravamo raffreddati per come usciva la nostra voce.

Un’altra funzionalità che sulla carta pareva interessante è quella della Transparency Mode, ovvero la possibilità di far passare i suoni ed in rumori dell’esterno per poter quindi colloquiare con qualcuno o poter appunto udire qualcosa che altrimenti, grazie al già citato ottimo isolamento acustico, sarebbe impossibile fare.

Il trucco per rendere questa cosa possibile è far processare i suoni e rumori dal microfono e farli sentire dai driver delle cuffie. Il risultato è osceno: oltre al ritardo dovuto a questo processo, la qualità è pessima e rende praticamente inutilizzabile questa soluzione. Siamo sicuri che chi acquisterà queste cuffie lo userà una sola volta, giusto per avere la curiosità di provarla, per poi dimenticarsene.

Complessivamente quindi queste cuffie non ci hanno impressionati più di tanto: se da un lato abbiamo apprezzato la durata delle batterie con l’accoppiata auricolari+case/battery pack e la comodità d’uso, dall’altro la resa sonora ci ha delusi un po’, forse perché le aspettative erano troppo alte. Essendo comunque delle cuffie pensate per essere abbinate all’attività sportiva (all’aperto o in palestra), starà a ciascuna persona soppesare i pro e i contro evidenziati in questa recensione e trarre le conclusioni. Il prezzo è comunque onesto (su molti store online il colore nero si trova a 129€, circa 10€ in più per la variante bianca), quando gli Airpods stanno ad almeno 50€ in più (ovviamente devono piacervi, a livello di design) e le IconX al doppio (attualmente però sono le migliori auricolari in commercio).

Le premesse erano di trovarsi difronte a cuffie che offrivano qualità sonora, batteria eterna, Bluetooth roccioso e qualità complessiva superiore a tutte le altre soluzioni in commercio: a conti fatti sono state tutte disattese, tranne la parte relativa alla batteria. L’unica cosa certa è che a 130€ in commercio non esistono auricolari Bluetooth migliori di queste Liberty+.