Hardware-Test

Plantronics RIG 300

di: Ivan Caregnato

Plantronics è un altro di quei marchi che stanno solitamente simpatici alle community: creare prodotti di ottima qualità e proporli a prezzi vantaggiosi difficilmente genera haters.

Abbiamo avuto modo di testare parecchie cuffie prodotte dal marchio americano e di recente ci è stato proposto un prodotto nuovo, presentato durante la Gamescom 2018 che ha avuto luogo a Colonia lo scorso agosto.

RIG 300, disponibile nelle varianti HX (qui testata), HS (Playstation) e HC (universali), è un prodotto che si colloca nella fascia economica tra le proposte di Plantronics ma che eredita molte delle qualità già apprezzate nelle sorelle RIG 400 e RIG 500, con qualche soluzione originale. Scopriamole insieme.

Va detto subito che l’impressione che abbiamo avuto nei giorni di utilizzo (ci sono state consegnate prima che venissero annunciate, quindi senza informazioni sul prodotto) è stata quella di trovarsi dinanzi a delle cuffie dedicate ai giocatori più giovani, il classico regalo fatto dai genitori affinché il figlio possa videogiocare in tutta tranquillità.

Ci sono infatti alcuni dettagli che abbiamo notato già dalla confezione, come sempre molto sobria: una delle caratteristiche messe più in risalto è quella dedicata al livello massimo di decibel espressi, al fine di proteggere l’udito dell’utilizzatore. Con l’implementazione del SoundGuard, soluzione proprietaria di Plantronics, infatti, il giocatore è protetto dai cosiddetti “picchi” di volume e in generale i decibel emessi sono limitati direttamente dai driver.

Plantronics si è affidata all’ormai standard driver da 40mm che ben ha figurato all’interno dei prodotti in commercio, abbinandolo però a dei padiglioni costruttivamente “aperti” all’esterno, caratteristica unica all’interno del suo catalogo. Anche questa va vista nell’ottica di un prodotto non pensato tanto per il videogiocatore incallito (ci sono altre proposte nel catalogo Plantronics per questo tipo di utente) ma per un pubblico più giovane. Le cuffie sono come sempre modulari, leggere, con un cavo di dimensioni sempre generose, tenuto conto che va collegato al pad tramite classico jack da 3.5. Sempre sul cavo (il cui colore cambia in base al modello scelto, unica vera differenza tra le varie sigle) troviamo poi i controlli inline per il mute e per il controllo del volume tramite potenziometro.

Quanto scritto finora si sposa comunque con un reparto tecnico di prim’ordine, ereditato come dicevamo dalle sorelle maggiori: il suono infatti esce sempre pulito, i bassi ci sono ma non coprono lo spettro sfavorendo altre frequenze, la cuffia si indossa sempre molto bene e pesa pochissimo anche dopo lunghi periodi. Il fatto poi che sia aperta migliora la respirabilità del padiglione auricolare, rendendo meno gravoso l’indossarle.

Il microfono non si può staccare, ma tecnicamente ci è parso sempre di buona qualità a giudicare dal parere di chi, dall’altra parte del cavo, ci stava ascoltando.

In generale, a fronte di una spesa quasi irrisoria (circa 40€, salvo offerte) si possono acquistare delle buone cuffie che puntano molto sulla sicurezza dell’ascolto. La qualità audio è la classica di Plantronics, sempre sopra la media e superiore ai competitor che invece puntano tutto su bassi tamarri e colori sgargianti. Il fatto che ci sia poco isolamento verso i rumori esterni potrebbe essere un contro per chi vuole concentrarsi unicamente sul gioco, ma a livello di sicurezza potrebbe rappresentare un punto a favore per chi invece cerca di evitare pericoli da questo punto di vista. Se siete tra queste persone, è sicuramente un prodotto consigliato. Per i giocatori più smaliziati, ve le consigliamo se avete problemi di budget, dove anche 10 euro fanno la differenza, altrimenti andate dritti e sicuri alle RIG400 che attualmente rappresentano il prodotto con il rapporto qualità/prezzo migliore all’interno del catalogo Plantronics.