Hardware-Test

Kaico GameCube Component Display Adapter

di: Ivan Caregnato

Esistono alcuni oggetti nel mondo del retrogaming che sono talmente rari da aver raggiunto prezzi quasi proibitivi. Uno di questi è il cavo component per il Nintendo Game Cube.
La storia è piuttosto semplice: il GC uscì inizialmente con due porte, una analogica e una digitale. Quella digitale permetteva su tantissimi giochi di uscire a 480p, rendendo su TV compatibili una pulizia di immagine fantastica, complice anche l’ottimo lavoro svolto da Nintendo all’interno del cavo component da lei stessa commercializzato.
Purtroppo questa feature anticipava forse troppo i tempi, tanto è vero che dopo un sondaggio interno alla casa di Kyoto dove emergeva che solo una piccolissima parte degli utenti usava l’uscita digitale, venne deciso di eliminare del tutto questa porta e sospendere la commercializzazione dei cavi component.
Il problema è che nessuno è più stato in grado di produrre questi cavi, o meglio, cavi che offrissero la stessa resa visiva e sonora di quelli ufficiali Nintendo, rendendo quindi rari ed estremamente costosi quelli rimasti in commercio o nelle case degli utenti.

A distanza di anni però, circa 7 anni fa, Ingo Korb ha iniziato a sviluppare GCVideo, un algoritmo di conversione DAC programmabile su FPGA e altri componenti che nel giro di qualche anno è diventato riferimento per la community. Proprio questo progetto è stato recentemente introdotto e commercializzato sotto forma di cavo Component dalla KAICO: questo il nostro parere dopo averlo testato.

Il cavo arriva in una confezione di cartone abbastanza spartana ed è un cavo di tipo Plug&Play: si attacca alla console (come scritto sopra, solo per GC versione DOL-001, in parole povere qualsiasi versione dotato di porta Digital Out) e finisce lì.

Non c’è purtroppo alcuna possibilità di aggiornare la versione di GCVideo, così come non è possibile personalizzare l’output aggiungendo scanlines o altre features proprie di GCVideo presenti invece su adattatori DVI/HDMI. La parte dove è contenuto il chip è racchiusa infatti da un involucro metallico che, a detta del produttore, serve a proteggere dalle interferenze ma che in realtà ha il solo scopo di rendere inaccessibile l’unica parte “interessante” del cavo.

All’apparenza il cavo si mostra costruito bene, con buoni materiale e dotato di una dimensione complessiva di circa 2 metri. I terminali non sono di altissima qualità ma fanno il loro lavoro in maniera dignitosa. I colori distinguono ciascun terminare: rosso, verde, blu sono destinati alla parte video, rosso e bianco (con fascetta nera) per la parte audio.

Non è presente un terminale giallo (S-Video), ma è comprensibile visto che si tratta di un cavo component e che è comunque presente una uscita analogica da poter utilizzare per tale scopo.

A livello di console non serve intervenire su nulla: testato tramite OSSC, il segnale viene rilevato e processato correttamente sullo schermo. SWISS lo gestisce altrettanto correttamente e poi il resto viene demandato ai singoli giochi, anche se c’è sempre la possibilità di forzare la risoluzione se il tutto viene eseguito dall’app citata sopra (cosa che personalmente evito sempre di fare per non andare in contro a problemi).

Il verdetto alla fine è positivo: il cavo component di Kaico è sicuramente un buon prodotto che fa bene il suo lavoro. L’immagine è pulita, priva di interferenze e sulle televisioni attuali la scansione progressiva rende il tutto più pulito e dettagliato.

Considerate le quotazioni raggiunte dal cavo originale Nintendo (non ne ho mai visto uno sotto i 150€, anzi, spesso prossimi ormai ai 200€), che in ogni caso resta il punto di riferimento in termini di qualità, questo cavo che viene proposto a circa 60€ è sicuramente consigliato da parte nostra per chi vuole sfruttare appieno le potenzialità offerte dal proprio Game Cube.