Hardware-Test

Trust GXT 905 Vybz Barre LED RGBIC

di: Ivan Caregnato

L’arrivo dei LED ha decisamente rivoluzionato il mondo dell’illuminazione: le vecchie lampade e plafoniere hanno lasciato il posto a soluzioni più eleganti, meno energivore e più impattanti.
A contribuire nel costruire nuovi scenari sempre più accattivanti e d’impatto hanno poi fatto la parte del leone tutti gli streamer con le loro gaming room, tutti abbastanza omologati tra loro nell’abbellirle con gli ultimi prodotti forniti dai loro sponsor e i fan pronti ad emularli. Alla ricerca di un modo per migliorare l’illuminazione della cameretta delle mie due figlie, ho pensato di testare uno degli ultimi prodotti Trust dedicati alla illuminazione, ovvero le barre LED RGBIC GXT 905 Vybz. Vi racconto le mie impressioni.

GXT 905 Vybz, altro nome parecchio strano partorito dal marketing di Trust, probabilmente per rendere impossibile all’utenza memorizzarselo, è un set composto da 9 barre LED di tipo RGBIC (ovvero ogni LED presente è controllabile singolarmente da un integrato dedicato), lunghe grossomodo 30cm, larghe 5cm e spesse 2cm, di plastica ABS di colore bianco, con una sottile forma piramidale in bassorilievo, esteticamente gradevole a comporre la superficie dove poi viene emanata la luce. All’interno del kit trovate poi dei connettori con i quali sarà possibile comporre tutte le forme che vi possono venire in mente con 9 pezzi, l’importante è che tra di loro siano collegati in sequenza in maniera lineare o con angoli di 90° rispetto alla posizione di partenza. Per ogni barra, praticamente, potete connetterne potenzialmente altre 3. In aggiunta è presente un alimentatore da 18W, al quale poi è collegato un comando a muro utile per accendere, spegnere e controllare luminosità ed effetti. Presente inoltre anche un piccolo telecomando IR (non troppo reattivo), molto comodo per gestire il tutto nel caso in cui andiate a posizionare il comando a muro in zone difficilmente raggiungibili, mentre la presenza di un microfono consente pure di sincronizzare il movimento delle luci con la musica o con i suoni dell’ambiente dove vi trovate. I pannelli singolarmente possono essere installati al muro tramite viti o tramite adesivi. Questi ultimi sono stati i prescelti nel mio caso, per evitare di rovinare il muro ma non ci sono del tutto riuscito perché, provando a muovere leggermente una barra appena installata, sono riuscito a rimuovere l’intonaco grazie alla presa ottima compiuta dall’adesivo in dotazione. Vabbè.

Il prodotto si presenta bene: la plastica usata sicuramente non è di quelle premium ma tutto sommato non mi sento di muovere troppe critiche al riguardo. Una volta trovata la forma che più piace per l’installazione, i connettori non sempre danno l’impressione di svolgere bene il loro lavoro. Succede ad esempio che installiate tutto, per poi scoprire che i led sono accesi fino a metà, perché da un certo punto non arriva più alimentazione per contatti non precisi. Io, da ormai grandissimo esperto di illuminazione led (almeno per soldi spesi su questa tipologia di prodotto), avrei usato connettori non rigidi, lasciando all’utente finale anche la libertà di creare forme non vincolate ad angoli di 90°. Questo aspetto, assieme ad una colorazione non sempre consistente quando si passa da una barra all’altra, sono forse gli uniche due vere aree di miglioramento per questo prodotto. Il controllo via app offre poi molte più opzioni di personalizzazione, specie sugli effetti, talmente tanti che alla fine si decidere di tornare agli scenari più semplici per il mal di testa. Per ultimo, ma non certo in ordine di importanza, cito il supporto all’integrazione con Google Home/Assistant e Alexa, non presenti invece Homekit, Philips Hue e Razer.

A conti fatti, GXT 905 è sicuramente un buon prodotto che però naviga su acque turbolente tra il premium, come posizionamento, e l’entry level come qualità, specie per i materiali utilizzati. E’ proprio per questo che, lato prezzo, lo trovo posizionato male soprattutto rispetto alla ricca (in numero) concorrenza cinese, più che mai agguerrita su quel fronte. Questo, ad essere onesti, è molto probabilmente è il suo più grande difetto. Trovato in offerta, assume invece tutt’altra connotazione.