Creative Pebble X Plus
di: Ivan CaregnatoLe casse Pebble (normali o nella variante Plus, munita di subwoofer), prodotte da Creative, sono famose perché hanno sempre offerto un buon compromesso tra qualità e prezzo (bigger than price, dicono oltremanica). L’azienda di Singapore cerca ora di alzare l’asticella proponendo un degno successore, Pebble X (nella versione Plus qui provata). Ci sarà riuscita?
Creative Pebble X Plus è una soluzione 2.1, munita appunto di due casse/satelliti e di un subwoofer. Le casse sono una specie di sfera di 14cm circa di diametro mentre il subwoofer, di dimensioni decisamente più contenute del modello precedente, è un cubo con uno spigolo di 16cm circa e pareti da 1.5mm di spessore e speaker da 3.5″. La casse a livello tecnico sono composte da uno speaker di 2.75″ (leggermente più grande delle Pebble che erano da 2.25″) ed hanno una uscita dichiarata di 15W RMS (quindi tecnicamente 30W di picco), quando alimentate solo dal PC/Mac.
Hanno una forma abbastanza originale, pensate per proiettare il suo direttamente verso l’ipotetico utilizzatore seduto sulla scrivania, con un angolo di 45° rispetto alla superficie della stessa. Sono corredate anche da una illuminazione laterale RGB configurabile e personalizzabile nei colori e nella dinamica.
E’ una soluzione con filo e prevede che la cassa destra sia quella delle due che funge da controllo, da cui parte un filo lungo poco più di un metro che collega la cassa sinistra. Questo filo è direttamente saldato nello speaker e l’ho trovato molto vincolante riguardo la configurazione che avevo in mente. Il prodotto presumo sia proprio pensato per essere messo a ridosso del monitor da ambo le parti e non lascia tante altre possibilità. Sempre dalla cassa destra sono presente due prese USB-C che servono per collegare un PC/MAC o una alimentazione esterna, utile per usare le casse in modalità BT/AUX quando si ha il PC spento. Alimentando esternamente con un alimentare USB-PD da almeno 30W, inoltre, abiliterà queste casse ad erogare 30W RMS (60W di picco), anche se rimango piuttosto scettico su questi numeri applicati a driver così piccoli. Quello che è sicuro è che il volume di uscita è ampiamente sufficiente per gestire una stanza di piccole/medie dimensioni come potrebbe essere una cameretta, questo anche senza ricorrere all’alimentatore esterno.
Il suono esce molto pulito e con uno soundstage veramente sorprendente, dato il prodotto. I suono arrivano decisamente precisi e si possono anche scoprire piccoli particolari che prima vi erano sfuggiti. Il confronto va ovviamente fatto rispetto agli speaker del monitor o del portatile che usate di solito, ma mi azzarderei anche a dire che Pebble X Plus se la gioca ad armi pari tranquillamente anche con qualche prodotto della concorrenza decisamente più costoso e, sulla carta, più “dotato”.
Alimentato da PC con buone sorgenti, il suono non distorce troppo neanche a volumi elevati, anche se perde di precisione. Via BT (supporto 5.3 ma codec esclusivamente SBC) il discorso è un po’ più complesso e già sulla 3/4 si impasta un po’ il tutto.
Sulla cassa sinistra si può trovare un ingresso AUX per fonti esterne gestite tramite jack da 3.5mm e un ingresso per cuffie.
A livello estetico non si presenta propriamente come un prodotto premium e sostanzialmente non lo è, ho però notato una certa differenza di stile e materiali usati tra le casse ed un subwoofer, quasi fossero stati sviluppati da due team differenti. Il sub appare più rifinito e di qualità, cosa del tutto inutile visto che molto spesso viene pure nascosto dato che il posizionamento dello stesso non è importante, rispetto agli speaker che sono gli oggetti imprescindibilmente presenti sopra la vostra scrivania. Sotto gli stessi sono presenti filettature per poter essere posizionati sopra a dei piedistalli. Dati i vincoli dettati dai cavi e dall’angolo “di tiro” dei driver, non ne ho capito assolutamente il motivo.
Non perdo invece tanto tempo parlandovi della illuminazione RGB: è presente, è configurabile in ogni cosa possibile, ma l’ho trovata male implementata ed inutile. Avrei preferito dei profili sottili più eleganti rispetto a delle fasce a punto laterali come invece hanno scelto di fare. Sono comunque gusti personali, lungi da me criticare questo aspetto. Fortunatamente si può anche disattivare.
RGB e anche equalizzatore, oltre che aggiornamenti firmware e tante altre opzioni sono gestibili dalla App Creative, disponibile però in ambito desktop solo per Windows. Da utente Mac ho dovuto configurare il tutto tramite BT, dove ovviamente non sono potuto intervenire sull’equalizzatore lato PC. Ho correttamente aggiornato il FW che ha richiesto alcuni minuti. Ho provato anche ad installare l’app tramite Windows ARM emulato con Parallels, non riuscendo però a far comunicare correttamente le periferiche (probabilmente per via dei Driver non disponibili per ARM), rendendo impossibile l’aggiornamento FW.
Tirando le somme, sono estremamente convinto che in commercio non ci sia attualmente un soluzione di questa qualità offerta a questo prezzo. Io ne sono rimasto estremamente impressionato in positivo per la parte audio, un po’ meno per quella estetica. Decidete voi quale è la più importante delle due per il vostro uso.