Soundcore Space A40, Space Q45 e Sport X10: la nostra prova
di: Ivan CaregnatoAbbiamo già avuto modo di parlare di Soundcore (sub-brand di Anker, a sua volta proprietà di Amazon), quasi sempre in modo molto positivo.
L’azienda in questione infatti è solita proporre prodotti molto validi a livello prestazionale, posizionandoli a prezzi molto interessanti.
Ho avuto la possibilità di testare per un mesetto 3 nuovi prodotti che inaugurano 2 nuovi gamme all’interno del variegato portafoglio ovvero la SPACE, che presumo possa andare a raccogliere l’eredità della fortunata serie Life, e la Sport che, sempre secondo la mia opinione, dovrebbe rimpiazzare la Spirit. Vi racconto come è andata.
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Soundcore Sport X10
Personalmente ho sempre usato molte cuffie o auricolari Soundcore in palestra, posso dire sia l’ambiente nel quale utilizzo prevalentemente le cuffie. Esiste una gamma dedicata, la Spirit, che però non veniva aggiornata da parecchi mesi.
L’uscita di un nuovo prodotto dedicato per il fitness e lo sport in generale mi ha quindi subito interessato. Sport X10 è un paio di auricolari decisamente anomali, esteticamente parlando, però molto funzionali. Vanno appoggiati al padiglione e ed ancorati dietro l’orecchio grazie a delle piccole aste di silicone che sostanzialmente assicurano stabilità durante la corsa o movimenti bruschi. Queste aste si possono ruotare di 210° per inserire le cuffie all’interno della loro custodia, munita come sempre di batteria per ricaricarle quando non vengono usate, riducendone l’ingombro.
E’ una soluzione intelligente, forse più facile da capire vedendo qualche immagine che descrivendone le caratteristiche.
Lato tecnico, il prodotto in questione da l’impressione di essere molto curato e restituisce all’orecchio un suono buono ma non ai livelli della gamma Liberty. I bassi sono presenti, alti e medi un po’ meno ma nel complesso mi hanno soddisfatto (usando il timbro standard Soundcore, che si può eventualmente personalizzare tramite app dedicata scegliendone tra altri 22). Non c’è il supporto all’audio HD (quindi usano il codec SBC, lo standard per il BT). Possiamo dire che Soundcore abbia preferito lavorare più sul comfort, ottimo anche dopo ore di utilizzo, che sulla resa sonora, effettuando scelte atte a contenere il prezzo finale.
Unica osservazione “negativa” che mi sento di fare, riguarda il sudore durante l’utilizzo: le cuffie sono certificate IPX7, quindi non c’è nessun problema se le bagnate durante l’uso. Ho solo notato che, al contrario di altri prodotti, spesso il sudore mi finiva nel canale uditivo, obbligandomi a togliere gli auricolari per asciugarli. Potrebbe essere colpa dei gommini che ho scelto, tendo sempre ad usare quelli più piccoli, oppure di un formfactor che non aderisce perfettamente al mio padiglione. E’ un piccolo fastidio, ma l’ho ravvisato.
Altre caratteristiche degne di menzione, il supporto al BT 5.2, 8 ore di utilizzo continuo dichiarato con altre 3 ricariche offerte dalla capacità dalla custodia (con sblocco a pulsante e coperchio semitrasparente). Supporto alla cancellazione del rumore (nulla di entusiasmante sotto questo punto di vista), con possibilità anche di eliminare il rumore del vento e ben 6 microfoni per chiamate telefoniche chiare in ogni condizione. Come sempre potete utilizzare l’applicazione per mobile per configurare ogni aspetto del prodotto, dai comandi all’aggiornamento firmware, passando per l’equalizzazione.
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Soundcore Space A40
Space A40 è un prodotto del tutto nuovo: sono delle auricolari molto piccole e con finiture pregiate, destinate a chi cerca autonomia importante e cancellazione del rumore, il tutto senza scendere troppo a compromessi sul fronte della fedeltà sonora.
Su questi driver sono state costruite queste auricolari, molto curate e di sicuro appeal. Lato autonomia abbiamo ben 50 ore di ascolto sulle quali poter contare: 10 di utilizzo continuo e altre 4 ricariche garantite da una custodia molto bella da vedere e toccare e dalle dimensioni molto contenute. Sulla riduzione del rumore è stata prestata molta attenzione con il supporto ad una applicazione adattativa della tecnologia, in base ai rumori esterni captati da ben 6 microfoni presenti sul prodotto. All’interno della applicazione per mobile è possibile poi forzare il livello desiderato, basato su una scala che influenzerà ovviamente anche la pressione sonora esercitata sull’orecchio. Lato sonoro, spicca il supporto al codec LDAC, anche se mancano tutti i vari aptX, probabilmente per non dover pagare diritti a Qualcomm e avere un contenimento dei costi sul prezzo finale. Personalmente, se è presente LDAC, uso solamente questo, essendo di gran lunga superiore ad aptX/HD, a patto ovviamente che sia supportato dal lettore o dal telefono. Questa mancanza, quindi, non mi disturba più di tanto ma va anche detto che con LDAC si va a perdere la possibilità si collegare le cuffie a due dispositivi contemporaneamente, feature che alcuni potrebbero trovare molto interessante. LDAC inoltre, per il momento, è ad esclusivo appannaggio di Android, parlando del mondo mobile.
Come suonano? Ad essere sincero fino a qualche giorno fa suonavano decisamente male usando il timbro Soundcore. I bassi erano del tutto assenti, i medi e alti troppo enfatizzati. Fortuna di Soundcore, proprio mentre stavo per pubblicare l’articolo, è uscito un aggiornamento firmware che ha corretto decisamente il tiro, offrendo alle Space A40 un suono molto buono, anche se non a livello delle Liberty. Avevo anche provato a crearmi il profilo HEAR id 2.0 ma non mi ci sono mai ritrovato neppure su altri modelli; vi invito comunque a testarlo voi stessi. I comandi sono completamente touch, personalizzabili da app: sono molto sensibili, motivo per cui se le utilizzate in palestra potreste inavvertitamente impartirne qualcuno passandovi l’asciugamano vicino all’orecchio. Mi è successo un sacco di volte di alzare o abbassare il volume in questa maniera.
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Soundcore Space Q45
Dirette discendenti delle Life Q30 e Q35, sono la risposta di Soundcore alle cuffie over-ear di Sony e Bose con cancellazione attiva del rumore. Intendiamoci subito: lungi da me metterle sullo stesso piano per quanto riguarda l’ambito sonoro e costruttivo, ci mancherebbe pure. Stiamo del resto parlando di modelli posizionati a prezzi superiori di 3 volte rispetto a quello delle Q45. Diciamo che in ogni caso se la giocano, sempre se siamo disposti a scendere a compromessi.
Lato costruttivo appaiono come delle cuffie costruite con plastiche di qualità (come del resto le Sony e le Bose), solide e con una linea che ben si adatta a tutte le situazioni. I padiglioni sono ripiegabili (sullo stile delle “vecchie” WH1000MX di Sony), cosa che permette di contenere le dimensioni della custodia da viaggio inclusa nel prodotto e rifiniti in una sorta di ecopelle non sostituibile. La durata resta una incognita al momento, avendoci trascorso poche settimane in compagnia. Sono stati abbandonati del tutto i comandi touch in favore di pochi tasti fisici dedicati alle poche specifiche funzioni. L’unico programmabile (da app) è quello relativo alla cancellazione del rumore. Questa è molto buona, non ai livelli delle ultime Sony ma si difendono, oserei dire, egregiamente con il plus di avere il supporto alla riduzione adattativa del rumore (basandosi quindi sul livello del rumore circostante) e l’eliminazione del rumore del vento. Fate solo attenzione che i cuscinetti appoggino perfettamente sulla vostra testa per ottenere l’effetto migliore.
Lato performance audio direi che suonano benino: usando il timbro Soundcore ho trovato dei bassi troppo enfatizzati, dei medi sottotono e la risposta sugli alti non tanto costante. Nulla per cui l’utente medio non si possa abituare nel giro di qualche ora di ascolto, diciamo che mi aspettavo qualcosa di meglio. Riguardo l’ascolto mi ha piuttosto preoccupato la scarsa traspirabilità dei cuscinetti: già dopo qualche decina di minuti il comfort non era eccezionale e mi sono ritrovato con le orecchie sudate. Nei mesi invernali magari il discorso sarà diverso, in ogni caso con Sony e Bose non mi succede.
Le comunicazioni, queste si invece molto buone, sono gestite da 2 microfoni supportati da un algoritmo IA per la riduzione dei rumori di fondo. Ho effettuato qualche telefonata e non ho notato particolari problemi in fase di ascolto, ne mi sono stati riferiti in fase di ricezione dagli interlocutori.
L’autonomia è decisamente importante: si parla di 65 ore senza riduzione del rumore e 50 abilitandola. Vi confesso di essere riuscito ad andare anche oltre i dati dichiarati con ANC attiva: si sono spente dopo ben 54 ore. Sono dati comunque variabili in base all’ambiente e altri fattori. La ricarica completa dura 2 ore, mentre con una da 5 minuti si avranno 4 ore di autonomia. A livello tecnico, le cuffie hanno il supporto al BT 5.3 e i codec supportati sono quelli LDAC, AAC ed SBC.
Riassumendo, se già possedete le Q35 non vedo motivi, se non prettamente estetici, di passare alle Q45. Se invece siete alla ricerca di un paio di cuffie con ANC, proposte ad un prezzo tutto sommato contenuto, le Soundcore Space Q45 potrebbero sicuramente fare al caso vostro.