Grand Kingdom Beta
di: Simone CantiniVi ho mai raccontato di come il leggendario Final Fantasy Tactics sia senza dubbio il mio gioco preferito di sempre? Ecco, è anche un po’ per colpa di questo splendido titolo della fu Squaresoft che il mondo dei jrpg tattici ha finito per ritagliarsi uno spazio tutto suo nel mio cuore videoludico. Sarà anche per questo motivo che ho seguito con molto interesse le vicende legate a Grand Kingdom, stappando la proverbiale bottiglia di champagne non appena nella mia casella di posta elettronica è comparso magicamente il codice della beta che ho provato per il mio e, spero, vostro divertimento.
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Braccio e mente
Ah le gioie della guerra. Essere mercenari è una pacchia, visto che si può decidere alla bisogna di abbandonare i propri datori di lavoro per correre sotto l’ala protettrice di un ben più generoso benefattore. Oppure semplicemente scegliere di sposare una causa a noi ben più consona. È in un simile clima di conflitto tra quattro grandi imperi che andremo ad impersonare il capitano di una truppa di soldati di ventura, ma poco altro ci è dato sapere al momento. La porzione di story mode presentata in questa beta, difatti, è servito unicamente a tastare con mano l’interessante combat system della produzione MonoChro, più che ad introdurci con perizia all’interno di quella che, si spera, sia una storia in grado di appassionare al pari di quanto riuscirono a fare Ramza e Delita. Seppur, dunque, poco consistente sotto l’aspetto narrativo, la versione preliminare di Grand Kingdom ha comunque l’indubbio pregio di mostrare una serie di meccaniche di combattimento molto interessanti ed originali, capaci di fondere in maniera convincente azione e strategia. Una volta scesi in campi ci si accorge subito di come il terreno di gioco sia suddiviso in tre linee orizzontali, lungo le quali si muovono a turno le varie forze in gioco. La successione, come vuole la tradizione, è legata alle differenti caratteristiche della varie unità. Queste ultime sono suddivise in diverse classi: nella beta, purtroppo, erano giocabili soltanto 4 (guerriero, cacciatore, medico e strega) delle 17 disponibili nella release finale, ma sono state comunque sufficienti per fare luce sulle molteplici modalità di approccio garantite da Grand Kingdom. Il turno di ciascun personaggio è gestito da una apposita barra che va man mano esaurendosi con il movimento o l’utilizzo delle varie abilità. Queste ultime hanno un differente raggio di azione che varia da unità ad unità: i guerrieri, ad esempio, potranno colpire unicamente se vicini agli avversari, di conseguenza cacciatori, medici e streghe potranno colpire dalla lunga distanza. Tutto abbastanza canonico, se non fosse per il dinamismo che regola la loro attivazione: combinando come in un action i vari pulsanti, difatti, è possibile dare origine a devastanti combo, indispensabili per fare rapidamente piazza pulita delle truppe avversarie. Non manca la possibilità di concatenare i propri colpi con quelli degli alleati, oltre alla possibilità di erigere vere e proprie barriere difensive sul campo di battaglia, a patto di avere gli oggetti necessari. Pad alla mano una simile ibridazione di generi si è dimostrata davvero molto intrigante ed ottimamente realizzata, oltre che dannatamente divertente da gestire. Interessante anche il sistema di progressione delle varie quest che, una volta accettate, ci vedranno proiettati all’interno di un percorso a caselle in cui dovremo raggiungere l’obiettivo entro un certo numero di turni. Ovviamente durante il cammino potremo imbatterci in avversari, così come forzieri, trappole e quanto altro, fino a giungere allo scontro finale con il boss di turno. Non mancherà, ovviamente, anche tutta la parte gestionale incentrata sulla crescita del nostro manipolo di personaggi. Ecco quindi che troveremo l’immancabile emporio, la sala di allenamenti per sviluppare extra combattimento le caratteristiche dei nostri soldati, il fabbro e tutta una serie di attività collaterali in perfetto stile ruolistico.
Conquista e difendi
Decisamente interessante anche il comparto multiplayer online asincrono, nel quale saremo chiamati a sposare la causa di uno dei quattro regni presenti nel mondo di gioco per poi lanciarci in operazioni di difesa e conquista. Durante queste sessioni vincerà chi, al termine del tempo stabilito, avrà conquistato il maggior numero di territori e per farlo sarà necessario attaccare le varie fortezze nemiche e sconfiggere le truppe poste a loro difesa. Ovviamente non sarà così semplice, dato che sul terreno di gioco potremo imbatterci anche nei guerrieri controllate dagli altri avversari. In questo segmento di Grand Kingdom sarà possibile gestire le nostre unità in perfetta autonomia oppure, qualora si decida unicamente di inviare un manipolo di soldati a fare esperienza, demandare il tutto all’intelligenza artificiale, spendendo magari il nostro tempo per il compimento di una quest secondaria. Insomma, una bella sorpresa per un jrpg tattico.
Canonica bellezza
Sequel spirituale del mai localizzato Grand Knights History di Vanillaware e curato dal medesimo director, Grand Kingdom riprende in maniera più squisitamente nipponica e meno esagerata la cura artistica che ha reso famoso lo studio giapponese. L’impatto scenico della produzione MonoChro è infatti splendido e riccamente dettagliato. Le animazioni, per quanto volutamente elementari, non sono comunque prive di un loro rudimentale fascino e pure il character design, seppur non profondamente originale, si è rivelato all’altezza delle aspettative. Ottimo anche il comparto audio che, soprattutto nelle musiche, ha un vero guizzo in più.
Manca poco più di un mese all’uscita occidentale di Grand Kingdom e le mie già alte aspettative nei confronti del titolo MonoChro sono state decisamente alimentate da questa breve beta. Originale, divertente e bello da vedere, Grand Kingdom ha tutte le carte in regola per scavarsi un posticino nella mia nicchia dedicata ai jrpg tattici che, dopo la cocente delusione di Natural Doctrine, aspetta ancora di accogliere un nuovo ospite.