Hardware-Test

Razer Kraken V4 PRO

di: Ivan Caregnato

E’ sempre difficile dare un giudizio su un prodotto tecnologico, ancora di più se si tratta di un paio di cuffie da 450€. Del resto, vi è mai capitato di giocare utilizzando un accessorio che costa di più della stessa console per la quale è stato sviluppato?

Dopo un’attenta riflessione, anche per dare coerenza al resto dell’articolo, vi anticipo che per me queste non sono cuffie del valore di 449,99€ di listino: sono cuffie da 200/250€ (le Kraken V4 “liscie” sono proposte a 199.99€ e queste PRO hanno qualche piccolo dettaglio migliorativo), vendute assieme ad un accessorio particolare che giustifica (?) il prezzo finale. Da questo presupposto, vi racconterò le mie impressioni dopo alcuni giorni di utilizzo tra PS5, PC e iPhone.

Presentate a fine dello scorso settembre, le Kraken V4 raccolgono la difficile eredità di un modello, lanciato oltre 10 anni fa, che ha consacrato Razer come produttore di spicco nel mercato degli accessori per i videogiocatori più esigente (e che negli anni ha visto perdere sempre di più il verde acido che lo caratterizzava, qui definitivamente scomparso).

 

 

Arrivate quindi alla quarta generazione, le Kraken si presentano fin da subito molto bene in termini di qualità costruttiva: sono fatte per gran parte in alluminio color grigio/nero, padiglioni in similpelle proteica e memory foam rimovibili (non sono però riuscito a trovare info su possibili ricambi originali, sempre se ce ne fossero in commercio), archetto regolabile.

Sono compatibili con:

  • PC, Mac (Senza fili, cablata)
  • PlayStation (Senza fili, cablata)
  • Nintendo Switch (Senza fili, cablata)
  • Steam Deck (Senza fili, cablata)
  • Dispositivi Mobili (Senza fili, cablata)

All’interno della confezione trovate, oltre alle cuffie, due cavi USB di ottima fattura, uno USB-C/USB-C e uno USB-C/USB-A, un cavo per connessione jack da 3.5mm, un manuale veramente pessimo per livello informativo, un Control Hub di cui parlerò più avanti ed un sacchetto di tela dove riporre le cuffie. Avrei preferito sicuramente una custodia rigida, dato anche il prezzo, o piuttosto nulla vista l’utilità di questo sacchetto.

I padiglioni sono di tipo over the ear e possono ruotare liberamente lungo il loro asse verticale, adattandosi alla forma della testa di chi le indossa. Al loro interno è presente un driver da 40mm TriForce in bio-cellulosa (non in titanio, come le V4): cosa migliori questo materiale, non è dato a sapere, almeno raccogliendo le info dal sito Razer dove vengono citate solo quelle in Titanio, ma immagino qualcosa di migliorativo lo portino in dono. La risposta in frequenza è di 20Hz/28kHz e l’impedenza di 32Ω (1kHz). Assente ingiustificato, dato il prezzo, è l’ANC.
Il microfono è retraibile, ovvero è contenuto interamente nel padiglione da dove lo si può estrarre quando lo si usa; si può poi farlo rientrare nella sua sede quando non serve, facendolo scomparire del tutto. Presenta un piccolo led di colore rosso, utile per capire quando sia in mute o funzionante.
Nei padiglioni sono presenti un bel po’ di tasti fisici, tutti facilmente raggiungibili e differenziati tra di loro da superfici al tatto riconoscibili.

Nello specifico abbiamo sul padiglione destro:

  • Tasto controllo Sensa HD Haptics
  • Tasto multifunzione (si può scorrere tra i 4 preset, modificare la sorgente e accoppiare periferica BT)

Mentre sul sinistro:

  • Indicatore di stato (livello batteria e tipologia di connessione)
  • Pulsante accensione/spegnimento
  • Rotellina senza fine per controllo volume
  • Tasto per mettere in mute il microfono
  • Porta USB-C per la ricarica e connessione cablata

Chiude la carrellata di questo paragrafo dedicato alla costruzione la configurazione di led RGB presenti da ambo i lati, multicolore (16.8 milioni di colori), personalizzabili su 9 zone distinte e di sicuro effetto scenico, ovviamente interfacciabili con l’ormai diffusissimo standard Razer Chroma RGB.

Indossate risultano essere molto comode nonostante il peso di quasi 400gr, anche se i cuscinetti tendono ad appoggiarsi sulle orecchie non essendo proprio enormi e questo, unito alla temperatura all’interno dei padiglioni necessariamente alta essendo cuffie chiuse, porta spesso alla sudorazione o comunque ad un comfort non eccezionale. Il materiale adottato porta invece grandi vantaggi dal punto di vista dell’isolamento da rumori esterni, vista anche l’assenza di meccanismi di ANC.

Ma come suonano queste cuffie?
Diciamo che se usate solamente in ambito gaming, suonano da subito abbastanza bene. Ci sono 3 preset già impostati (GAMING, MOVIE, MUSIC) ma modificabili, più uno CUSTOM che ho dedicato ad un suono più neutro. Avrei preferito poter creare molti altri profili e avere anche settaggi più puntuali (+/- 6 su 6 bande a disposizione).
Certo è che manca completamente di un sound stage arioso, data la natura chiusa delle cuffie, ma diciamo che al netto di questo non suonano male. Sicuramente non le prenderei solo per ascoltare musica, ma ben si adattano all’occorrenza offrendo un suono abbastanza chiaro tra le componenti.
Ritornando al loro ambito di applicazione naturale, il gaming, offrono un audio spaziale 7.1 molto ben implementato, specie dopo averle calibrate. Sono compatibili con il 3D Spaziale di PS5 e THX lato PC. Su PC sono ulteriormente personalizzabili in-game, grazie a settaggi dedicati.
Permettono poi di collegare contemporaneamente due fonti audio, di cui una è sempre quella Bluetooth (versione 5.3 con supporto ai soli AAC e SBC come codec) e l’altra è a piacere una delle altre 3 presenti: wireless 2.4GHz tramite Control Hub (ne parliamo tra poco), analogica tramite jack 3.5mm e cablata via USB-C.
Usate con USB-C e jack analogico (gradita introduzione, visto che l’ho usata per interfacciare le mie retro-console) non ho notato grossi problemi, mentre con iOS mi mancava volume, nonostante l’abbia impostato al massimo. Non so se per via di impostazioni “salva orecchio” di iOS o per altro, purtroppo rimarrò con il dubbio dato che per ora l’app ufficiale per controllarle su iPhone non è ancora compatibile con questo modello. Un mio collega che le ha testate con Android non ha notato questo problema.
Ed il microfono, funziona bene? Non tanto da quello che ho potuto testare sul campo: la voce viene un po’ alterata, lato equalizzazione non si può intervenire oltre a scegliere tra i tre preset presenti di cui uno (Mic Boost) inutilizzabile a meno di non voler sentire i vostri compagni di gioco chiedere di abbassare il volume del microfono da quanto è alta la voce. Sporadicamente ho anche riscontrato glitch sotto Windows usandolo con Teams. Peccato perché, dopo le BlackShark, Razer aveva abituato benissimo e questo passo indietro lascia un po’ interdetti. Magari tramite aggiornamento firmware (per ora non ne sono stati rilasciati) andranno a risolvere la situazione, nell’attesa la situazione è questa.

Veniamo ora alla vera novità portata da queste cuffie: il Sensa HD Haptics. Cuffie che vibrano, semplificando il concetto.

“For Gamers. By Gamers”, recita il payoff di Razer. Va dato il merito a questa azienda di avere in ogni caso parecchio coraggio, dato che innovare in un settore che non vede novità di rilievo da quanto Bose ha introdotto l’ANC non è cosa da poco. Ma cosa introduce esattamente sul mercato questo prodotto? L’hanno battezzato Sensa HD Haptics, ovvero a tutti gli effetti un feedback aptico che risponde alle onde sonore riprodotte dai driver. E’ più facile provarlo che descriverlo: praticamente sentirete le cuffie “vibrare” sulla vostra testa, come farebbe un controller dotato di rumble effect. C’è proprio un piccolo motorino elettrico che traduce in movimento questi suoni e quali frequenze è del tutto personalizzabile tramite profili customizzabili. Su PC alcuni giochi hanno proprio un supporto nativo per sfruttare questa nuova feature, ma al momento si contano sulle dita di una mano. Su console e per tutti gli altri usi ci pensa un algoritmo a convertire i suoi in vibrazioni, con risultati altalenanti ma in ogni caso gradevoli e stimolanti. Non dico che da oggi non potrei più rinunciarci, ma apprezzo decisamente la novità. Va detto che soluzioni simili si trovavano già proposti all’interno di prodotti di altri brand (mi viene in mente SkullCandy), anche se non implementate in questa maniera.
Applicata all’ambito musica, invece, mi sento di sconsigliarne l’utilizzo perché va gioco forza ad alterare le frequenze e quindi i suoni. Lato film, invece, potrebbe trovare altra collocazione.
Come già scritto, potete scegliere se limitare l’algoritmo a lavorare sulle frequenze basse o su tutta la gamma, così come modificare la forza di queste vibrazioni.

Queste impostazioni così come tutti i parametri sui quali è possibile intervenire si possono trovare all’interno della suite Synapse V4.
Nelle intenzioni di Razer questo programma dovrebbe raccogliere tutto quello che è necessario ad un giocatore per godersi appieno il prodotto, sempre che questo giocatore sia però masochista: per farlo girare adeguatamente serve infatti un PC degno della NASA, nonostante serve solamente ad impostare un paio di cuffie, ci sono settaggi raggruppati male e con qualche bug, per non parlare di alcuni crash occasionali che fanno riavviare il tutto e, cosa per me importante, non può neppure essere usato per l’aggiornamento firmware, dato che rilasciano ogni volta un programma dedicato per farlo. Evidentemente ancora in stato di beta (la V3 non aveva tutti questi problemi e presentava anche un equalizzatore con +/- 12 se ricordo bene), è necessario che Razer ci lavori ancora un po’ su. Su PS5 non esiste alcun programma dedicato e, come già scritto, su iOS al momento non risulta ancora compatibile questo prodotto.

L’unica maniera, infatti, per intervenire su (quasi) tutti i settaggi disponibili risiede in un piccolo accessorio venduto assieme alle cuffie, denominato Control Hub che funge essenzialmente da DAC (ma non solo) tutto nero, dotato di uno schermo OLED da 2 pollici in bianco e nero. Questo dispositivo ha molteplici scopi: grazie ad un pulsante e una rotella (che funge da pulsante a sua volta) si può intervenire su molte impostazioni in tempo reale, funge inoltre da collegamento fisico tra console, PC e jack analogico (quest’ultimo per funzionare necessità che il Control Hub sia comunque collegato o alla Console o al PC, tenetelo a mente) e via radio a bassissima latenza verso le cuffie. A video può restituire anche varie informazioni relative al collegamento e alla fonte audio scelta. E’ un accessorio sicuramente interessante, ma lascia spazio ad alcune considerazioni: al netto infatti di alcuni settaggi che possiamo trovare solo sul Control Hub o dentro Synapse, il resto è gestibile direttamente dai comandi fisici presenti sulle cuffie, rendendo il suo ruolo non così centrale o fondamentale. Diventa quindi più un costoso, perdonatemi il termine un po’ forte, orpello: è più una presenza scenica che di utilità vera e propria, almeno secondo il mio giudizio.
Andando ad interfacciarsi poi via USB, non si capisce perché non sia compatibile con Xbox, costringendo il consumatore a far fronte ad una ulteriore spesa per coprire questa mancanza. Problemi di royalty? Non direi, visto il prezzo al quale sono proposte.

 

 

Per terminare l’analisi, qualche cifra dichiarata sulla durata della batteria, prese direttamente dalla scheda tecnica:

Fino a 50 ore (aptiche e illuminazione disattivate, connessione a 2,4 GHz)
Fino a 45 ore (aptiche e illuminazione disattivate, connessione simultanea 2,4 GHz + BT)
Fino a 13 ore (aptiche e illuminazione attivate, connessione a 2,4 GHz)

Sono numeri molto buoni e, leggendo un po’ tra i vari commenti degli utenti, riscontrabili realmente nell’utilizzo casalingo. Io purtroppo dopo una carica completa (4 ore dichiarate da 0 a 100%) e svariate ore di utilizzo, non sono riuscito a scaricarle completamente in tempo utile per la stesura di questo articolo. Le cuffie si spengono totalmente da sole dopo minimo 15 minuti, ma il time-out può essere personalizzato fino a 60 minuti.

Cosa dire quindi di queste cuffie? Dico che è un buon prodotto ma che vi consiglio però di optare per le V4 base che fondamentalmente offrono le stesse feature ad un prezzo minore, a meno che non desideriate a tutti i costi avere anche il Control Hub. Motivi per aver necessariamente bisogno di questo accessorio? Innanzitutto la possibilità di gestire tutti o quasi i parametri senza dover ricorrere a Synapse, poter collegare contemporaneamente PC e Console e magari anche una sorgente analogica via jack, oppure semplicemente per impreziosire la vostra scrivania.
L’introduzione del Sensa HD Haptic è sicuramente una introduzione gradita, il tempo ci dirà se farà la fine degli occhiali 3D per le televisioni o se diventerà un nuovo standard per questo tipo di prodotti.

Kraken V4 Pro sono in vendita al prezzo consigliato di 449,99 € presso lo store online di Razer e sui principali shop online e fisici sul territorio.