Hardware-Test

SoundCore Sleep A10

di: Ivan Caregnato

Il mercato delle TWS (True Wireless Stereo) è saturo di proposte molto simili tra loro, con qualche player che cerca di alzare l’asticella o introdurre piccole novità che vengono poi riprodotte nel giro di qualche mese dai competitor. E’ difficilissimo identificare i prodotti buoni da quelli che lo sono meno, vuoi perché i marchi “forti” sono sempre gli stessi ma con prezzi molto differenti tra loro e con gamme di prodotto non sempre chiare nei loro intenti.
C’è però una nicchia all’interno di questo mondo, un po’ trascurata se devo esprimere un parere: quella degli auricolari atti a facilitare il sonno. I primi di cui ho sentito parlare (male, tanto è vero che sono stati ritirati dal commercio e sostituiti con una revisione “corretta”) sono stati gli SleepBuds di Bose, che mi hanno subito incuriosito. Non sono uno che fa fatica dormire, ma quando sono al mare mi piace un sacco sdraiarmi ed ascoltare musica e con le cuffie in commercio questo risulta molto complicato per chi, come me, preferisce sdraiarsi pancia in giù. Le cuffie infatti sporgono, dando fastidio all’orecchio e non conciliando per nulla il rilassamento.
C’è ovviamente anche chi ha difficoltà ad addormentarsi, perché magari abita in centro ed ha la casa poco isolata o piace dormire con le finestre aperte. Gli interessati a questi prodotti sono sicuramente tanti, ecco quindi che deve averlo scoperto anche SoundCore che con queste Sleep A10 fa il suo debutto in questo mercato. Le ho provate alcune settimane, vi racconto come è andata.

Tanto per cominciare, credo di non aver mai visto delle auricolari così piccole! Sono grandi quanto un’unghia, per 50gr circa di peso. A livello di ingegnerizzazione, siamo difronte ad un piccolo capolavoro. Vengono vendute per adattarsi a tre misure per quanto riguarda l’aggancio al padiglione e con 4 taglie per il canale udivo, quindi non farete fatica a trovare la configurazione ideale per le vostre orecchie. Sono dotate di una custodia di dimensioni importanti, forse troppo anche se garantisce ben 7 ricariche, tutto condito da una colorazione bianco perlato che fa molto “effetto lenzuolo”, anche se questo come leggerete dopo, lo annoverò tra i contro del prodotto.

Non mi dilungherò ulteriormente su aspetti tecnici perché credo che il fulcro di tutto sia l’esperienza d’uso, in questo caso.

Ecco dunque che appena indossate si fa fatica a sentirsele addosso. Non hanno alcun ANC ma bensì usano una tecnologia chiamata Noise Masking che in teoria dovrebbe rimuovere tutti i suoni fino a 35db grazie ad un segnale di rumore bianco che appunto maschera i rumori esterni, coadiuvato dai cuscinetti che a loro volta isolano un po’. La pressione sonora si avverte in ogni caso sull’orecchio, ma non è fastidiosissima.
Una volta sdraiati, il confort peggiora un po’: appoggiando l’orecchio di lato, l’auricolare viene spinto dentro l’orecchio e la presenza inizia ad avvertirsi. Se ci si continua a muovere, perché magari un po’ agitati, succede spesso che l’auricolare perda di presa e ci si ritrovi a doverlo rimettere in sede. Da questo punto di vista i margini di miglioramento sono tanti. Mi è capitato alcune volte anche di svegliarmi senza auricolari addosso e, data la dimensione e colorazione, ritrovarli in mezzo alle lenzuola non è stata impresa facile. Aver dato la possibilità di farle suonare per agevolare il ritrovamento sarebbe stata cosa gradita.

Ci sono due modalità di ascolto, gestite tramite l’app di SoundCore: Music e Sleep.
La prima permette di ascoltare la musica che si vuole, gestendo personalmente le tracce musicali. L’ascolto è dominato sicuramente dai bassi, come era lecito aspettarsi, mentre gli alti si possono sistemare tramite l’equalizzatore sempre presente all’interno dell’app. La modalità Sleep invece permette di scegliere da una trentina di scenari caratterizzati da rumori della natura rilassanti, per aiutare il rilassamento o la concentrazione. Queste modalità possono anche essere gestite dal sistema, quando avverte la possibilità che la persona si stia per addormentare o lo sia già, impostandosi in Sleep mode, abbassando il volume per poi spegnersi del tutto.
Lasciando collegata l’app (e quindi il telefono) durante la notte permette poi di raccogliere alcune statistiche relative alla qualità del sonno. I dati erano abbastanza confrontabili con quelli rilevati dal mio Apple Watch, peccato solo per la necessità di dipendere dal cellulare per raccoglierli.
Ulteriore feature interessante è la sveglia integrata, utilissima per non disturbare un possibile partner ma attenzione a non puntarci troppo, visto che come ho scritto poco sopra mi è capitato di svegliarmi senza alcun auricolare addosso.

Tirando le somme direi che le cose da migliorare ci sono e sono tante, ma come primo approccio il risultato è sicuramente sufficiente.