Nvidia Shield TV
di: Ivan CaregnatoQualche piccolo excursus su modi differenti di intendere il gaming Console-Tribe l’ha sempre fatto: la nostra curiosità ci spinge sempre a provate con mano le novità che il mercato propone, anche se dobbiamo ammettere che questa volta arriviamo in colpevole ritardo con la recensione di questo dispositivo che già nel 2015, anno della sua uscita sul mercato, poneva le basi per un modo tutto nuovo di intendere il videogioco nell’ambiente Living. In molti, forse, non avevano inizialmente capito cosa proponesse in fondo Nvidia con il suo Shield TV, ma oggi appare chiaro che questa piccola console/multimedia center ha posto le basi per quello sarà probabilmente il futuro del videogiocare, lo streaming (da cloud e da PC).
Prima di addentrarci nell’analisi del prodotto, accessori e servizi offerti, vogliamo descrivervi un po’ quello che troverete all’interno della confezione.
Per iniziare, la confezione è molto curata (stile Apple, per intenderci): è un cubo bianco, che contrasta con il lato propriamente “dark” del prodotto e del packaging precedente, la cui trama è interrotta solamente dall’immagine della Shield TV e dagli accessori inclusi. È tutto molto ricercato, sia nella forma che nella sostanza.
Aprendolo si ha accesso subito al prodotto ed al piccolo telecomando in dotazione. Una volta rimosso il primo “vassoio”, troviamo il Pad e il trasformatore che arriva in dotazione con due adattatori a baionetta, uno UK ed un Europeo. Presenti anche i manuali multilingua, di dimensioni molto contenute, assieme ad un cavo USB/MicroUSB utile per ricaricare il pad. Assente, come ogni tanto accade, il cavo HDMI che però ci saremmo aspettati di trovare, dato il prezzo al quale viene proposto l’articolo.
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Nvidia Shield TV
Come scritto nell’introduzione, Shield TV è stata lanciata nel 2015: era un set top box molto evoluto per l’epoca, proposto ovviamente ad un prezzo che, pur rispecchiando la bontà tecnica del prodotto, lo penalizzava nei confronti di competitor che dal mero lato multimediale potevano comunque battagliare con la proposta Nvidia costando praticamente 1/5 della stessa.
Era tecnicamente un mostro che non riusciva però ad esprimere la sua forza bruta, penalizzato da un software a corredo confusionario ed ingarbugliato nel suo “voglio ma non ancora non posso”: si trattava solo di aspettare, perché la visione di Nvidia era chiara e vincente nel lungo periodo, ed è proprio tramite i servizi offerti che Shield TV nel corso degli anni ha creato un abisso tra lei ed il resto della concorrenza sul mercato, divenendo una delle prima (se non la prima) Android TV acquistabile.
Forte di un hardware già molto performante (praticamente è un Nintendo Switch senza schermo, se ci perdonate l’approssimazione), l’azienda di Santa Clara ha lanciato una nuova versione della sua console in questo inizio di 2017. Fondamentalmente, più che un modello nuovo è un restyling: le dimensioni si sono compattate (adesso è lunga circa 16x10cm e pesa 250gr, praticamente come misure metà del primo modello), è sparito il supporto per le memorie esterne mentre rimangono due USB 3.0, porta HDMI 2.0b con HDCP 2.2. Sul fronte connessioni, presenti ovviamente il supporto al WIFI e Bluetooth di ultima tecnologia.
La memoria interna varia con il modello acquistato: quello base (prezzo consigliato 229,99€), qui recensito, consta di 16GB utili solo per qualche applicazione e poco più. Consigliato un bell’upgrade tramite disco esterno USB se ne possedete uno, oppure andate direttamente ad acquistare la versione PRO (prezzo consigliato 329,99€), dotata invece di 500GB di flash. Per entrambe le versioni abbiamo notato come si riesca a reperirle in rete ad un prezzo decisamente più basso di quello proposto. Per i feticisti delle caratteristiche tecniche, eccovi serviti:
- Processore:
Processore NVIDIA® Tegra® X1 con GPU 256-core e RAM da 3 GB - Caratteristiche video:
Pronto per HDR 4K
Riproduzione in HDR fino a 4K a 60 FPS (H.265/HEVC)
Riproduzione fino a 4K a 60 FPS (VP8, VP9, H.264, MPEG1/2)
Riproduzione fino a 1080p a 60 FPS (H.263, MJPEG, MPEG4, WMV9/VC1)
Supporto formato/container: Xvid/ DivX/ASF/AVI/MKV/MOV/M2TS/MPEG-TS/MP4/WEB-M - Audio:
Pass-through audio surround Dolby Atmos e DTS-X su HDMI
Riproduzione audio ad alta risoluzione fino a 24-bit/192 kHz su HDMI e USB
Audio ad alta risoluzione fino a 24-bit/192 kHz su USB - Supporto audio: AAC, AAC+, eAAC+, MP3, WAVE, AMR, OGG Vorbis, FLAC, PCM, WMA, WMA-Pro, WMA-Lossless, DD+/DTS (pass-through), Dolby Atmos e Dolby TrueHD (pass-through), DTS-X e DTS-HD (pass-through)
- Memoria:
16 GB (BASE) o 500 GB (PRO) (Nota: porzione dell’archiviazione occupata dal software di sistema). - Wireless:
Wi-Fi 802.11ac 2×2 MIMO 2.4 GHz e 5 GHz
Bluetooth 4.1/BLE
Supporto Captive Portal - Interfacce:
Gigabit Ethernet
HDMI 2.0b con HDCP 2.2 e supporto CEC
Due unità USB 3.0 (tipo A) - Peso e dimensioni:
Peso: 250 g
Altezza: 98mm
Larghezza: 159mm
Profondità: 25.93 mm - Sistema operativo:
Android 7.0 (Nougat) con tecnologia Android TV™ e Google Cast™ (Chromecast integrato) - Alimentazione:
Alimentatore da 40 W (consumo tipico 5-10 W) - Accessori inclusi:
o SHIELD Controller
Microfono per la ricerca vocale
Supporto vocale con viva voce
Presa per auricolare per l’ascolto privato
Feedback con doppia vibrazione
IR blaster per regolare il volume e l’alimentazione della TV
Oltre 60 ore di autonomia della batteria
o SHIELD Remote
Microfono per la ricerca vocale
IR blaster per regolare il volume e l’alimentazione della TV
La console (definizione che le sta comunque stretta) appare come uno splendido oggetto dal design moderno, spigoloso. Un intreccio di poligoni interrotto solo da un led (verde come il colore dell’azienda, regolabile come luminosità, che mostra lo stato del prodotto) che attirerà sicuramente l’attenzione dei vostri amici e potrà tranquillamente far capolino nel vostro salotto hi-tech, specie se posto nel suo piedistallo (in vendita, non incluso nella confezione).
Lato hardware è rimasto tutto invariato come già scrivevamo qualche riga sopra e qui qualcuno potrebbe anche storcere il naso. Dopo ben 2 anni, ripresentate lo stesso identico prodotto? In verità la scelta di Nvidia ha una sua chiave di lettura abbastanza chiara: l’hardware proposto è, anche dopo 2 anni dal lancio, ben più di quello che serve per un prodotto come Shield TV. I partner come Netflix, Amazon e Google ben vedono una piattaforma che non è soggetta ad ogni semestre ad una revisione hardware, garantendo piena compatibilità e ottimizzazione dal lato software.
Si è riusciti poi, grazie ad un processo di affinamento dei componenti, a rendere questo prodotto molto silenzioso nonostante la piccola ventola al suo interno, così come molto parsimonioso a livello di consumi. Del resto è fondamentale per prodotti come questo, consumare e riscaldare pochissimo, dato che sono pensati per rimanere sempre accesi (anche se in sospensione, il prodotto è comunque “acceso”, se ci pensate).
Remote e Pad
Qualche parola vogliamo spenderla su questi due accessori (prima in vendita separatamente, ora proposti in bundle). Entrambi hanno subito molti cambiamenti rispetto alle controparti proposte con la prima versione di Shield TV. Il telecomando ricorda molto quello di Apple TV (al quale si sono ispirati poi gran parte dei produttori), quindi un blocco unico di alluminio molto stretto e poco spesso dotato di tre tasti (un tasto di conferma, uno per tornare in HOME e uno per tornare indietro) e una croce direzionale per navigare. A complemento, ma fa più danni che essere effettivamente utile, uno slide tattile per alzare e abbassare il volume. Impugnandolo, capita di frequente di modificare questo valore. Durante la nostra prova lo abbiamo usato solo per il setup iniziale e poi riposto nella confezione. Shield TV si interfaccia infatti alla TV grazie al famoso HDMI CEC, consentendovi quindi di usare il solo telecomando della vostra TV (sempre se compatibile con lo standard) evitandovi di avere per casa più telecomandi. Tra le novità del remote, la presenza di batterie rimovibili (dalla durata grossomodo di un anno di uso “normale”) che fa dimenticare la brutta esperienza con il precedente modello dotato di batteria interna che durava pochissimo.
Il Pad invece ha subito parecchie modifiche, tutte positive. Innanzitutto è più piccolo rispetto al precedente, è sparito il controller touch ma anche su PS4 non serve praticamente a nulla, quindi non se ne sentirà la mancanza. La trama “poligonale”, unito al materiale impiegato per costruirlo, lo rendono molto ergonomico una volta impugnato. Il force-feedback risponde come dovrebbe. Sono presenti in fondo dei tasti di navigazione da usare per la riproduzione video e all’interno degli hub dedicati ai giochi, anche qui uno slide tattile del tutto inutile per regolare il volume ed un tasto centrale che serve per accendere la console o gestire i comandi vocali. All’interno del pad è presente anche un IR-Blaster per il controllo dell’alimentazione e volume del proprio televisore. L’unico appunto, se vogliamo essere onesti fino in fondo, è da fare nei riguardi del DPAD: poco preciso, presenta solo 4 direzioni. Per come è proposto, sembra più uno strumento utile per navigare nei menù rispetto ad un ausilio per quei giochi dove potrebbe essere utile.
Entrambi, come è logico che sia, sono anche in vendita separatamente. Non è invece previsto un modello di Shield TV privo di entrambi questi componenti, magari offerto ad un prezzo più basso. Crediamo che per Nvidia sia imprescindibile l’abbinamento con questi due accessori.
Navigazione
L’interfaccia utente non è proprio il punto di forza di Android TV: è navigabile, questo è vero, ma non permette nessuna personalizzazione degna di questo nome. Nel caso di Shield TV sono presenti 4 righe: quella più in alto propone una serie di suggerimenti presi tra i video di YouTube, film su Google Movies e giochi da Google Play/Nvidia Games etc. Non è possibile aggiungere altri fonti (tipo feed RSS) ma ci viene offerta al massimo la possibilità di “spegnerne” alcune nel caso non ci interessassero.
La seconda riga presenta invece l’elenco delle applicazioni installate a sistema. È muovere le applicazioni tramite le impostazioni di sistema, così come riordinarle in modo da poter avere subito quelle più usate ed in coda quelle inutilizzate.
La terza riga è dedicata finalmente all’ambito videoludico; nel precedente software non è mai stato ben chiaro dove si trovassero i giochi. Erano un po’ nello store, un po’ in altri contenitori insomma…regnava un po’ di confusione. In questo aggiornamento è tutto sotto Nvidia Games, che racchiude al suo interno una offerta molto ricca e dal punto di vista del servizio decisamente evoluta rispetto al passato. Spiegheremo più avanti, in maniera approfondita cosa ha da offrire. Una chicca di Nvidia Games è che quando eseguirete un qualsiasi gioco, lo ritroverete elencato in questa sezione, come una sorta di storico-giocato. Con l’uso si è rivelato comodissimo in quanto consente di non dover ricercare il titolo tra i vari menù.
L’ultima riga è dedicata alle impostazioni di configurazione, gestione accessori (Pad, Remote e quanto altro collegherete), controllo dell’interfaccia di rete e opzioni di alimentazione (per riavviare o sospendere). In generale c’è tutto quello che serve, solo proposto senza un criterio (se non quello della classificazione per tipo) e poco studiato.
Tutto fin troppo semplice e ridotto all’osso, quasi fosse un WIP e non una versione finale del prodotto. Da questo punto di vista si poteva fare decisamente di meglio, non sappiamo però quanto Nvidia avesse e abbia le mani legate per varie direttive Google relative ad Android TV.
Google Assistant
Una delle novità introdotte da questo modello 2017 è Google Assistant in lingua italiana. Si tratta fondamentalmente di un assistente virtuale comandabile tramite la voce, una sorta di Siri o Cortana se vogliamo trovare una similitudine tra i competitors. Google Assistant svolge degnamente il suo lavoro, sfortunatamente è proprio la ricerca all’interno degli store che è molto confusa e non restituisce i risultati desiderati. Complessivamente è una buona feature, crediamo però che tecnologicamente non ci sia ancora una piattaforma che rispecchi il desiderato da parte degli utenti, peggio ancora se questi sono italiani e non di lingua inglese.
Multimedia/Applicazioni
Abbiamo avuto modo di provare numerosi STB nel corso degli anni ma nessuno si è rivelato all’altezza di Shield TV.
Dal lato multimediale, al momento nessuno riesce a mettere in ginocchio l’hardware di cui è dotato. 4K, HDR, 3D, pass-through audio ad alta definizione…aggiungetevi quello che volete ma non vedrete mai incertezza sullo schermo da parte dell’oggetto che stiamo esaminando. È l’unico dispositivo sul mercato ad offrire Android TV con Netflix, Plex, Infinity e Amazon Video. Per gli amanti della serie TV e dei contenuti in streaming c’è solo che l’imbarazzo della scelta (manca all’appello solo SkyGo, ma non dipendono certo da Nvidia le scelte anacronistiche di certe aziende). Per tutti gli altri ci sono i vari KODI, VLC e compagnia bella che girano in maniera fluida e sanno avvalersi della potenza di calcolo offerta dalla macchina in questione. Integrato nel dispositivo c’è da evidenziare la presenza del supporto allo standard Google Cast che rende Shield TV a tutti gli effetti un Chromecast, utile quindi per tutti gli usi che questo dispositivo è in grado di offrire (su tutti, il mirroring del contenuto del proprio cellulare).
L’applicazione YouTube di recente è stata anche dotata del supporto per i video a 360°, anche questa cosa unica tra gli STB, che dà il meglio di sé quando usata tramite il Pad.
Già da questo primo quadro emerge il grande lavoro fatto da Nvidia con i suoi partner per offrire una piattaforma che non ha eguali sul mercato.
Lato applicazioni lo scenario è un po’ diverso: sono infatti pochissime, rispetto all’immenso catalogo presente nello store per cellulare, le applicazioni presenti nel Google Play Store di Android TV, soprattutto perché Google mette a disposizione solo quelle certificate per l’interfaccia Android TV. La ricerca, inoltre, è molto confusionaria perché restituisce per lo più risultati approssimativi e che a volte non c’entrano nulla con quello che si è ricercato (esempio emblematico: si cercava un Server FTP per poter accedere ad alcuni file interni al sistema e la ricerca ci ha restituito applicazioni che nulla avevano a che vedere con quanto in oggetto). Nulla vi vieta di installare applicazioni direttamente da file .apk, ovviamente a vostro rischio e pericolo!
Gaming
Eccoci qui, finalmente a parlare della parte che più ci interessa: Nvidia Games.
Nvidia Games è un contenitore che possiamo suddividere in 3 modi di intendere l’esperienza videoludica all’interno di Shield TV:
Giochi Android: nati inizialmente come semplici “giochetti passatempo”, il gaming su Android si è evoluto molto, mettendo a disposizione titoli sempre più complessi e dalla grafica accattivante. Potete ovviamente accedere a tutta la selezione presente nello store di Google Play, molto variegata come offerta. I vostri giochi precedentemente acquistati sul telefono, se compatibili, saranno utilizzabili anche su Shield TV senza dover sborsare ulteriormente soldi. Anche i titoli più recenti girano a meraviglia su questo dispositivo, regalando straordinari effetti grafici come sui telefoni di nuova generazione. L’hardware di Shield TV, siamo convinti, continuerà a non avere problemi neppure nei prossimi anni da questo punto di vista.
Gamestream: ecco, qui le cose iniziano a farsi più serie. Avete un PC abbastanza performante ma vi piacerebbe giocare in salotto, magari sullo schermo 4K acquistato di recente? Le soluzioni sono 2: spostate il PC oppure mettete in rete Shield TV e il vostro PC, interfacciateli grazie all’applicazione GeForce Experience ed il gioco è fatto. Per risultati ottimali dovete necessariamente usare una connessione cablata, per abbattere il lag e avere più banda passante rispetto ai router WI-FI più tradizionali. Alcuni router più performanti potrebbero comunque garantirvi una esperienza ottimale anche tramite connessione senza fili.
L’esperienza è sbalorditiva: con rete cablata è possibile godere appieno di titoli anche esosi dal punto di vista grafico, senza dover rinunciare a nessun compromesso: ovviamente il carico computazionale è quasi tutto a carico del vostro PC, motivo per il quale non pensate di ottenere prestazioni migliori abbinandolo a Shield TV (il requisito minimo ci pare sia quello di avere installata almeno una GeForce GTX 660). Semplicemente vi evita di portare un PC in salotto, cosa non da poco.
È possibile giocare a più di 300 titoli ottimizzati per il servizio, acquistati presso tutti gli store principali, sia tramite Steam (tramite il quale è possibile giocare in modalità Big Picture) che Origin o UPlay. Nessun vincolo da questo punto di vista.
GeForce Now: GeForce Now è un servizio a pagamento, con sottoscrizione a pagamento di 19,99€ mensili. Con questa cifra vi porterete a casa un catalogo di titoli che al momento si attesta sulla cinquantina di giochi ma che viene sempre aggiornato e ai quali è possibile accedere direttamente senza alcuna installazione e senza dover attendere (se non qualche secondo) per giocarci, il tutto fruibile fino a 1080p di risoluzione e 60fps (se supportati dal gioco).
Dove sta il trucco? Beh, in realtà il gioco che eseguite sta girando in qualche server farm di Nvidia e a voi arriva semplicemente l’immagine di quanto processato.
In realtà sembrerà di giocarci in loco, tanto è performante questo servizio. Oltre a quello monetario, GeForce Now ha però anche un costo dal punto di vista di banda: tenete presente che per accedere al servizio è consigliata almeno una ADSL da 10Mb, mentre per i 1080p a 60fps dovrete ricorrere necessariamente ad una fibra performante (almeno 50Mb, 20Mb per i 720p a 60fps).
Anche il ping ha il suo ruolo in tutto questo (requisito minimo 60ms), motivo per il quale torniamo a quanto suggerito prima: se possibile, usate una connessione di rete cablata.
Abbiamo voluto testare GeForce Now con una banda dimezzata (5Mb) rispetto a quanto suggerito come requisito minimo e dobbiamo dire che si riesce comunque a giocare anche a titoli come Ultra Street Fighter IV, anche se bisogna fare i conti con la perdita di qualche frame ogni tanto, tearing e una risoluzione che non rende sicuramente giustizia al titolo. È comunque giocabile, così come tanti altri titoli del catalogo.
La situazione in Italia non è sicuramente rassicurante: anche se ormai la fibra ha raggiunto tutti i centri cittadini, in periferia spesso l’opzione migliore è una ADSL da 5/7 Mb, purtroppo.
Valutate quindi bene le performance della vostra connessione se siete interessati a sottoscrivere questo servizio.
Parlando di contenuti, grazie all’abbonamento mensile (il primo mese è gratuito e subito annullabile, dovete però inserire la vostra carta di credito come per Netflix) come già detto avrete accesso subito a decine di titoli più o meno recenti senza dover pagare ulteriormente. Vi verrà anche offerta la possibilità di acquistare dei giochi più recenti (al momento, giusto per fornirvi un metro di paragone con il mondo PC/Console, questi potrebbero essere considerati No Man’s Sky e The Witcher 3 Ed. Completa) come fareste da qualsiasi store attualmente sul mercato. Una volta acquistati, questi giochi saranno poi accessibili anche da Stream direttamente sul vostro PC, quindi non confinati nell’ecosistema Nvidia. Riguardo ai salvataggi, questi rimarranno sempre nel cloud e non sarà possibile importarli in alcun modo (lecito, per lo meno) su altre piattaforme.
Grazie a Nvidia abbiamo avuto la possibilità di avere accesso all’intero catalogo disponibile che include ad esempio tutta la serie di Batman di Rocksteady, il Tomb Raider di Crystal Dynamic, tutti i giochi LEGO di TT e moltissimi altri titoli che non possono mancare nella collezione di ogni giocatore che possa chiamarsi tale.
Tutti i titoli si giocano come se fossero presenti fisicamente nella console, senza alcuna incertezza e con caricamenti pressoché nulli, così come i tempi di attesa. Il servizio è migliorato tantissimo rispetto al lancio, segno che Nvidia ha investito molto in questo suo progetto. Essendo la nostra prima esperienza di gioco in streaming, siamo rimasti super soddisfatti di quanto visto e provato, al punto che siamo convinti che questo nei prossimi anni sarà il nuovo modo di intendere il videogioco: finalmente non più dipendente dal device per le prestazioni (basta Scorpio/PS4 Pro o upgrade hardware ogni 6 mesi) ma fruibile ovunque ci sia la possibilità di connettersi alla rete. Si tratterà solamente di lavorare sulla compressione in modo da renderlo accessibile anche con infrastrutture più datate come quelle italiane. Nvidia è stata una delle prime a crederci e possiamo dire che ha convinto anche noi della bontà delle sue idee.